I valori alla base della vittoria di Donald Trump sono quelli di un fascismo eterno che è sempre presente sotto la patina della civiltà. Ma le donne devono ribellarsi
Il contributo della professoressa Origgi è importante. E mi fa venire in mente l'altrettanto importante carteggio tra Einstein e Freud (https://www.iisf.it/discorsi/einstein/carteggio.htm) in cui quest'ultimo spiega ad Einstein che la guerra e' legata all'ambivalenza dell'uomo che oscilla tra Eros e Thanatos. E non poche volte Thanatos ( e le sue consorelle: la violenza, il maschilismo, ecc) prevale.
Sono due punti che diventano importanti:
a) le donne magari sono suggestionate dal fascino-potenza di thanatos ( da cui il voto di molte a Trump), ma nello stesso tempo sono le meno coinvolte nelle azioni concrete di violenza e di guerra.
Hanno quindi piu diritto a ribellarsi a Thanatos
b) d'altra parte mentre il trumpismo-muskismo giocano facile ( sfruttando la potente e *facile* pulsione-thanatos), alle donne e ai maschi equilibrati resta il pacifismo ( a cui i due geni si appellano nel carteggio), sempre meno efficace nel contrastare la pura forza.
Biden riconosce *democraticamente* colui che e' l'assassino della democrazia.
Ma la classe operaia e gli oppositori hanno nel passato potuto limitare thanatos solo con azioni di opposizione aperta, in piazza. Azioni che devono attivare l'eros orizzontale di chi si oppone, e rasentare la violenza, senza superare l'asticella. Un bel rebus
Brava! Articolo intenso, coraggioso e ricco di spunti che fanno riflettere. Sono sempre più convinto che le democrazie si potranno completare solo attraverso una profonda rivoluzione femminile che porti all'estinzione il patriarcato culturale, sociale e fisico che ancora invade donne e uomini negli US come in Italia. Ci vorrà molto lavoro e fatica, ma non bisogna disperare. Ho lavorato negli ultimi anni andando e tornando dalla Norvegia e ho potuto apprezzare una società che ha fatto molti passi avanti nella giusta direzione. Le prime volte che andai mi chiesi cosa mi facesse stare così bene, e la risposta stava nella profonda parità di genere, con uomini rispettosi e non dominanti, e donne che non necessitavano di apparire per essere considerate. Ma ci vuole altro ancora, quello è solo l'inizio.
Non so. È stata scelta una vice inadatta (anche) perché era una donna. Non è stata per nulla aiutata dal contesto ma ha perso come in fondo era abbastanza prevedibile, anzi anche peggio delle previsioni. Ora si dice qui: non ha vinto perché era una donna, e non per la sua mediocrità evidente. Mi sembra un cortocircuito logico di chi cerca per forza una spiegazione di genere. E così ci becchiamo Trump.
Mi perdoni, perché dovrebbe emergere un "pregiudizio di genere'? Crede che io non abbia votato donne capaci quando ne ho trovate in lista? Senza conoscermi mi affibbia dei bias, cosa che trovo sinceramente poco confortante. Si può dire ad un politico mediocre (e sì, lo si può essere anche davanti a Trump, perché si può essere molto meno orrendi ma anche molto meno comunicativi) che è mediocre perfino se avremmo preferito vincesse? O dobbiamo farci bastare la spiegazione secondo cui "gli elettori sbagliano" perché sono ignoranti? Qui del resto hanno convintamente votato una donna. Fascista. Dobbiamo rallegrarcene?
Ripubblico il commento perché inavvertitamente é venuto a mancare un "non".
Buonasera.
A forza di definire tutto ciò che NON piace come "fascismo" si rischia di perdere davvero di vista la realtà. Io non sono contento della vittoria di Trump ma é evidente che la maggior parte dei suoi elettori non può essere definita fascista.
Mi aspettavo da lei Dottor S. Feltri una analisi più seria, approfondita e quindi
A forza di definire tutto ciò che piace come "fascismo" si rischia di perdere davvero di vista la realtà. Io non sono contento della vittoria di Trump ma é evidente che la maggior parte dei suoi elettori non può essere definita fascista.
Mi aspettavo da lei Dottor S. Feltri una analisi più seria, approfondita e quindi
Assolutamente d’accordo. Questo è un pezzo solo pieno di stereotipi (di genere) che non aiuta ad analizzare e fare chiarezza. Il contributo non è all’altezza della nostra platea di lettori.
Grazie, avete scritto quello che in pochi tra stampa e programmi radio e tv sono riusciti a dire, più attenti a ricercare i legami dei componenti di questo Governo con il fascismo storico invece di mostrare il fascismo intrinseco (o universale per dirla alla Eco) che li caratterizza, che abbiano o meno tagliato i legami con le loro radici storiche. Trincerandosi dietro questa distanza storica confondono le idee agli elettori che diventano chiarissime qualora venissero messi davanti a prove schiaccenti del loro fascismo intrinseco. Con il solo rischio, in questo caso, di guardarsi allo specchio, di riconoscere il fascista che è in loro e, ahinoi, compiacersene.
Il fascismo mi fa paura per le sorti del mondo, ma ancora di più l'indifferenza e il disinteresse verso la politica di tutti qulli che non votano, in America come in Italia.
Onestamente mi pare abbia colto qualcosa ma non il tutto, non piacerà il mio commento ma da sicuro anti fascista e persona aperta a ogni confronto mi pare una lettura molto parziale che offende il popolo americano e l’espressione di voto che le stesse donne coetanee di Kamala Harris e non legate a idee fasciste hanno liberamente concesso a Trump.
Complimenti Dott.ssa Origgi, ho trovato il suo articolo lucido e chiaro ma anche e giustamente, duro e reale. Sono d'accordo con lei al 100%. Riusciranno le donne a raggiungere la consapevolezza dei pericoli che corrono nella nuova fase storica che lei ha illustrato? E avranno la forza per ribellarsi democraticamente ed essere loro, questa volta, ad aprire una nuova era politica di convivenza pacifica e civile?
Il pezzo è decisamente interessante e da rileggere e approfondire
Trovo comunque che rapresenti la cornice degli eventi, lo sfondo su cui gli stessi si materializzano ein questo senso va letto e capito.
Le motivazioni ultime,invece, credo vadano trovate nell'economia e il liberismo elitario dei democratici che nulla hanno fatto da Clinton in poi per le classi medie mediopiccole e operaie distrugggendoigli il lavoro con la terziarizzazione e la vanificazioen dell'industria maniafttutiera ( poi ci dsi lamenta che la Cina è diventata grande potenza.......) e anzi privilegiando la ricchezza e incrementando le disuguaglianze.
Un simile disastro economico non poteva che portare a questa rinascita fascista che stupidamnte viene vista come panacea di tutti i mali.
Cosa aveva di dverso il progetto doi paese della Harris rispetto a quello del buffone fascista?
e allora è chiarto che i questo mondo di propagande e non di fatti prevale chi la spara piu grossa
Direi da Reagan però, non da Clinton. Clinton de regolamentò molto il settore finanziario, ma la progressività fiscale incominciò ad essere abbattuta da Reagan. La svalutazione del lavoro e lo sviluppo tecnologico (con considerevole aumento dei ritorni sul capitale finanziario vs quello umano - comparabili solo a quelli della prima rivoluzione industriale o del colonialismo) han fatto il resto.
Ma almeno Reagan e la thatcher non si professavano progressisisti.....
Io mi riferivo al mondo cosiddetto progressista degli anni 90 e successivi che ci ha regalato questa bella ondata nera e questa economia di elitari e di capitalismo finanziario che è la rovina del capitalismo, dei popoli e della demorazia
Se ne uscira salvando il sistema? ormai non credo più
Un pezzo non al livello degli altri che normalmente leggo su appunto. Pieno zeppo di luoghi comuni e argomentazioni tirate per i capelli (eg fascista = uomo del pleistocene - ma per quale motivo?). Oltretutto non si spiega perché Kamala non sia stata capace di attirare qualche voto in più. È giusto definirla occasione persa quando è chiaro a chiunque ne ascolti un comizio che è una politica mediocre (retorica, track record, capacità empatica)? Davvero un articolo a tratti imbarazzante e talvolta offensivo verso le donne: colpa loro che non si sono schierate in totalità per Kamala?
Per piacere articoli meglio il suo ragionamento: questo commento non mi sembra nello spirito della conversazione che chiede Stefano. Su quali basi quantitative il genere ha influito sull’esito? Io ho motivato il mio giudizio di mediocrità su Kamala: tempi retorici sbagliati, giravolte su politiche (migratorie, economiche) non spiegate a fondo, assoluta mancanza di qualsiasi risultato conseguito dalla sua leadership negli ultimi 4 anni. Probabilmente quando lei cita “una donna” vuole solo connotare genericamente il personaggio - punto su cui concordo: era praticamente una misconosciuta catapultata dal partito democratico sul proscenio a 3 mesi dal voto (dato lo stato cognitivo non esaltante di Biden). Il suo rimane un pezzo chiaramente al di sotto del livello qualitativo che si merita questa community - mia personale opinione (riscontrata in molti altri commenti, peraltro).
L’incipit: “Per piacere, articoli meglio il suo ragionamento” è perfetto. La incoraggio a darmi anche un voto, ne ho bisogno essendo quasi all’età della pensione, e se possibile darmi qualche bacchettata sulle mani (se mi va bene 😂)
Mi sembra una richiesta lecita (forse minima!) per chi si esprime per stereotipi come lei… ci avesse provato, potrei forse rivedere il giudizio. Alla fine non glielo ha ordinato il medico di scrivere per una comunità di lettori che possono commentarla!
Kamala non ha vinto perché è una donna. Questo è il punto. E lei che pensa che sia una politica mediocre (rispetto a chi? A Trump????) si interroghi sui suoi pregiudizi.
E poi mi scusi ancora: anche non avesse vinto perché donna come dice lei - quale sarebbe il male in ciò? Gli elettori hanno scelto. Lei sarebbe per restringere il diritto di voto? Propone una torsione autoritaria e oligarchica della società? Non può essere semplicemente che l’offerta politica democratica non fosse all’altezza? Le sue argomentazioni mi sembrano del tutto superficiali e scadenti.
Ps. Povero Eco citato da chi non ha un grammo della sua ironia!
La sua acrimonia nel “giudicare” dall’alto della sua competenza filosofica (!) il mio pezzo, nell’ insistere sulla mediocrità di Kamala e dell’amministrazione Biden, un’amministrazione che, tra l’altro, ha messo in piedi il miglior piano di green economy al mondo, il suo giudizio certo sulla superiorità della campagna di Trump e la sua ingenua convinzione che tutto ciò non è che il gioco sano della “democrazia” (concetto che immagino lei abbia studiato approfonditamente nella sua carriera) confermano semplicemente la correttezza della mia analisi. Le pulsioni misogine sono spesso inconsce, l’Ur-fascismo non gioca a livello della razionalità.
Sarebbe interessante la sua analisi del mio testo: dove esprimo pulsioni misogine?
Questo suo modo aggressivo e apodittico di argomentare (quale svolta green? Quali dati?) non sono nello spirito di questa comunità e, soprattutto, svelano fin troppo bene come povere siano le sue argomentazioni fattuali / oggettive. Dove starebbe poi la misoginia nel mio commento non è dato sapere.
Lei procede per insulti, affermazioni non logiche, non supportate evidenze.
Purtroppo basta aprire likedin per capire quale carriera mediocre lei abbia avuto nel suo ambito solamente per provare compassione o pena a seconda delle righe del suo curriculum.
Ripeto: un articolo (e un’autrice) non all’altezza della maggioranza letta in questa newsletter.
Ma allora l'urfascismo coinciderebbe con la storia della civilizzazione? In tal caso non potrebbe essere né condannato né difeso, andrebbe caso mai studiato. In realtà per me resta solo un brillante pseudoconcetto inventato da Eco a consolazione di una sinistra ur-perdente...
Non è solo Eco, c’è tutta una letteratura. Penso ad esempio al recente Jason Stanley, How Fascism Works. O anche il classico Willem Reich sulla psicologia del fascismo. E’ un sintomo del “disagio della civiltà”. E un desiderio di dominazione sessuale. Per la Ur-sinistra mi sembra un’ottima idea: scriva un saggetto! Cos’è la sinistra eterna ?
Ho letto l'articolo di Gloria Origgi che richiama il pamphlet di Umberto Eco ma gli dà una connotazione di genere, che non mi pare fosse presente nel testo del grande semiologo, come se il fascismo fosse connaturato solo all'uomo e al patriarcato, come se le donne ne fossero indenni. È ben vero che hanno subito millenni di dominazione maschile ma le stesse posizioni ancestrali, le medesime incrostazioni del cervello preistorico degli uomini non posono non essersi sedimentate anche in quello delle donne. A meno che non si voglia attribuire loro un cervello più evoluto, libero dai sedimenti del passato ma solo affetto dalla sindrome di Stoccolma da cui può agevolmente liberarsi e condurre l'umanità verso aurore di civiltà e di progresso. Una visione così dicotomica, da una parte il maschio fascista ancestrale dall'altra la donna libera da eredità castranti, non mi pare si possa condividere. L'analisi del voto americano ci restituisce una predominanza di elettori di Trump maschi bianchi e meno istruiti ma pure le donne lo hanno votato, magari anche quelle dalla pelle più scura. Certo che ci si deve chiedere come possano avere votato un simile troglodita, e io sono l'ultimo in grado di dare una risposta, ma ciò non fa che confermare che anche nelle donne l'ur-fascismo è ben radicato. Esempi di donne al potere a conferma dell'assunto si possono agevolmente individuare. L'analisi dell'ur-fascismo mi pare doversi articolare in modo più complesso, che veda le donne parteciparvi come gli uomini, ancorché questi possano vantare secoli di dominazione politica e religiosa.
nov 7·modificato nov 7Messo Mi piace da Gloria Origgi
Conveniamo tutti che "Della Gloria Origgi" non si può sentire proprio? E che questo bel commento possiede tutte le caratteristiche di un gran classico del mansplaining?
Il vocabolario Treccani fornisce diversi significati da dare alla parola "mansplaining", tutti più o meno simili al seguente: "l’inclinazione degli uomini a spiegare alle donne in maniera paternalistica e arrogante cose che loro stesse conoscono bene se non addirittura meglio di loro, dando per scontato che alcuni argomenti siano ad appannaggio esclusivamente maschile. ". Se ChiaraB voleva asserire che il mio commento possieda "tutte le caratteristiche di un gran classico del mansplaining", allora ChiaraB avrebbe dovuto anche dichiarare quali punti del mio commento rivelerebbero quell'inclinazione e di quale conoscenza diretta di me e di Gloria Origgi si è servita per giudicare che io conosco meno bene la materia di cui Origgi sarebbe invece più esperta. Mi rendo tuttavia conto che qualsiasi punto di vista esposto da un maschio in risposta a un diverso punto di vista di una femmina possa essere considerato una forma di mansplaining: anche questa risposta, ovviamente. E quindi avrei fatto meglio a tacere ma in tal caso avrei sottoposto il mio giudizio a una forma di ostracismo che i teorici (meglio: le teoriche) del "mansplaining" utilizzano per sconfessare non tanto la validità degli argomenti proposti quanto il soggetto che li propone. Che è una fallacia logica, detta anche Argumentum ad hominem. Vedasi in proposito Irving M. Copi (ahimè, un uomo), Introduzione alla logica, Bologna, 1964, pag. 71 e sgg.
Cara Origgi, leggo, e condivido, una indignazione che potrei dire quasi furente, nella disamina della situazione. Siamo veramente ad un ritorno dell' Ur-fascismo? Probabilmente sì. C'è un sottofondo di tribalità di violenza, di paura, di ricerca di protezione nei miti, di spregio per la cultura e la civiltà che alberga e sedimenta soprattuto in chi cultura non ha elaborato e civiltà ritiene estranea. Ma, mi consenta, la sua separazione di genere in questo è poco convincente. Tribalità e tutto il resto sono state nei millenni, anzi nelle centinaia di migliaia di anni dell'evoluzione della nostra specie, largamente ed equamente condivise tra uomini e donne. La donna non è un "altro da sè" rispetto all'uomo, il maschio e la femmina sono una specie unica. Maschi e femmine perpetuano nelle centinai di migliaia di anni non solo la specie ma anche la sua evoluzione, i suoi sviluppi di civiltà e di cultura dove ci sono, sempre con quella vernicetta. Complimenti a sua madre che grattando la vernicetta ci trovava l'uomo del Pleistocene. Ma sotto la vernicetta c'è anche la donna del Pleistocene. Le donne si saranno sentite per tutta l'evoluzione oggetto, vittime oppresse solo ansiose di liberazione? O avranno concorso invece in una molteplicità di ruoli alla perpetuazione di questa condizione? Lei dice che le donne che hanno votato Trump sono colpevoli, ed io condivido, ma lo sono tanto quanto gli uomini, con analoghi motivi e gradi di colpevolezza. Antropologicamente parlando, fino a ieri, fino a oggi, chi ha perpetuato i ruoli delle donne, che lei definisce così disdicevoli? Le donne stesse, come madri, come prime educatrici dell'infanzia, hanno sempre insegnato alle figlie ad essere quel tipo di donne e ai figli ad essere quel tipo di uomini. Il maschio violento aggressivo, stupratore che se vuole una donna se la piglia, e che è peraltro anche questo uno stereotipo un po' grottesco, non lo hanno inventato o se non inventato, mantenuto in vita come modello, le donne? Legga la biografia di Mussolini di Paolo Monelli, per la parte delle avventure erotiche del duce, e di quante, centinaia, migliaia di donne gli scrivevano, gli si offrivano sessualmente perchè vedevano in lui la realizzazione del loro immaginario erotico: virile rozzo brutale dominatore. Di quante passarono, tutt'altro che nolenti, per il suo letto, peraltro... Durante il fascismo le migliori educatrici fasciste erano le maestre, le più fervide, le più convinte. Non è paradossale immaginare che il fascismo si resse innanzitutto sulle passioni femminili, sul mito della madre, specie molto prolifica in cui molte donne si si compiacevano. Delle madri che benedicevano i figlioli che partivano a farsi ammazzare in guerra e che non mossero mai mezzo dito per far qualcosa contro quelle carneficine. Sia ben chiaro, la liberazione del XX secolo, il femminismo, la lotta per la parità dei diritti e l'uguaglianza di genere la reputo necessaria e sacrosanta, ma sono altresì convinto che un' ampia maggioranza di donne (sotto la vernicetta) sia ancora oggi e si senta la portatrice di utero del Pleistocene. Discorso lungo, cara Origgi. Ma Trump è stato eletto da una massa di donne americane, come Meloni da una massa di donne italiane. E Mattarella all'isediamento di colei le fece i complimenti, come modello di emancipazione femminile: la prima donna presidente del Consiglio. Davvero un gran guadagno. Kamala peraltro, e concludo, ha perso, e doveva perdere, ma sul ruolo della donna, di quella donna che dipinge lei, non mi pare si sia spesa più di tanto, anzi ha inseguito Trump sul terreno dello spregio degli immigrati, su quello dell'industria bellica etc. Se fosse stata convinta che le donne americane, l'avrebbero seguita in un discorso franco e schietto di liberazione femminile l'avrebbe fatto. Ma non ne era affatto convinta. E aveva ragione.
nov 7·modificato nov 7Messo Mi piace da Gloria Origgi
Ho l'impressione che il suo commento, caro il mio Giovanni Giuseppe Destefanis, possieda "tutte le caratteristiche di un gran classico del mansplaining", che sarebbe come dire che lei, in quanto uomo colto ed erudito de omnibus rebus et de quibusdam aliis (citazione di solito utiizzata per affermare il contrario di erudito) sarebbe incline "a spiegare alle donne in maniera paternalistica e arrogante cose che loro stesse conoscono bene se non addirittura meglio di loro, dando per scontato che alcuni argomenti siano ad appannaggio esclusivamente maschile."
Questo è uno di quegli articoli che corrispondono esattamente al cliché, alla rappresentazione macchiettistica, del liberal progressista, che si danno a destra e che uno pensa "va be' è il modo caricaturale in cui se li dipingono i loro avversari politici, poi nella realtà non sono davvero così". Uno di quegli articoli da mettersi da parte per potersi ricordare e poter ricordare agli altri che la macchietta, la caricatura, il cliché, sono reali. E a proposito di eternità, è anche un articolo che punta all'eternità: l'eterna spiegazione che una certa sinistra si dà delle cose, sempre quella, per Trump, per Meloni, per Berlusconi e per una miriade di casi diversi..
L’Ur-fascismo non è un cliché, né una semplice battuta di Eco. Gli elementi antropologici del fascismo eterno sono studiati da tanti, si pensi al recente How Fascism Works di Jason Stanley. Ma alcune analisi le ritrova anche in Nietzsche. Sono analisi che cercano di spiegare gli elementi costanti dei rapporti di dominazione. Poi ovviamente se vuole spiegare tutto con l’inflazione, faccia pure. Ma io faccio la filosofa, non il commercialista
Come penso si sia visto, io sono aperto e favorevole anche a un dibattito franco e duro qui su Appunti. Ma un dibattito sulle idee, da argomentare, come provo a fare io e come chiedo di fare a tutti gli altri e le altre che scrivono. Irridere chi non la pensa come noi può funzionare sui social o nei talk in tv, ma qui dove c'è spazio e modo di esporre le proprie idee indica soltanto una mancanza di argomenti
Un pezzo particolarmente interessante, trovo fondamentale l’analisi dell’intreccio fra politica e psicologia. Senza considerare l’influenza della psicologia personale e sociale,m certi sviluppi della storia sarebbero incomprensibili.
Il contributo della professoressa Origgi è importante. E mi fa venire in mente l'altrettanto importante carteggio tra Einstein e Freud (https://www.iisf.it/discorsi/einstein/carteggio.htm) in cui quest'ultimo spiega ad Einstein che la guerra e' legata all'ambivalenza dell'uomo che oscilla tra Eros e Thanatos. E non poche volte Thanatos ( e le sue consorelle: la violenza, il maschilismo, ecc) prevale.
Sono due punti che diventano importanti:
a) le donne magari sono suggestionate dal fascino-potenza di thanatos ( da cui il voto di molte a Trump), ma nello stesso tempo sono le meno coinvolte nelle azioni concrete di violenza e di guerra.
Hanno quindi piu diritto a ribellarsi a Thanatos
b) d'altra parte mentre il trumpismo-muskismo giocano facile ( sfruttando la potente e *facile* pulsione-thanatos), alle donne e ai maschi equilibrati resta il pacifismo ( a cui i due geni si appellano nel carteggio), sempre meno efficace nel contrastare la pura forza.
Biden riconosce *democraticamente* colui che e' l'assassino della democrazia.
Ma la classe operaia e gli oppositori hanno nel passato potuto limitare thanatos solo con azioni di opposizione aperta, in piazza. Azioni che devono attivare l'eros orizzontale di chi si oppone, e rasentare la violenza, senza superare l'asticella. Un bel rebus
Francesco Del Zotti
Brava! Articolo intenso, coraggioso e ricco di spunti che fanno riflettere. Sono sempre più convinto che le democrazie si potranno completare solo attraverso una profonda rivoluzione femminile che porti all'estinzione il patriarcato culturale, sociale e fisico che ancora invade donne e uomini negli US come in Italia. Ci vorrà molto lavoro e fatica, ma non bisogna disperare. Ho lavorato negli ultimi anni andando e tornando dalla Norvegia e ho potuto apprezzare una società che ha fatto molti passi avanti nella giusta direzione. Le prime volte che andai mi chiesi cosa mi facesse stare così bene, e la risposta stava nella profonda parità di genere, con uomini rispettosi e non dominanti, e donne che non necessitavano di apparire per essere considerate. Ma ci vuole altro ancora, quello è solo l'inizio.
Non so. È stata scelta una vice inadatta (anche) perché era una donna. Non è stata per nulla aiutata dal contesto ma ha perso come in fondo era abbastanza prevedibile, anzi anche peggio delle previsioni. Ora si dice qui: non ha vinto perché era una donna, e non per la sua mediocrità evidente. Mi sembra un cortocircuito logico di chi cerca per forza una spiegazione di genere. E così ci becchiamo Trump.
Ma scusi, era mediocre rispetto a chi? A Trump 😳? Si rende conto del pregiudizio di genere che emerge dalla sua opinione ?
Ma una donna non può essere mediocre altrimenti è un pregiudizio di genere? Comodo così:-)
Mi perdoni, perché dovrebbe emergere un "pregiudizio di genere'? Crede che io non abbia votato donne capaci quando ne ho trovate in lista? Senza conoscermi mi affibbia dei bias, cosa che trovo sinceramente poco confortante. Si può dire ad un politico mediocre (e sì, lo si può essere anche davanti a Trump, perché si può essere molto meno orrendi ma anche molto meno comunicativi) che è mediocre perfino se avremmo preferito vincesse? O dobbiamo farci bastare la spiegazione secondo cui "gli elettori sbagliano" perché sono ignoranti? Qui del resto hanno convintamente votato una donna. Fascista. Dobbiamo rallegrarcene?
La lasci perdere questa poverina Origgi - non capisce la differenza tra giudizio e pregiudizio…
Ripubblico il commento perché inavvertitamente é venuto a mancare un "non".
Buonasera.
A forza di definire tutto ciò che NON piace come "fascismo" si rischia di perdere davvero di vista la realtà. Io non sono contento della vittoria di Trump ma é evidente che la maggior parte dei suoi elettori non può essere definita fascista.
Mi aspettavo da lei Dottor S. Feltri una analisi più seria, approfondita e quindi
meno superficiale.
Un saluto
Luca Dell'Agnolo
Buonasera.
A forza di definire tutto ciò che piace come "fascismo" si rischia di perdere davvero di vista la realtà. Io non sono contento della vittoria di Trump ma é evidente che la maggior parte dei suoi elettori non può essere definita fascista.
Mi aspettavo da lei Dottor S. Feltri una analisi più seria, approfondita e quindi
meno superficiale.
Un saluto
Luca Dell'Agnolo
Assolutamente d’accordo. Questo è un pezzo solo pieno di stereotipi (di genere) che non aiuta ad analizzare e fare chiarezza. Il contributo non è all’altezza della nostra platea di lettori.
Grazie, avete scritto quello che in pochi tra stampa e programmi radio e tv sono riusciti a dire, più attenti a ricercare i legami dei componenti di questo Governo con il fascismo storico invece di mostrare il fascismo intrinseco (o universale per dirla alla Eco) che li caratterizza, che abbiano o meno tagliato i legami con le loro radici storiche. Trincerandosi dietro questa distanza storica confondono le idee agli elettori che diventano chiarissime qualora venissero messi davanti a prove schiaccenti del loro fascismo intrinseco. Con il solo rischio, in questo caso, di guardarsi allo specchio, di riconoscere il fascista che è in loro e, ahinoi, compiacersene.
Il fascismo mi fa paura per le sorti del mondo, ma ancora di più l'indifferenza e il disinteresse verso la politica di tutti qulli che non votano, in America come in Italia.
Onestamente mi pare abbia colto qualcosa ma non il tutto, non piacerà il mio commento ma da sicuro anti fascista e persona aperta a ogni confronto mi pare una lettura molto parziale che offende il popolo americano e l’espressione di voto che le stesse donne coetanee di Kamala Harris e non legate a idee fasciste hanno liberamente concesso a Trump.
Complimenti Dott.ssa Origgi, ho trovato il suo articolo lucido e chiaro ma anche e giustamente, duro e reale. Sono d'accordo con lei al 100%. Riusciranno le donne a raggiungere la consapevolezza dei pericoli che corrono nella nuova fase storica che lei ha illustrato? E avranno la forza per ribellarsi democraticamente ed essere loro, questa volta, ad aprire una nuova era politica di convivenza pacifica e civile?
Il pezzo è decisamente interessante e da rileggere e approfondire
Trovo comunque che rapresenti la cornice degli eventi, lo sfondo su cui gli stessi si materializzano ein questo senso va letto e capito.
Le motivazioni ultime,invece, credo vadano trovate nell'economia e il liberismo elitario dei democratici che nulla hanno fatto da Clinton in poi per le classi medie mediopiccole e operaie distrugggendoigli il lavoro con la terziarizzazione e la vanificazioen dell'industria maniafttutiera ( poi ci dsi lamenta che la Cina è diventata grande potenza.......) e anzi privilegiando la ricchezza e incrementando le disuguaglianze.
Un simile disastro economico non poteva che portare a questa rinascita fascista che stupidamnte viene vista come panacea di tutti i mali.
Cosa aveva di dverso il progetto doi paese della Harris rispetto a quello del buffone fascista?
e allora è chiarto che i questo mondo di propagande e non di fatti prevale chi la spara piu grossa
Causa causae est causa causarum
Direi da Reagan però, non da Clinton. Clinton de regolamentò molto il settore finanziario, ma la progressività fiscale incominciò ad essere abbattuta da Reagan. La svalutazione del lavoro e lo sviluppo tecnologico (con considerevole aumento dei ritorni sul capitale finanziario vs quello umano - comparabili solo a quelli della prima rivoluzione industriale o del colonialismo) han fatto il resto.
Asssolutamente d'accordo.
Ma almeno Reagan e la thatcher non si professavano progressisisti.....
Io mi riferivo al mondo cosiddetto progressista degli anni 90 e successivi che ci ha regalato questa bella ondata nera e questa economia di elitari e di capitalismo finanziario che è la rovina del capitalismo, dei popoli e della demorazia
Se ne uscira salvando il sistema? ormai non credo più
Un pezzo non al livello degli altri che normalmente leggo su appunto. Pieno zeppo di luoghi comuni e argomentazioni tirate per i capelli (eg fascista = uomo del pleistocene - ma per quale motivo?). Oltretutto non si spiega perché Kamala non sia stata capace di attirare qualche voto in più. È giusto definirla occasione persa quando è chiaro a chiunque ne ascolti un comizio che è una politica mediocre (retorica, track record, capacità empatica)? Davvero un articolo a tratti imbarazzante e talvolta offensivo verso le donne: colpa loro che non si sono schierate in totalità per Kamala?
Per piacere articoli meglio il suo ragionamento: questo commento non mi sembra nello spirito della conversazione che chiede Stefano. Su quali basi quantitative il genere ha influito sull’esito? Io ho motivato il mio giudizio di mediocrità su Kamala: tempi retorici sbagliati, giravolte su politiche (migratorie, economiche) non spiegate a fondo, assoluta mancanza di qualsiasi risultato conseguito dalla sua leadership negli ultimi 4 anni. Probabilmente quando lei cita “una donna” vuole solo connotare genericamente il personaggio - punto su cui concordo: era praticamente una misconosciuta catapultata dal partito democratico sul proscenio a 3 mesi dal voto (dato lo stato cognitivo non esaltante di Biden). Il suo rimane un pezzo chiaramente al di sotto del livello qualitativo che si merita questa community - mia personale opinione (riscontrata in molti altri commenti, peraltro).
L’incipit: “Per piacere, articoli meglio il suo ragionamento” è perfetto. La incoraggio a darmi anche un voto, ne ho bisogno essendo quasi all’età della pensione, e se possibile darmi qualche bacchettata sulle mani (se mi va bene 😂)
Mi sembra una richiesta lecita (forse minima!) per chi si esprime per stereotipi come lei… ci avesse provato, potrei forse rivedere il giudizio. Alla fine non glielo ha ordinato il medico di scrivere per una comunità di lettori che possono commentarla!
Kamala non ha vinto perché è una donna. Questo è il punto. E lei che pensa che sia una politica mediocre (rispetto a chi? A Trump????) si interroghi sui suoi pregiudizi.
E poi mi scusi ancora: anche non avesse vinto perché donna come dice lei - quale sarebbe il male in ciò? Gli elettori hanno scelto. Lei sarebbe per restringere il diritto di voto? Propone una torsione autoritaria e oligarchica della società? Non può essere semplicemente che l’offerta politica democratica non fosse all’altezza? Le sue argomentazioni mi sembrano del tutto superficiali e scadenti.
Ps. Povero Eco citato da chi non ha un grammo della sua ironia!
La sua acrimonia nel “giudicare” dall’alto della sua competenza filosofica (!) il mio pezzo, nell’ insistere sulla mediocrità di Kamala e dell’amministrazione Biden, un’amministrazione che, tra l’altro, ha messo in piedi il miglior piano di green economy al mondo, il suo giudizio certo sulla superiorità della campagna di Trump e la sua ingenua convinzione che tutto ciò non è che il gioco sano della “democrazia” (concetto che immagino lei abbia studiato approfonditamente nella sua carriera) confermano semplicemente la correttezza della mia analisi. Le pulsioni misogine sono spesso inconsce, l’Ur-fascismo non gioca a livello della razionalità.
Sarebbe interessante la sua analisi del mio testo: dove esprimo pulsioni misogine?
Questo suo modo aggressivo e apodittico di argomentare (quale svolta green? Quali dati?) non sono nello spirito di questa comunità e, soprattutto, svelano fin troppo bene come povere siano le sue argomentazioni fattuali / oggettive. Dove starebbe poi la misoginia nel mio commento non è dato sapere.
Lei procede per insulti, affermazioni non logiche, non supportate evidenze.
Purtroppo basta aprire likedin per capire quale carriera mediocre lei abbia avuto nel suo ambito solamente per provare compassione o pena a seconda delle righe del suo curriculum.
Ripeto: un articolo (e un’autrice) non all’altezza della maggioranza letta in questa newsletter.
Ma allora l'urfascismo coinciderebbe con la storia della civilizzazione? In tal caso non potrebbe essere né condannato né difeso, andrebbe caso mai studiato. In realtà per me resta solo un brillante pseudoconcetto inventato da Eco a consolazione di una sinistra ur-perdente...
Non è solo Eco, c’è tutta una letteratura. Penso ad esempio al recente Jason Stanley, How Fascism Works. O anche il classico Willem Reich sulla psicologia del fascismo. E’ un sintomo del “disagio della civiltà”. E un desiderio di dominazione sessuale. Per la Ur-sinistra mi sembra un’ottima idea: scriva un saggetto! Cos’è la sinistra eterna ?
What else? no more room to discussion with people, men and women who support the Patriarchy.
Don't be kind, don't be nice, donìt keep other in mind if the Patriarchy is involved, whatever shape it assumes to pretend to be other.
Ho letto l'articolo di Gloria Origgi che richiama il pamphlet di Umberto Eco ma gli dà una connotazione di genere, che non mi pare fosse presente nel testo del grande semiologo, come se il fascismo fosse connaturato solo all'uomo e al patriarcato, come se le donne ne fossero indenni. È ben vero che hanno subito millenni di dominazione maschile ma le stesse posizioni ancestrali, le medesime incrostazioni del cervello preistorico degli uomini non posono non essersi sedimentate anche in quello delle donne. A meno che non si voglia attribuire loro un cervello più evoluto, libero dai sedimenti del passato ma solo affetto dalla sindrome di Stoccolma da cui può agevolmente liberarsi e condurre l'umanità verso aurore di civiltà e di progresso. Una visione così dicotomica, da una parte il maschio fascista ancestrale dall'altra la donna libera da eredità castranti, non mi pare si possa condividere. L'analisi del voto americano ci restituisce una predominanza di elettori di Trump maschi bianchi e meno istruiti ma pure le donne lo hanno votato, magari anche quelle dalla pelle più scura. Certo che ci si deve chiedere come possano avere votato un simile troglodita, e io sono l'ultimo in grado di dare una risposta, ma ciò non fa che confermare che anche nelle donne l'ur-fascismo è ben radicato. Esempi di donne al potere a conferma dell'assunto si possono agevolmente individuare. L'analisi dell'ur-fascismo mi pare doversi articolare in modo più complesso, che veda le donne parteciparvi come gli uomini, ancorché questi possano vantare secoli di dominazione politica e religiosa.
Il “maschile” non significa “gli uomini”. Direi che è più uno stato metafisico
Precisazione ininfluente e peregrina.
Conveniamo tutti che "Della Gloria Origgi" non si può sentire proprio? E che questo bel commento possiede tutte le caratteristiche di un gran classico del mansplaining?
Il vocabolario Treccani fornisce diversi significati da dare alla parola "mansplaining", tutti più o meno simili al seguente: "l’inclinazione degli uomini a spiegare alle donne in maniera paternalistica e arrogante cose che loro stesse conoscono bene se non addirittura meglio di loro, dando per scontato che alcuni argomenti siano ad appannaggio esclusivamente maschile. ". Se ChiaraB voleva asserire che il mio commento possieda "tutte le caratteristiche di un gran classico del mansplaining", allora ChiaraB avrebbe dovuto anche dichiarare quali punti del mio commento rivelerebbero quell'inclinazione e di quale conoscenza diretta di me e di Gloria Origgi si è servita per giudicare che io conosco meno bene la materia di cui Origgi sarebbe invece più esperta. Mi rendo tuttavia conto che qualsiasi punto di vista esposto da un maschio in risposta a un diverso punto di vista di una femmina possa essere considerato una forma di mansplaining: anche questa risposta, ovviamente. E quindi avrei fatto meglio a tacere ma in tal caso avrei sottoposto il mio giudizio a una forma di ostracismo che i teorici (meglio: le teoriche) del "mansplaining" utilizzano per sconfessare non tanto la validità degli argomenti proposti quanto il soggetto che li propone. Che è una fallacia logica, detta anche Argumentum ad hominem. Vedasi in proposito Irving M. Copi (ahimè, un uomo), Introduzione alla logica, Bologna, 1964, pag. 71 e sgg.
Cara Origgi, leggo, e condivido, una indignazione che potrei dire quasi furente, nella disamina della situazione. Siamo veramente ad un ritorno dell' Ur-fascismo? Probabilmente sì. C'è un sottofondo di tribalità di violenza, di paura, di ricerca di protezione nei miti, di spregio per la cultura e la civiltà che alberga e sedimenta soprattuto in chi cultura non ha elaborato e civiltà ritiene estranea. Ma, mi consenta, la sua separazione di genere in questo è poco convincente. Tribalità e tutto il resto sono state nei millenni, anzi nelle centinaia di migliaia di anni dell'evoluzione della nostra specie, largamente ed equamente condivise tra uomini e donne. La donna non è un "altro da sè" rispetto all'uomo, il maschio e la femmina sono una specie unica. Maschi e femmine perpetuano nelle centinai di migliaia di anni non solo la specie ma anche la sua evoluzione, i suoi sviluppi di civiltà e di cultura dove ci sono, sempre con quella vernicetta. Complimenti a sua madre che grattando la vernicetta ci trovava l'uomo del Pleistocene. Ma sotto la vernicetta c'è anche la donna del Pleistocene. Le donne si saranno sentite per tutta l'evoluzione oggetto, vittime oppresse solo ansiose di liberazione? O avranno concorso invece in una molteplicità di ruoli alla perpetuazione di questa condizione? Lei dice che le donne che hanno votato Trump sono colpevoli, ed io condivido, ma lo sono tanto quanto gli uomini, con analoghi motivi e gradi di colpevolezza. Antropologicamente parlando, fino a ieri, fino a oggi, chi ha perpetuato i ruoli delle donne, che lei definisce così disdicevoli? Le donne stesse, come madri, come prime educatrici dell'infanzia, hanno sempre insegnato alle figlie ad essere quel tipo di donne e ai figli ad essere quel tipo di uomini. Il maschio violento aggressivo, stupratore che se vuole una donna se la piglia, e che è peraltro anche questo uno stereotipo un po' grottesco, non lo hanno inventato o se non inventato, mantenuto in vita come modello, le donne? Legga la biografia di Mussolini di Paolo Monelli, per la parte delle avventure erotiche del duce, e di quante, centinaia, migliaia di donne gli scrivevano, gli si offrivano sessualmente perchè vedevano in lui la realizzazione del loro immaginario erotico: virile rozzo brutale dominatore. Di quante passarono, tutt'altro che nolenti, per il suo letto, peraltro... Durante il fascismo le migliori educatrici fasciste erano le maestre, le più fervide, le più convinte. Non è paradossale immaginare che il fascismo si resse innanzitutto sulle passioni femminili, sul mito della madre, specie molto prolifica in cui molte donne si si compiacevano. Delle madri che benedicevano i figlioli che partivano a farsi ammazzare in guerra e che non mossero mai mezzo dito per far qualcosa contro quelle carneficine. Sia ben chiaro, la liberazione del XX secolo, il femminismo, la lotta per la parità dei diritti e l'uguaglianza di genere la reputo necessaria e sacrosanta, ma sono altresì convinto che un' ampia maggioranza di donne (sotto la vernicetta) sia ancora oggi e si senta la portatrice di utero del Pleistocene. Discorso lungo, cara Origgi. Ma Trump è stato eletto da una massa di donne americane, come Meloni da una massa di donne italiane. E Mattarella all'isediamento di colei le fece i complimenti, come modello di emancipazione femminile: la prima donna presidente del Consiglio. Davvero un gran guadagno. Kamala peraltro, e concludo, ha perso, e doveva perdere, ma sul ruolo della donna, di quella donna che dipinge lei, non mi pare si sia spesa più di tanto, anzi ha inseguito Trump sul terreno dello spregio degli immigrati, su quello dell'industria bellica etc. Se fosse stata convinta che le donne americane, l'avrebbero seguita in un discorso franco e schietto di liberazione femminile l'avrebbe fatto. Ma non ne era affatto convinta. E aveva ragione.
Ho l'impressione che il suo commento, caro il mio Giovanni Giuseppe Destefanis, possieda "tutte le caratteristiche di un gran classico del mansplaining", che sarebbe come dire che lei, in quanto uomo colto ed erudito de omnibus rebus et de quibusdam aliis (citazione di solito utiizzata per affermare il contrario di erudito) sarebbe incline "a spiegare alle donne in maniera paternalistica e arrogante cose che loro stesse conoscono bene se non addirittura meglio di loro, dando per scontato che alcuni argomenti siano ad appannaggio esclusivamente maschile."
Questo è uno di quegli articoli che corrispondono esattamente al cliché, alla rappresentazione macchiettistica, del liberal progressista, che si danno a destra e che uno pensa "va be' è il modo caricaturale in cui se li dipingono i loro avversari politici, poi nella realtà non sono davvero così". Uno di quegli articoli da mettersi da parte per potersi ricordare e poter ricordare agli altri che la macchietta, la caricatura, il cliché, sono reali. E a proposito di eternità, è anche un articolo che punta all'eternità: l'eterna spiegazione che una certa sinistra si dà delle cose, sempre quella, per Trump, per Meloni, per Berlusconi e per una miriade di casi diversi..
L’Ur-fascismo non è un cliché, né una semplice battuta di Eco. Gli elementi antropologici del fascismo eterno sono studiati da tanti, si pensi al recente How Fascism Works di Jason Stanley. Ma alcune analisi le ritrova anche in Nietzsche. Sono analisi che cercano di spiegare gli elementi costanti dei rapporti di dominazione. Poi ovviamente se vuole spiegare tutto con l’inflazione, faccia pure. Ma io faccio la filosofa, non il commercialista
Come penso si sia visto, io sono aperto e favorevole anche a un dibattito franco e duro qui su Appunti. Ma un dibattito sulle idee, da argomentare, come provo a fare io e come chiedo di fare a tutti gli altri e le altre che scrivono. Irridere chi non la pensa come noi può funzionare sui social o nei talk in tv, ma qui dove c'è spazio e modo di esporre le proprie idee indica soltanto una mancanza di argomenti
Un pezzo particolarmente interessante, trovo fondamentale l’analisi dell’intreccio fra politica e psicologia. Senza considerare l’influenza della psicologia personale e sociale,m certi sviluppi della storia sarebbero incomprensibili.