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Per inciso gli esami del Sig. Meletti e della Signora Botteri costano entrambi circa 300 euro cadauno se fatti a pagamento, anche senza bisogno dell' assicurazione sanitaria. Nel nostro Paese se prenoti un esame privatamente pagandolo hai tempi di attesa ancora inferiori che se prenoti tramite l'assicurazione. Quindi tutte le fregnacce del Sig. Meletti sul dover telefonare tutti i giorni al CUP , dove comunque buona parte della prestazione la paghi con il ticket (almeno 75 euro) lascia il tempo che trova. Soprattutto in un paese come l'Italia nel quale molti evasori hanno molto denaro contante nero da piazzare e queste spese sono ideali, ragion per cui non sottoscrivono polizze sanitarie. Se volete dire che il servizio sanitario sta peggiorando siamo tutti d'accordo, ma l'esempio suo e della Signora Botteri non sono molto calzanti, salvo per persone da reddito di cittadinanza. Ogni medico che visita privatamente ti dice quanto costa la sua prestazione con o senza fattura e te lo dice sfacciatamente senza nemmeno sapere chi sei e cosa fai, questo è uno scandalo su cui nessuno dice niente, hanno l'impunità totale sui reati fiscali. Invece passare dall' assicurazione obbliga a fatturare.

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Ma lei chiama fregnacce tutte le cose che non capisce?

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Dec 20
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Non vedo il nesso, ma non mi sognerei mai di minacciare uno che non capisce, lei si castiga da solo.

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Alla domanda nel catenaccio dell'articolo rispondo: L'Italia è diversa, non per la direzione verso cui naviga il sistema sanitario, ma per la capacità di reazione all'oppressione di un sistema denaro-centrico si.

Robin Hood italiani non esistono ne credo siano mai esistiti, siamo più propensi ai Marchesi del Grillo, e per i non marchesi l'aspirazione è il fedele servitore Ricciotto, quindi solo in presenza di una disperazione più diffusa potremmo avere segnali di rivolta sociale.

In merito alle disquisizioni che muovono dall'uccisione dell'assicuratore americano mi pongo la domanda se la negazione di cure applicata come strategia aziendale e quindi atto deciso da persone e che, come conseguenza, porta alla morte prematura di N individui in cambio di un vantaggio economico sia meno deprecabile dell'omicidio di chi ritenuto responsabile o mandante (?) delle predette uccisioni indirette.

Sicuramente appare più coraggioso e integro il gesto del giovane idealista americano.

Ma al di là dei miei dubbi, nei fatti, che sono poi le conseguenze dell'agito di qulacuno, questa deprecabile uccisione pare che qualcosa abbia smosso… https://www.cbsnews.com/news/anthem-blue-cross-blue-shield-anesthesia-coverage-policy/

Chissà che non accada come quando, in ospedale, una minaccia di morte incombe su noi o un nostro caro e si ritrova il valore pieno della vita, anche a quella degli altri.

Staremo a vedere.

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Dec 18Modificato

Cito il commento di Cory Doctorow sulla vicenda. Riassumendo, lui si chiede come mai tutti quelli arrabbiati col mondo che vanno nelle scuole a sparare ai ragazzi e agli insegnanti, perche' non vanno a sparare ai manager delle assicurazioni sanitarie?

> why do American men who murder their wives and the people who cut them off in traffic and random classrooms full of children leave the health insurance industry alone? This is an industry that is practically designed to fill the people who interact with it with uncontrollable rage.

Il senso della domanda non e' ovviamente incitare a farlo, ma e' una riflessione sul perche' questa rabbia verso la societa' non e' diretta verso i veri responsabili di una societa' disastrata.

Io ci leggo un po' un lavaggio del cervello: la gente e' convinta che una societa' che non funziona sia immodificabile, quindi imbraccia il fucile e spara invece di canalizzare la rabbia verso un cambiamento.

Si torna sempre li': se ci fosse un maggior senso del bene collettivo e la gente si muovesse in massa in una direzione, si creerebbe un enorme tsunami che spingerebbe a un cambiamento, ben piu' di un evento di cronaca nera.

Per chi ha tempo e voglia di leggere l'articolo:

https://pluralistic.net/2024/12/09/radicalized/#deny-defend-depose

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Condivido l'analisi del problema e l'esigenza di riequilibrare il sistema socioeconomico in direzione delle classi meno abbienti (tralascio qui la doverosa riflessione sul livello di consapevolezza e conoscenza della propria realtà da parte degli stessi soggetti più penalizzati).

Ma sul piano delle soluzioni chiedo: l'esplosione di violenza (singola o collettiva) cosa cambia? Il terrorismo (storico) ha raggiunto i suoi obiettivi? La morte di Thompson cambierà il sistema sanitario americano? In una ipotetica lotta di classe, chi ha gli strumenti (politici, economici, materiali, culturali) per vincere?

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Condivido queste domande e nel mio piccolo credo la risposta sia: siamo noi ad avere gli strumenti ma non ne abbiamo la coscienza. Il terrorismo non porta a nulla.

"People have the power" e' uno slogan che forse fara' sorridere qualcuno ma mi sa e' l'unica strada.

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Sono in accordo con l'analisi di Meletti. Vorrei capire meglio però l'affermazione sulle posizioni della sinistra che sarebbe d'accordo sui tagli alla sanità. Mi sembra che la Schlein dica esattamente il contrario. Ringrazio per una eventuale risposta. Silvana

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Quello che dice la Schlein oggi che sta all'opposizione non è molto significativo. Il Pd quando ha governato negli ultimi 10-15 anni ha sempre tagliato le risorse alla scuola e alla sanità. Adesso contesta il taglio della spesa sanitaria ma non l'aumento di quella militare.

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La cosa sorprendente non è che Mangione abbia fatto quello che ha fatto, la cosa sorprendente è che non ci sia, in USA come in Europa, un movimento terroristico organizzato. E non è colpa del capitalismo: dal 1950 al 1990 un operaio in USA era in grado di comprare una villetta, 2 automobili, e con uno stipendio manteneva una famiglia. Anche in Italia non si comprava la villetta ma comunque riusciva a vivere bene. Era sempre un sistema capitalista, non c'era nemmeno l'ombra di socialismo in questo sistema, però le aziende producevano utili ragionevoli, e il lavoro era remunerato in maniera adeguata. Oggi no. Nel frattempo gli utili per le aziende più grandi sono centuplicati, letteralmente centuplicati. Cosa è cambiato? Non il sistema economico, che è il medesimo. Quello che è cambiato è la tecnologia che permette oggi di produrre in qualsiasi parte del mondo e gestire un sistema globale. È arrivata la globalizzazione grazie allo sviluppo tecnologico. In se questo non è negativo, basta chiedere ai lavoratori cinesi o vietnamiti se stavano meglio 30 anni fa o oggi. Quello che però i governi avrebbero dovuto fare e aumentare significativamente la tassazione delle imprese e usare i soldi per compensare la riduzione del tenore di vita delle classi medie. Ciò non è stato fatto e dunque oggi il capitale ha una remunerazione simile a quella che aveva nell'800, e lo stesso vale per il lavoro. La sorpresa è che anziché reagire con violenza le classi più povere reagiscono votando per i populisti e accusando gli immigrati, ovvero quelli ancora più poveri di loro. Non è dunque una sorpresa che molti miliardari, come Musk, siano dalla parte dei populisti, in questo modo possono stare certi di non rischiare che il governo li tassi in maniera adeguata. Lasciano che i poveri si scannino tra loro come i capponi di Manzoni e intanto continuano a incassare. Non so quanto durerà ma di certo prima o poi finirà male, la molla si carica e si carica ma prima o poi scatta.

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Beh la globalizzazione è arrivata 10 anni dopo il 1990, quello che secondo me è successo è che nel 1979 è stata eletta Margaret Thatcher e nel 1980 Ronald Reagan, nel 1978 l'Italia è entrata nello SME. Da quel momento, piu o meno, è partita la rivincita delle classi più ricche, rivincita che si è poi intensificata dopo la caduta del Muro di Berlino. Quello che ha fatto ricco il nostro paese era l'economia mista di mercato dove lo Stato aveva un ruolo molto vasto e importante nell'economia, non a caso uno dei diktat per entrare nell'Unione Europea era ed è privatizzare tutto. In tutto questo processo purtroppo è andata a sparire la solidarietà di classe, la televisione commerciale ha rincoglionito le persone e adesso purtroppo siamo parte di una società in cui moltissimi schiavi sono felici o comunque rassegnati ad esserlo. Lei dice che le classi disagiate come reazione votano i partiti populisti io le chiedo, c'è una forza un'alternativa che ponga veramente gli interessi dei lavoratori in primo piano, nel nostro paese? Dove questa alternativa esiste vedi Francia o Spagna i partiti di sinistra vengono votati

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No mi spiace Valeria, la globalizzazione è iniziata a fine anni 80, ha accelerato con internet (che permette di ordinare un maglione o 1000 maglioni direttamente in Cina dopo averne visto la foto e i modelli) e con l'ingresso della Cina nel WTO. Reagan e Thatcher c'entrano poco, e meno ancora le privatizzazioni. La soluzione alla globalizzazione non è far produrre i panettoni e le automobili a società dello stato, anzi quello aggrava solo i problemi. Si immagini chi verrebbe messo dal governo a gestire quelle società: il cugino di Meloni? La nipote di La Russa? L'amico di Schlein? Per favore...

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se intende il libero commercio, certo che a fine anni 80 ha accelerato ma generalmente si conviene come data di inizio della globalizzazione i primi Duemila dove non a caso nacque il movimento chiamato appunto No Global e il G8 di Genova e tutto il resto che sappiamo

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PS: incombe un pericolo ancora più grave, anzi gravissimo.

https://ilmanifesto.it/il-piano-di-silicon-valley-per-impadronirsi-dello-stato

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faccio il Medico da oltre 40 aa. e sono totalmente d'accordo su tutta l'analisi. Ed anche sul "giudizio" sulla cosiddetta stampa main stream. Corriere in prima fila. Totalmente avulsi dalla realtà. Scrivono quello che gli USA dicono di scrivere. E -epr allargare il discorso alla suddetta "stampa" anche le "posizioni" ed i commenti sul genocidio a Gaza (mai condannato veramente) e sulla guerra in Ucraina (vedasi ricostruzione estremamente puntuale e documentata di Travaglio) la situazione è esattamente all'opposto di quanto scritto e riscritto. Sono le posizioni americane sia per Gaza che per l'Ucraina.

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Grazie! Un bellissimo articolo giornalistico. Complimenti

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sì, l'articolo è convincente e dà da pensare. L'assassino non è però un Raskolnikov, ma piuttosto uno sciroccato. Ma c'è da imparare

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Credo che il modello Capitalista USA sia di esempio per le economie Occidentali toutcourt ! Cio' mi indigna e fa salire un senso di ribellione che in Italia non si avrà mai perchè forse unico Paese a non aver mai avuto una Rivoluzione non necessariamente di sangue ma neanche Industriale, Culturale od altro ed è noto le Rivoluzini creino il senso di Stato, Cittadino e dunque di bene comune ! Ottimo l'articolo di Giorgio Meletti !

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Questo articolo è purtroppo un inno alla violenza.(Un po' come quegli editoriali che quando un commerciante spara alle spalle ad un ladro partono con una ipocrita e generica critica della violenza e poi proseguono tutto l'articolo descrivendo come lo sparatore fosse una brava e onesta persona e l'ucciso uno spregevole e pericoloso rapinatore). Infatti anche l'assassino qui si autodefinisce onesto, il che sembra che giustifichi il suo omicidio. Per l'assassino a me viene in mente Raskolnikov di Delitto e Castigo, mentre paragonarlo a movimenti come la Carboneria risorgimentale presuppone la esistenza di un movimento di persone che spero non esista nella realtà fisica ma solo sui social a sfogare virtualmente i propri istinti di vendetta e frustrazione. Dopo di che viene esaltato l'omicida come giustiziere di un sistema sbagliato. A questo punto tutte le aggressioni verso i medici ed infermieri del nostro sistema sanitario hanno trovato la loro copertura ideologica? O va bene solo se il giustiziato è un "capitalista", ammesso che si definisca chi sia un capitalista perchè nelle società odierne chiunque abbia dei risparmi potrebbe essere definito tale. Sarò vecchio stampo ma credo ancora che i miglioramenti in una democrazia si facciano con le idee, con le riforme, con la selezione della classe dirigente, con la conoscenza dei problemi e non a pistolettate. Se ci sono truffe esiste la giustizia alla quale rivolgersi e non la legge del taglione. Il volo pindarico poi dall'omicidio americano alle questioni europee di bilancio è estremamente forzato. Salute e sicurezza sono entrambe beni pubblici e la domanda da farsi è quale grado di copertura sia assicurato ai cittadini su entrambi i fronti.

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Ma lei veramente ha capito che il mio articolo è un inno alla violenza, una proposta di risolvere i problemi sociali a pistolettate? Provi a rileggerlo con un po' più di attenzione e mi dica se mi accuserebbe di apologia di reato anche davanti a un tribunale.

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Buonasera, confermo il mio parere sul suo articolo ma ovviamente mi riferivo alle sue opinioni politiche e nulla so di reati e tribunali. Nel titolo la violenza da lei citata è quella delle classi dirigenti e non quella di Mangione che lei definisce "l'ennesimo protagonista dell'omicidio politico." e afferma che "Sarà anche ideologia, ma per l'ideologia, da millenni, si mette in gioco la propria vita e quella degli altri." In conclusione riporta la frase di Ranieri: "in assenza di reale democrazia la violenza privata diventa l’unica forma di difesa dalla violenza sistemica" Quindi deduco che per lei sia normale utilizzare la violenza per motivi ideologici ed in questo caso specifico parteggia per Mangione in modo simile al circolo ARCI di Parma. https://www.ansa.it/emiliaromagna/notizie/2024/12/19/circolo-arci-promuove-una-festa-con-la-foto-di-mangione_d8a10d5c-4347-4012-98bc-685d3b7eeaf1.html. A me sembra che sparare ad un uomo disarmato non sia una azione di difesa, ma ovviamente queste sono opinioni.

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Lei confonde le constatazioni con le opinioni, e quindi, siccome io racconto come e perché il giovane Mangione ha deciso di uccidere un manager delle assicurazioni, deduce che per me sia normale utilizzare la violenza per motivi ideologici. Io ho solo scritto che succede da sempre che si utilizzi la violenza per motivi ideologici. Le sembra che questo equivalga a parteggiare per chi lo fa? Ma dice sul serio?

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Lei è troppo intelligente per non sapere che il taglio di un articolo non è mai "oggettivamente assoluto" e se mette come immagine l'andamento della azione della società di assicurazione e non le foto della famiglia dell'ucciso significa fare una scelta tra i fatti che si raccontano. Poi siamo d'accordo sul fatto che l'uso della violenza in politica abbia una lunga storia, ma leggendo il suo testo sembra propendere che sia una necessità e non una libera e orribile scelta. Inoltre mi sembra che la ideologia professata dall'omicida per lei coincida con la realtà di fatto. Ho capito male anche questa volta? Può essere, ma siccome non vedo caldeggiare nessuna delle modalità da me proposte (azioni politiche pacifiche) ma solo rilanciare il concetto della violenza privata come unica opzione a me sembra solo di unire i puntini sparsi nel suo articolo.

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Non è complicato. Io ho scritto che l'ideologia professata dall'assassino è un fatto, tanto è vero che ha determinato un omicidio. In questo senso l'ideologia coincide con la realtà, al punto da determinarla. Dire che sembrano esserci sempre più persone che tendono alla violenza privata come unica opzione non vuol dire caldeggiare, vuol dire constatare. Magari mi sono espresso male, ma il suo proposito di spiegarmi che cosa penso realmente mi sembra un po' ambizioso. Glielo dico amichevolmente, a quest'ora del sabato penso che se fossimo a tavola insieme ci faremmo anche qualche sincera risata.

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Anch'io credo che davanti a qualche bel piatto il tono della discussione sarebbe più piacevole. Buone feste natalizie!

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L'uccisione del manager da parte di questo rampollo " illuminato "non cambierà di un ette l'organizzazione della sanità americana che tuttavia ha avuto un allargamento della platea che gode di questa riforma da parte del presidente Obama. C'è da dire che anche la parte sinistra (Sanders , Warren?)ha guardato con occhio critico all' intervento dello stato nella gestione della salute individuale.. Del resto i cittadini americani hanno mai fatto fronte comune per eliminare quella cosa assurda che è la vendita delle armi ? Potrebbero uccidere il CEO della National Rifle Association ( nei tempi passati è stato il Mosè di Cecil B.de mille C.Heston) ma sono certo che molti sarebbero contrari perché vedrebbero l'ennesima intromissione dello stato nella vita dei singoli cittadini. È un modo ed un mondo diverso dal nostro modo di essere e non è mancanza di democrazia.

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La lettura dell'ottimo articolo di Meletti di cui già da prima condividevo le ragioni, mi ha fatto provare di nuovo quel senso di angoscia e di ribellione che sento spesso quando devo ricorrere al nostro sistema sanitario. In Italia non abbiamo l'arbitrio inappellabile delle assicurazioni, ma esiste il regime delle cliniche private che si affianca e contribuisce al decadimento del sistema sanitario pubblico. Anche da noi il sistema è ingiusto e forse anche questa sensazione di ingiustizia oscuramente si nasconde negli episodi di aggressione frequenti nei nostri ospedali.

No, davvero, l'Italia non mi sembra tanto diversa.

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Quadro drammatico. Riflessioni giuste e drammatiche.

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Condivido e apprezzo tutto l’articolo tranne la frase in cui si dice che destra e sinistra sono d’accordo nello smantellamento del Servizio Sanitario, Elly Schlein ha fatto proposte concrete anche in Parlamento per sostenerlo, come l’emendamento di 2 miliardi in più per assumere personale medico e infermieristico bocciato dalla destra.

Non trovo utile fare di ogni erba un fascio

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Ha ragione, non bisogna fare di tutta l'erba un fascio, però non bisogna nemmeno lasciarsi prendere in giro dai professionisti dell'emendamento di pura propaganda. Il Pd, quando ha avuto responsabilità di governo negli ultimi anni, ha tagliato la spesa sanitaria. E lo fa ogni giorno nelle regioni in cui governa.

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Però ha votato a favore di una Commissione europea che ha deciso di drenare miliardi dal welfare a favore delle armi. E sappiamo che (purtroppo) chi decide sta a Bruxelles di certo non a Roma.

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