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Avatar di Stella.1

L'articolo non è chiaro, esordisce dicendo: "La privatizzazione delle ferrovie britanniche si è rilevata, a giudizio pressoché unanime, un fallimento senza se e senza ma".

Poi aggiunge: "Dunque: più sicurezza, molti più utenti mediamente più soddisfatti che negli altri Paesi europei. Il quadro complessivo non pare essere poi così negativo. " e sottolinea che i costi di produzione "non sono stati significativamente ridotti. Potrebbero esserlo con la rinazionalizzazione delle imprese? Difficile ipotizzarlo".

La domanda quindi è: la privatizzazione delle ferrovie britanniche si è rilevata un fallimento?

A detta degli autori non sembrerebbe e per analogia viene da dire che anche il governo Meloni sta facendo benissimo a cercare soldi privatizzando, cioè regalando soldi pubblici ad aziende private...

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Avatar di Ernesto García Domingo

Penso che la domanda "Meglio le Ferrovie Pubbliche o Private?" sia capziosa e che non vada posta in questi termini. A meno che non si voglia che ad essa venga data la classica risposta da economista: "DIPENDE!"

Cercherò di essere sintetico, citando solo alcuni dei tanti punti:

- La categoria "Ferrovie" non esiste. Ovvero, non esiste un modello in cui si privatizzino "LE FERROVIE". Caso mai privatizziamo il "Trasporto Ferroviario" di merce e persone (cosa peraltro obbligatoria dalle regole europee), che sono solo una parte de "Le Ferrovie".

- L'infrastruttura, la rete, la gestione del traffico, le stazioni sono FONDAMENTALI perché il trasporto ferroviario sia efficiente. Difficilmente una compagnia di trasporto (di capitale statale o privato) potrà essere sicura, veloce, puntuale ed efficace se l'infrastruttura non è adeguata alla domanda.

- Ne deriva quindi che è fondamentale che gli investimenti siano adeguati alla crescita demografica, economica e sociale del paese, oltre che a una strategia POLITICA della MOBILITA'. Cosa che in Italia, palesemente, NON è stato fatto.

- I presupposti alla base del calcolo dei pedaggi che il gestore dell'infrastruttura (RFI) chiede alle compagnie di trasporto (Trenitalia, Italo o Trenord, per capirci) possono seguire criteri diversi: Possono considerarsi un parziale ammortamento degli investimenti necessari per far crescere una nazione; oppure possono essere fatti con la logica del vero ritorno sugli investimenti fatti (e mai allineati con le previsioni). Probabilmente le compagnie che operano il trasporto in UK non sono in grado di arrivare al pareggio per gli alti pedaggi che devono pagare.

- La privatizzazione delle compagnie di trasporto ha generato situazioni positive (concorrenza nei prezzi e nella qualità dei servizi, e quindi lotta per il cliente) ma anche distorsioni, ne cito due:

1) Le Ferrovie italiane e quelle francesi sono molto attente a non perdere soldi nei propri paesi. Ma quando vanno in Spagna, dove lottano per una quota di mercato, fanno dumping e mettono le ferrovie spagnole (pubbliche) in grossa difficoltà economica.

2) Mentre il gruppo FS (e quindi Trenitalia) è di capitale pubblico e deve perseguire un equilibrio finanziario, la concorrente Italo è stata finora di proprietà di un fondo d'investimenti i cui obiettivi possono essere solo parzialmente il profitto o l'equilibrio finanziario, mentre l'obiettivo principale può essere il semplice aumento del valore dell'azienda al momento della rivendita. A questo proposito, il recente cambiamento di proprietà (con l'acquisto da parte di MSC, partner a vocazione industriale) è senz'altro una buona notizia per l'intero sistema.

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