Cosa possiamo fare contro l'evasione
Invece che lamentarsi, bisogna agire: non votare chi aiuta gli evasori, pagare sempre con la carta, denunciare chi evade alla Finanza. Consigli pratici
Se non si fa nulla, resteremo al calduccio nelle nostre case a borbottare da soli e non avremo il fastidio di muoverci, scrivere lettere, vociare e manifestare; ma avremo le tasche più vuote e il rammarico di essere rimasti inerti e umiliati di fronte al furto.
Roberto Seghetti
Leggi la serie sull’evasione fiscale
L’impunità per gli evasori fiscali e i favori che questi continuano a ricevere dal governo indignano i cittadini che fanno fino in fondo il proprio dovere verso la comunità, in modo da sostenere le spesa pubblica per i servizi che ciascuno poi riceve dallo Stato: dalla sanità alla scuola, dalla difesa all’ordine pubblico, all’assistenza per i meno fortunati, ecc…
L’indignazione, tuttavia, è inutile se non ha conseguenze. Ma allora come possiamo fare in modo che l’irritazione degli onesti abbia effetti e costringa da un lato i governi ad agire correttamente e i singoli a cambiare il proprio comportamento?
1 - Non votare chi aiuta gli evasori
Quattro le iniziative possibili, due collettive e due individuali. Delle pubbliche è presto detto.
La prima area di intervento collettivo riguarda la politica e il voto: è necessario convincere i cittadini che versano le tasse fino all’ultimo euro, gli onesti per vocazione o per necessità, che gli evasori gli rubano i servizi pubblici ed i soldi per sostenerli.
Non è vero che non si può far nulla: gli strumenti ci sono. Sono misure legislative, di azione diretta, di organizzazione tecnologica. Ma se gli onesti non fanno sentire la propria voce, restano inerti, non si mobilitano, allora prevalgono le urla e le pressioni degli evasori.
Così come vanno le cose oggi, ogni politico si trova prigioniero del comma 22: per fare qualcosa deve prendere i voti, ma se persegue gli evasori rischia di prenderne di meno (dato che gli altri continuano a votare anche chi è amico degli evasori).
Di conseguenza, è necessario che i cittadini-elettori tengano conto di questa realtà nel momento del voto.
Per quante promesse di futuri benefici un politico possa fare, per esempio in termini di abbassamento delle tasse o di aumento per l’assistenza sanitaria, nulla potrà fare se gli mancheranno i denari per farlo. E a questa mancanza non c’è un rimedio migliore di far pagare gli evasori (memento: in Italia mancano ancora all’appello quasi 90 miliardi di euro l’anno).
Dunque, punto primo: non votare per i partiti e i politici (di qualsiasi area) che proteggono i ladri del nostro futuro o che non hanno il coraggio di farlo è il modo principale e il migliore di lottare contro gli evasori fiscali.
2 - Farsi sentire
Per le stesse ragioni, il secondo metodo di lotta collettiva contro l’evasione fiscale è il mettersi in gioco pubblicamente.
Quando vengono toccati gli interessi degli evasori, molte voci si levano in loro difesa, come fossero la parte più sfavorita del mondo del lavoro e pertanto meritevole di favori e di benevolenza. Mai che i contribuenti più regolari facciano sentire la propria voce.
Può essere scomodo mettersi ad organizzare una protesta collettiva, una manifestazione vociante: ci vogliono costanza, lavoro, dedizione. E non tutti hanno desiderio di esporsi anche se per un diritto (a non essere derubati) che in teoria rivendicano a parole. Borbottano, ma stanno fermi.
Eppure ormai dovrebbe essere chiaro che in una società in cui gli interessi sono tutti in gioco e tutti in guerra, data la scarsità di risorse, o si accetta la fatica di metterci la faccia, di scendere in piazza, di organizzare manifestazioni vocianti, magari anche un po’ cafone, o si accetta di perdere e di vedere che altri, più vocianti e determinati, si prendano la scena e ottengano risultati.
Basti pensare a questo proposito ai ripetuti interventi dei commercialisti quando il governo di turno vorrebbe stringere qualche bullone: non c’è volta che i commercialisti, i quali vivono e sopravvivono grazie ai suggerimenti per risparmiare sulle tasse che offrono ai propri clienti, non facciano un appello, una preoccupata audizione in Parlamento.
Non si vede perché dunque non organizzare una rappresentanza dei contribuenti onesti che faccia da megafono e da organizzatore quando entrino in gioco gli interessi di chi fa il proprio dovere fino in fondo.
3 - Pagare con la carta
Infine, ma non in ordine di importanza, ci sono le iniziative che ciascuno di noi può mettere in pratica, sì proprio ciascuno di noi che assistiamo ogni giorno alla danza selvaggia di coloro che guadagnano soldi alle nostre spalle e che sarebbe perfino un dovere civico fermare.
Ma come fare? Intanto c’è un’azione che possiamo eseguire ogni giorno: pagare sempre e comunque con le carte e con gli altri strumenti di pagamento tracciato.
Per ora gli incassi via pos non sono direttamente collegati agli incassi via registratore di cassa o via fattura, ma intanto è più semplice per questa via che emerga la realtà. In ogni caso, anche il governo Meloni ha deciso che in futuro i due strumenti debbano essere collegati.
4 - I due modi per denunciare gli evasori
In secondo luogo, si può denunciare l’evasore. Sì, avete letto bene: denunciare. Non è una mostruosità, è perfino previsto dalla legge, anche se la procedura è fatta apposta per scoraggiare.
Tuttavia, se vi fosse una condotta di massa in questo senso i risultati sarebbero ben evidenti e concreti, perché la Guardia di Finanza e l’Agenzia delle Entrate non potrebbero chiudere gli occhi.
Vediamo di che cosa si tratta. Ogni cittadino che assista a un fenomeno di evasione (in tutte le declinazioni possibili) può denunciare il fatto alla Guardia di Finanza o alla Agenzia delle entrate.
Più in particolare, può telefonare al 117 (comando provinciale della Gdf) o spedire una lettera alla Gdf o all’Agenzia delle entrate.
Ma – c’è sempre un “ma” quando si tratta di mettere sotto osservazione l’evasione fiscale in questo paese – se la segnalazione ha un dichiarante certo, l’amministrazione deve prenderne atto per forza, avviando una verifica. E questo è il caso di una dichiarazione esplicita, non anonima.
La Guardia di Finanza ha addirittura un modulo prestampato da riempire per questo tipo di segnalazione. Si chiama dunque il 117 (e poi bisognerà compilare il modulo) o si invia una raccomandata con ricevuta di ritorno o ci si reca personalmente presso un comando provinciale dell’arma.
Come dire: la possibilità c’è, ma è a dir poco farraginosa e fastidiosa, dato che il denunciato viene a sapere con certezza chi lo ha denunciato (pensato al medico che vi ha in cura ma non vi ha fatto la ricevuta) e bisogna sbattersi non poco per fare in modo che la denuncia arrivi dove deve arrivare. Senza contare che se poi la denuncia viene considerata poco credibile (per esempio non ci sono prove) si è anche passibili di querela per calunnia.
Un’altra possibilità, tuttavia, esiste: spedire una lettera anonima. In questo caso sia la Guardia di Finanza sia l’Agenzia delle Entrate non sono tenute ad avviare una verifica.
Quindi la via più facile e meno fastidiosa per il denunciante è anche la meno efficace. Ma fino ad un certo punto: se nella lettera allego le prove di evasione o se nei confronti dello stesso soggetto arrivano diverse denunce anonime, beh allora le due amministrazioni, quella militare e quella civile, hanno l’obbligo almeno morale di capire che cosa accade.
Conclusione: anche in questo caso, se ci si organizza e si avvia una pratica estesa, ripetuta, tambureggiante, capillare, è possibile che qualche risultato si possa ottenere.
La conclusione di tutti questi ragionamenti è che c’è una sola certezza: se non si fa nulla, resteremo al calduccio nelle nostre case a borbottare da soli e non avremo il fastidio di muoverci, scrivere lettere, vociare e manifestare; ma avremo le tasche più vuote e il rammarico di essere rimasti inerti e umiliati di fronte al furto.
In altre parole, è ora di dire basta, è ora di organizzarci, è ora di protestare, è ora di mettere in campo iniziative collettive che mettano all’angolo gli evasori. Se cominciamo a farlo tutti insieme, con un impegno civico collettivo, senza aspettare che la soluzione ci venga dall’alto, dai partiti o da altri tipi di associazioni, allora sì che le cose possono cambiare.
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However, Brussels still lacks something fundamental that Washington and Beijing possess: a certain coherence between digital policies and their own geopolitical interests. How will the new European Commission address the dilemmas of digital governance? Will the AI Act be the model? More generally, is the EU ready for a geopolitics increasingly shaped by technological innovations, from bots to trolls, up to artificial intelligence?
SPEAKERS
Gaia Rubera, Amplifon Chair in Customer Science and Head of Marketing Department, Università Bocconi
Giorgos Verdi, Policy Fellow, European Power Programme, European Council on Foreign Relations
MODERATED BY
Stefano Feltri, Communication Advisor, Institute for European Policymaking @ Bocconi University
Io mi lamento eccome del fatto che l'Unione Europea di cui facciamo parte consente che il mio paese sia legalmente rapinato ogni anno di circa 15 miliardi di euro grazie all’elusione fiscale delle aziende che spostano i profitti da Paesi con tassazioni più alte a Paesi con tassazioni più basse. Tutto legale perché l'Unione europea è nata precisamente per questo: per rapinare la gente che lavora.
Per il resto, faccio presente che già esiste un'organizzazione che si batte e protesta per l'enorme ingiustizia del fisco nostrano pagato al 90% da dipendenti e pensionati, si chiama sindacato e ad esempio Landini e Bombardieri (sulla Cisl stendiamo un velo pietoso) non perdono occasione per ricordare questo enorme furto e tra le ragioni dello sciopero generale nazionale di 8 ore del 29 novembre c'è anche questo tema.
Mi auguro che aderiscano in tantissimi.
Io un partito che veramente metta come sua priorità al centro del programma l'evasione fiscale non lo conosco. Di sicuro non il PD, che ha governato a lungo e non mi pare abbia risolto il problema. Forse ci hanno provato in modo un po' bislacco i 5 stelle ma poi anche loro non sono andati a fondo e di sicuro non era al primo posto nei loro programmi.
Se si facesse una manifestazione proprio contro gli evasori, io ci sarò. Vorrei proprio vedere se qualche partito la sponsorizza :)