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Avatar di Lorenzo Faglia

Articolo interessante. Per me il principio costituzionale del quorum mantiene un senso per il punto 2 citato nell'articolo. L'unica modifica che farei sarebbe nel fissare la soglia del quorum alla metà della percentuale di votanti delle ultime elezioni politiche nazionali per il rinnovo del Parlamento. E' infatti evidente come ormai la crescente massa di "turisti della democrazia" che non vota risulti decisiva nel far fallire qualunque referendum possa venire proposto. Fermo restando il diritto alla astensione, penso che il voto sia anche un dovere civico perchè se la sovranità appartiene al popolo, quest'ultimo ha il diritto-dovere di esercitarlo.

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Avatar di Claudio Livolsi

Il problema non è il quorum ma i 500.000 voti per promuovere i referendum, che sono pochissimi. Gli ultimi referendum proposti sono stati sempre referendum stupidi, con temi poco coinvolgenti e su cui pochissimi ci capiscono, ci fosse stato un referendum sul divorzio oggi probabilmente avrebbe una partecipazione simile a quella dell'epoca. Ma se facciamo i referendum su, come diceva Gaber, "dov'è che i cani devono pisciare" allora chiaro che ci vanno in pochi. La nostra costituzione, a differenza di quella Svizzera immagino, vede il referendum come una cosa eccezionale (per fortuna direi, visto il livello culturale medio degli italiani) infatti vi sono forti limiti agli argomenti che si possono sottoporre a referendum. Se vogliamo trasformarlo in uno strumento per aiutare il parlamento a legiferare allora bisogna cambiare lo spirito della costituzione su questo tema. Dopodiché attenzione, perché stiamo ancora pagando i danni del referendum sul nucleare...

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