Appunti - di Stefano Feltri
La Scomunica
La Scomunica - Episodio 2: L'amico vestito di bianco
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La Scomunica - Episodio 2: L'amico vestito di bianco

Papa Francesco ha predicato la tolleranza zero sugli abusi, ma per i suoi amici sotto accusa le regole non si applicavano, si derogavano. Come dimostra il caso Rupnik
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Gli scandali sessuali hanno segnato la storia recente della Chiesa, e gettano un’ombra sul papato di Francesco che si è appena concluso. Il Vaticano sa, ha sempre saputo, anceh e soprattutto durante gli anni di Jorge Mario Bergoglio, quando i problemi tanto a lungo nascosti sono emersi.

Papa Benedetto XVI, una volta libero dalla tutela di Giovanni Paolo II che silenziava tutto per ragioni geopolitiche, ha iniziato ad affrontare lo scandalo degli abusi, ma ne è stato travolto.

Francesco ha promesso tolleranza zero, ha cambiato la normativa per facilitare le denunce, ma le regole non valgono più quando l’abusatore può contare su un “amico vestito di bianco”. Cioè quando ad abusare o insabbiare è qualcuno che gode della protezione del pontefice, allora l’unica urgenza diventa quella di silenziare le vittime e tacitare lo scandalo.

I casi di Marko Rupnik, di Gustavo Zanchetta, ma anche di monsignor Rosario Gisana rivelano sia l’arbitrio assoluto che Papa Francesco ha esercitato in materia di abusi che l’ossessione che la Chiesa ha per il sesso.

Il potere, dal Vaticano in giù, ha bisogno degli scandali sessuali per costruire quella rete di ricatti, minacce, omertà e angoscia che compatta le gerarchie ecclesiastiche ma soffoca lentamente la comunità dei fedeli.

La Scomunica

è un podcast di giornalismo investigativo disponibile su Spotify e tutte le principali piattaforme

di Stefano Feltri, Giorgio Meletti e Federica Tourn

Inchiesta sul campo di Federica Tourn

Story editor Giorgio Meletti

Consulenza musicale e sonora: Stefano Tumiati

Dicono di noi

Della Scomunica si inizia a parlare: Giorgio Meletti è intervenuto alla trasmissione Melog, di Gianluca Nicoletti, su Radio25, in una bella puntata su l’eredità di Francesco (con anche Lucetta Scarrafia)

Il settimanale francese Marianne ha parlato con Federica Tourn del podcast e della questione abusi.

Mentre un’inchiesta rivela che il Vaticano era a conoscenza, fin dal 1955, delle azioni dell’Abbé Pierre, un altro caso, ben più recente, coinvolge direttamente l’inazione – o addirittura le iniziative – di Papa Francesco.

Alcuni giornalisti italiani hanno condotto un’inchiesta per chiarire il ruolo che il Pontefice ha avuto nel 2020 nell’annullare la pena di scomunica inflitta al sacerdote mosaicista Marko Rupnik, un abusatore seriale, le cui opere sono state coperte nel marzo 2025 a Lourdes.

Che fine ha fatto la «tolleranza zero» nei confronti degli abusi sessuali, proclamata con enfasi da Francesco all’inizio del suo pontificato? All’epoca aveva denunciato la pedofilia nella Chiesa come «un crimine tanto orribile».

Quanto invece alle aggressioni sessuali contro suore e persone vulnerabili, si era espresso in termini più vaghi, prima di ammettere, nel febbraio 2019, che alcune religiose erano state trattate come «schiave sessuali» dal clero.

Ma un’inchiesta indipendente condotta da giornalisti italiani mette in discussione questo racconto di un Papa pienamente impegnato nella liberazione della parola delle vittime di abusi sessuali.

Il loro podcast La Scomunica, il cui primo episodio è stato pubblicato mercoledì 16 aprile, rivela che Papa Francesco avrebbe coperto e sostenuto il sacerdote sloveno Marko Rupnik, star del mondo cattolico per i suoi mosaici, nonostante fosse accusato di violenze psicologiche e sessuali.

Il 10 aprile 2025, il superiore della Compagnia di Gesù, Arturo Sosa Abascal, ha ammesso che Marko Rupnik è accusato da trenta donne, che avrebbe aggredito tra gli anni Ottanta e oggi. «Questa cifra è quella fornita dai gesuiti. Ci sono sicuramente più vittime, sia religiose che laiche», precisa Federica Tourn, che ha condotto un’indagine sul campo. Le prime accuse di abusi sessuali commessi da Marko Rupnik risalgono all’inizio degli anni Novanta. Il sacerdote ha fondato la comunità Loyola nei dintorni di Lubiana, capitale della Slovenia.

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