La settimana di Revolution e di Appunti
La Scomunica, le presentazioni del libro Il Nemico, e i migliori pezzi usciti sulla newsletter, il mio articolo sul Bilderberg, il podcast su Giancarlo Siani
Buongiorno a tutte e tutti,
per un imprevisto ieri non sono riuscito a fare la diretta programmata con Manlio Graziano sulla guerra in Iran, ci riproviamo oggi alle 18, qui il link
Da ascoltare
Antonio Santaniello è un componente fondamentale del team che realizza con me Revolution su Radio3. Ha lavorato anche a un altro podcast che è uscito in questi giorni, dedicato a Giancarlo Siani e disponibile su RaiPlay Sound. Gli ho chiesto di presentarlo alla comunità di Appunti
Immaginate di avere 26 anni, nel pieno della gioventù e delle forze, ricchi di entusiasmo, ideali e voglia di cambiare il mondo. Di essere in procinto di realizzare il sogno della vostra vita lavorativa. Infine, immaginate che tutto questo svanisca con il rumore secco di una pistola.
È la storia di Giancarlo Siani, un giovane giornalista napoletano ucciso dalla camorra a soli 26 anni. Un ragazzo che era un abusivo – così venivano chiamati i giornalisti che ancora non avevano un contratto stabile nelle redazioni – ma stava per essere assunto al Mattino dopo aver portato a termine delle sostituzioni estive.
Scriveva in particolare su Torre Annunziata e Castellammare di Stabia, due paesi alle porte di Napoli, indagando sui legami tra criminalità, politica e affari.
Aveva messo nero su bianco i traffici illeciti della camorra con l’appoggio della politica locale: fondi pubblici dirottati, appalti pilotati, cooperative di ex detenuti gestite in realtà dai clan.
Nonostante la sua giovane età Giancarlo era pungente, preciso, sensibile alle tematiche sociali, soprattutto a quelle legate al lavoro e ai giovani. Si interrogava sul futuro dei ragazzi di Torre Annunziata, spinti molte volte a fare i corrieri della droga. Siani sollevava delle domande importanti, ancora attuali e irrisolte tutt’oggi in molte parti del nostro Paese.
A decretarne la condanna, però, fu un altro motivo. Un articolo, un semplice articolo sul Mattino in cui paventava la possibilità che il clan Nuvoletta avesse venduto un loro alleato, Gionta, ai Carabinieri per fare pace con un clan rivale, i Bardellino.
Un’ipotesi inaccettabile per chi si professa “uomo d’onore” ed è strettamente legato alla mafia siciliana e a Totò Riina in persona.
Sarà lo “zio dalla Sicilia”, questo il nome con cui veniva chiamato dai camorristi, che darà il suo consenso all’omicidio di Giancarlo Siani. Solo con le maniere forti si poteva ripulire il nome del clan.
Il 23 settembre 1985 due sicari uccidono Siani sotto casa, con freddezza, senza pietà.
Quello che accadde negli anni successivi al suo omicidio è lo spot peggiore che si possa dare del nostro Paese. Depistaggi, arresti sbagliati, il tentativo della camorra di far passare Giancarlo come un frequentatore di bordelli per screditarne la figura.
Appena dopo l’omicidio venne arrestato Alfonso Agnello, un pregiudicato di Torre Annunziata riconosciuto come esecutore dell’omicidio da un garagista vicino casa di Giancarlo.
Solo 10 giorni dopo l’arresto saltò fuori una multa presa da Agnello esattamente un’ora prima dell’omicidio. Chiamato a giustificarla, Agnello nell’interrogatorio sbagliò sia l’ora che la data della multa, dichiarando di essere stato in compagnia della sua fidanzata Maria di cui non ricordava né il cognome né dove abitava (strano modo di intendere una relazione).
Sta di fatto che la multa c’era, era firmata da Agnello e controfirmata dai vigili di Castellammare: Alfonso Agnello venne così scarcerato.
La collega Daniela, ultima persona ad aver visto Giancarlo in vita, fu interrogata solo un mese dopo.
L’agendina di Giancarlo fu trovata dal fratello, nel portaoggetti dell’auto, ignorata dagli investigatori.
Solo anni dopo, grazie al PM Armando D’Alterio, le indagini furono riaperte e si fece finalmente luce su una vicenda dai contorni inquietanti.
Oggi il podcast Giancarlo Siani – Il coraggio di scrivere, ideato da Antonio Santaniello con la regia di Manuel de Lucia (disponibile su RaiPlay Sound), ricostruisce con precisione e passione la vita di un ragazzo che ha sfidato la camorra armato solo di penna.
Essere giornalisti liberi, in Italia, lo si deve anche a uomini come Giancarlo. Lui ha pagato il prezzo più alto per questo diritto: la vita.
La setimana Revolution
Gli obiettivi di Israele
Il declino del dollaro e l’ascesa dell’euro
Come finirà la guerra in Iran?
Il disarmo contro la guerra
Chi sta vincendo nelle scalate bancarie
La settimana di Appunti
Sono stato al meeting Bilderberg 2025, a Stoccolma, qui sotto un po’ di mie impressioni
Più uniti di come sembra
Molti dei partecipanti al Bilderberg hanno di sicuro la possibilità di influenzare gli eventi nel rispettivo ambito di azione ma proprio a vedere tanti protagonisti riuniti nella stessa stanza per tre giorni si percepisce meglio che ci sono anche forze più profonde che definiscono il perimetro entro il quale i singoli (Stati o individui) possono agire e incidere
Attenti a quello che desiderate
Se, messo con le spalle al muro, l’Iran dovesse ricorrere a misure estreme tipo bombardare le strutture energetiche dei paesi vicini, chiudere lo stretto di Hormuz (cosa praticamente impossibile), o scatenare qualunque altra possibile rappresaglia, allora gli Stati Uniti sarebbero costretti a intervenire, e Donald Trump potrebbe uscire dal vicolo cieco in cui si è cacciato da solo
Contraffazione artificiale
Le case cinematografiche sostengono che il contraffattore sia Midjourney che, sia in fase di …
Abolire il quorum è giusto (ma non per le ragioni che pensate)
Il contrario di avere il diritto di voto non è “non poter votare”, ma è “non poter decidere se votare oppure no”. Altrimenti si dovrebbe concedere che in un regime dittatoriale dove l’astensione è vi…
Appunti di Geopolitica - Episodio 0: Le mille idee di Polonia
Il destino della Polonia è oggi nelle mani più di Washington, di Berlino, di Londra e di Parigi - ma anche di Mosca e Kiev - che in quelle di Varsavia
Le presentazioni del nuovo libro
Questa la programmazione, in aggiornamento, segnatevi le date in agenda!
MUSK TALKS - in diretta su Substack
Mercoledì 21 maggio ore 17 - Musk e il nuovo potere digitale - Con Laura Turini e Stefano Feltri
Guarda la diretta:
Martedì 27 maggio, ore 17 - Musk e l’ideologia del tecno-capitalismo - Con Gloria Origgi e Stefano Feltri
Mercoledì 4 giugno, ore 17 - La crisi della democrazia nel tempo di Musk - Con Mattia Diletti e Stefano Feltri
Martedì 24 giugno, ore 17 - Musk, i satelliti e la geopolitica dello spazio - con Frediano Finucci (autore di Operazione Satellite per Paesi edizioni)
Ascolta gli episodi di La Scomunica
Sostieni La Scomunica con un abbonamento