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Avatar di Giovanni Giuseppe Destefanis

Caro Cristiano, il suo pezzo è interessante anche se si lascia scappare qua e là toni a loro volta un po' omeliali. E conclude con un "vedremo" che per ora sta lì come un macigno, se mi si perdona l'irriverente accostamento, tale quello che chiudeva il sepolcro di Cristo prima della resurrezione. Vedremo se l'"anastasis" ci sarà. Per il momento, a proposito di una chiesa cattolica "anticlericale", inclusiva ed aperta ai laici, ai non credenti, alle altre religioni, le propongo questo passaggio dell'omelia tenuta da Papa Leone XIV ai cardinali, il mattino dopo l'elezione. Passaggio di cui qualche osservatore, diradate le nebbie delle fumate bianche e dei gabbiani folcloristici sui tetti della Sistina, si è già accorto. Magari anche Bannon, che dopo averlo letto si sarà un tantino rincuorato, chissà. "Anche oggi non sono pochi i contesti in cui la fede cristiana è ritenuta una cosa assurda, per persone deboli e poco intelligenti; contesti in cui ad essa si preferiscono altre sicurezze, come la tecnologia, il denaro, il successo, il potere, il piacere. Si tratta di ambienti in cui non è facile testimoniare e annunciare il Vangelo e dove chi crede è deriso, osteggiato, disprezzato, o al massimo sopportato e compatito. Eppure, proprio per questo, sono luoghi in cui urge la missione, perché la mancanza di fede porta spesso con sé drammi quali la perdita del senso della vita, l’oblio della misericordia, la violazione della dignità della persona nelle sue forme più drammatiche, la crisi della famiglia e tante altre ferite di cui la nostra società soffre e non poco.

Anche oggi non mancano poi i contesti in cui Gesù, pur apprezzato come uomo, è ridotto solamente a una specie di leader carismatico o di superuomo, e ciò non solo tra i non credenti, ma anche tra molti battezzati, che finiscono così col vivere, a questo livello, in un ateismo di fatto."

Come si deve leggere questa "professio" secondo lei? Io ci vedo, mi perdoni, a partire dalla forma, , toni e contenuti da vecchio "prevosto" (!) colto e un po' aulico delle nostre campagne del tempo che fu. Che invitava a non confidare in quelle peccaminose seduzioni demoniache, il deprecabile "progresso" rappresentsato dalla tecnologia (e chissà se forse anche dalla razionalità scientifica?), il denaro, il piacere, il potere, il successo. Sentito, creda, cento volte. Ma non potrà non colpirla il giudizio deciso e reciso contro chi non ha la fede, e ovviamente "quella fede", la sua, la dottrina cattolica: persona immorale, che non ha il senso della vita, che viola la dignità della persona umana nelle forme più drammatiche, che mette in crisi la famiglia, che ferisce profondamente la società. I non cristiani, anzi i non cattolici, (dagli atei ed agnostici agli appartenenti a tutte le altre religioni del globo, mi pare di capire) dovranno quindi essere oggetto di missione perchési "convertano"? Chi, secondo il pontefice, in quael momento stava violando la dignità della persona umana nelle forme più drammatiche? Netanyahu? Putin? Trump con le sue deportazioni? E forse perchè costoro non hanno la "vera fede"? Sono da convertire? Mi viene in mente il papa Giovanni Paolo II che tuonava ai mafiosi di "convertirsi" e poi stringeva la mano sorridendo a sanguinari dittatori sudamericani o ad altri non meno discutibili personaggi. Il capoverso finale del passaggio, che condanna coloro che fanno di Cristo un leader carismatico e un superuomo, non si riferisce forse (o per lo meno, anche...) a quei laici che apprezzano condividono e cercano di praticare i pricipi evangelici, eventualmente prodigandosi per il prossimo, umili poveri, migranti massacrati dalle bombe etc. ma non si preoccupano di divinità e trascendenza? Atei. Anche loro da convertire! Ecco forse qui la sua interpretazione della mozzetta purpurea e della stola e degli altri "segni" della tradizione papale che sia in qualche modo antifrastica, che possa essere un segno di "anticlericalismo", mi pare davvero poco condivisibile.

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Avatar di VITTORE DA RIN BETTA

no Prevost non era uno dei suoi preferiti, era quel che lui voleva, ci sono tutte le prove che Bergoglio ha architettato scientemente, blindandola molto acutamente la sua successione che non per niente è andata in porto in quattro e quattrotto nonostante tutti gli arzigogoli dei Nostradamus giornalisti su Parolin. Tanti vogliono definire Bergoglio un populista, io da agnostico concordo con Mariana Mazzuccato che ha avuto a che fare molto con lui e lo ha conosciuto direttamente: un gigante. C'è chi lo critica animosamente come Meletti e C. chi quasi lo sbeffeggia come il sotuttoio Mieli ( da morto però) ma la folla commossa lo ha salutato non gridando al santo subito come per quell'altro che forse santo non era bensì con un commovente: Grazie Francesco. Chi mai avrebbe salutato così un Pacelli od un Montini? Feltri acidamente non riesce a nascondere che non gli piace anche perchè non avrebbe fatto piena luce su scandali del clero, anzi li avrebbe sepolti. Non piaceva pure a miei conoscenti snob con pretese di intellettualismo ( tipo Giuli). Ma vi rendete conto con che canaio di gente ha avuto a che fare Francesco, quanto sterco gli arrivasse fino ai piedi? Circondato da altri che non vedevano l'ora che si togliesse dai piedi o magari di metterlo al rogo come Anticristo per poter riprendere a fare e ad impicciarsi di quel che mai avrebbero dovuto. Non so con quanti a lui sinceramente fedeli come avrebbe potuto rivoluzionare veramente quel mondo. Come ha fatto, quel che ha fatto è già stato moltissimo infatti moltissimi hanno capito e lo hanno salutato commossi. Speriamo, contiamo che Prevost dia continuità a Francesco. Un gigante, da agnostico lo ripeto anch'io . Grazie Francesco.

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