Il grande scrittore austriaco, simbolo della cultura e delle speranze europee, per molti anni non riuscì a prendere posizione contro la minaccia nazista. E noi?
Mi stupisce che si dia per certa la versione del suicidio di Zweig. Sulla versione del suicidio sono stati sollevati molti dubbi, e l'ipotesi dell'omicidio commissionato dal nazismo e mascherato da suicidio si è appoggiata su argomenti di peso. Per me, l'aspetto più impressionante de "Il mondo di ieri" è la messa a fuoco di come si possa vivere dentro eventi sconvolgenti senza accorgersi di cosa sta davvero accadendo.
Molti (ovviamente lettori attenti) avvertono il grave pericolo che incombe sull’Europa ,ma non trova rappresentatività Non credo che una sola persona,seppur furbissima come la nostra presidente del consiglio,attorniata da un governo incapace e inetto non possa essere democraticamente contrastata! A breve Musk tenterà la spallata all’Europa e l’inesistenza dell’opposizione può diventare criminale
Anch'io sono da anni un lettore di Zweig di cui ho letto quasi tutti i romanzi, adesso devo iniziare coi suoi saggi, comprese le stupende biografie. Lo trovo intelligente, stimolante e contradittorio.
Ci sarebbero tante considerazioni da fare sugli eventuali parallelismi coi nostri tempi. Ne prendo due a caso.
Zweig faceva parte di una élite (economica e culturale) lontana dal popolo. La stratificazione delle classi era molto superiore rispetto ai nostri tempi, perché le classi meno educate e più povere non avevano accesso al sapere.
E paradossalmente oggi, quando invece c'è molto più accesso all'informazione (anche quella di qualità) e al pensiero, e quindi tutte le classi dovrebbero poter avere il necessario per farsi un'opinione, prevale l'informazione facile, veloce e la manipolazione.
Ne risulta che gli intellettuali sono quindi ugualmente lontani dal "popolo".
L'altro fenomeno che mi sembra interessante è l'assuefazione alla barbarie e l'accettazione degli eccessi, purché il leader abbia carta bianca per risolvere i nostri problemi ("alcuni aspetti di Mussolini non dispiacevano a Zweig", dice l'articolo), esistente allora come oggi. [Si veda il caso "Meloni vs Magistratura" in cui lei invoca il diritto alla libertà di manovra "per poter migliorare la nazione"].
La classe media sempre più impoverita, di fronte a una sinistra che sembra occuparsi più di diritti civili (importantissimi ma vitali solo per una minoranza) che di trovare soluzioni per rendere compatibile l'economia di mercato con la costruzione di un futuro, di sicuro non trova nelle destre estreme quelle soluzioni di politica economica che potrebbero risolvere i loro problemi.
Ma trova i digestivi anti-acidità: lotta alla delinquenza, ai nostri "nemici" (tutti, chiunque essi siano, interni o esterni) e lotta alle ideologie "woke" che "vi distraggono" dalle cose importanti.
E ci resta lo sconforto di non saper cosa fare, nel nostro piccolo, per resistere.
Escludendo, per ora, che la soluzione sia, anche per noi, la boccettina e il bigliettino con scritto sopra "Declaraçao".
Zweig per me è un faro. Ho letto buona parte dei suoi libri.
Beda Romano ci ricorda, che nonostante la sua grandezza, non riusci a prendere posizione contro il nazisimo.
Sono perfettamente d'accordo sul fatto che deve essere l'Europa intera e non una singola nazione a ribellarsi alle destre estreme di Trump e Musk e alle nostre destre estreme in Europa
Ma mentre la Germania sembra aver imparato la lezione (vedi le grandi manifestazione anti-destra nella Germania di questi gg) Non vedo alcun segno provenire da altri Paesi europei, a iniziare dall'Italia, condotta da una che pratica l'amicizia con Musk.
La sinistre e il pd mi sembrano ben avviate contro alcuni gravi problemi interni; ma sono afasiche rispetto alle gravi minacce di cui sopra.
Oggi non basta una buona politica interna, ma è urgente prendere posizione, in piazza, contro il nazismo che si sta GIA affermando , a partire dagli USA per giungere in Europa.
Ho letto con molto interesse. Ho anche visto il video veramente ben fatto e coinvolgente. L’Europa deve prendere posizione, dimostrare il proprio modello culturale superiore e guidare una svolta democratica in questo clima di preparazione a nuove devastanti guerre. Grazie per la stimolante proposta di riflessione.
Capisco che da un punto di vista emotivo queste settimane siano molto impegnative sia per chi vede ancora futuro nell’integrazione europea e sia per chi ha a cuore il corretto funzionamento del processo democratico. A mio avviso il ciclo che si è aperto con la vittoria meloniana, che continua con Trump (a modo suo anche con Starmer molto vicino alle posizioni italiane sull’immigrazione) continuerà anche in altri paesi occidentali ed europei. Allo stesso modo, le spinte esterne (non è mica una novità) per minare la costruzione europea si faranno più forti.
In tutto questo la UE può giocarsi molte carte prima di soccombere: la moneta unica è un vincolo enorme, gli standard regolamentari per industria e commercio anche, solo per citare i più vistosi. Naturalmente servirà volontà politica e sostegno popolare. Non soltanto la prima.
Sulla democrazia: bisogna vigilare sempre, ma si capiva dai grillismi e dalle monetine dell’hotel Rafael che la china sarebbe stata questa. Almeno in Italia. Tuttavia forzature al momento non se ne vedono anche se alcuni settori mostrano di avere tentazioni in tal senso.
In quanto alla parabola di Zweig: nulla di sorprendente perché già ne ho visti tanti elogiare e strapparsi le vesti per la libertà dell’Internet gratuita cominciare a ritirarsi su ben più caute posizioni dopo le braccia tese del sudafricano più famoso di sempre, forse ormai più di Mandela.
Eppure l'Europa resiste. Nonostante tutto quello che sta accadendo, l' Europa a 27 stati sembra essere l'ultimo pilastro contro cui , inutilmente, si stanno scagliando i costruttori delle democrazie illiberali(che controsenso). L' Europa è ancora un modello di riferimento per tutti coloro che sono repressi in patria , per coloro che cercano un lavoro senza essere sfruttati e anche se adesso vacilla dinanzi all' offensiva di piccoli aspiranti dittatori l' Europa andrà avanti nel suo cammino e scriverà quelle regole necessarie a rendere meno invasivi i moderni oligarchi tecnocratici. L' inno alla Gioia risuonerà ancora a lungo
Virginia Woolf temendo il peggio di lascio’ annegare nel ‘41
Guido Morselli abbandono nel ‘72 i suoi capolavori recuperati postumi dall’editoria italiana
Ma c’è chi ha lasciato testimonianze di Resilienza come Lidia Menapace: un cognome un programma
Cordialità MTeresa
Mi stupisce che si dia per certa la versione del suicidio di Zweig. Sulla versione del suicidio sono stati sollevati molti dubbi, e l'ipotesi dell'omicidio commissionato dal nazismo e mascherato da suicidio si è appoggiata su argomenti di peso. Per me, l'aspetto più impressionante de "Il mondo di ieri" è la messa a fuoco di come si possa vivere dentro eventi sconvolgenti senza accorgersi di cosa sta davvero accadendo.
Molti (ovviamente lettori attenti) avvertono il grave pericolo che incombe sull’Europa ,ma non trova rappresentatività Non credo che una sola persona,seppur furbissima come la nostra presidente del consiglio,attorniata da un governo incapace e inetto non possa essere democraticamente contrastata! A breve Musk tenterà la spallata all’Europa e l’inesistenza dell’opposizione può diventare criminale
Anch'io sono da anni un lettore di Zweig di cui ho letto quasi tutti i romanzi, adesso devo iniziare coi suoi saggi, comprese le stupende biografie. Lo trovo intelligente, stimolante e contradittorio.
Ci sarebbero tante considerazioni da fare sugli eventuali parallelismi coi nostri tempi. Ne prendo due a caso.
Zweig faceva parte di una élite (economica e culturale) lontana dal popolo. La stratificazione delle classi era molto superiore rispetto ai nostri tempi, perché le classi meno educate e più povere non avevano accesso al sapere.
E paradossalmente oggi, quando invece c'è molto più accesso all'informazione (anche quella di qualità) e al pensiero, e quindi tutte le classi dovrebbero poter avere il necessario per farsi un'opinione, prevale l'informazione facile, veloce e la manipolazione.
Ne risulta che gli intellettuali sono quindi ugualmente lontani dal "popolo".
L'altro fenomeno che mi sembra interessante è l'assuefazione alla barbarie e l'accettazione degli eccessi, purché il leader abbia carta bianca per risolvere i nostri problemi ("alcuni aspetti di Mussolini non dispiacevano a Zweig", dice l'articolo), esistente allora come oggi. [Si veda il caso "Meloni vs Magistratura" in cui lei invoca il diritto alla libertà di manovra "per poter migliorare la nazione"].
La classe media sempre più impoverita, di fronte a una sinistra che sembra occuparsi più di diritti civili (importantissimi ma vitali solo per una minoranza) che di trovare soluzioni per rendere compatibile l'economia di mercato con la costruzione di un futuro, di sicuro non trova nelle destre estreme quelle soluzioni di politica economica che potrebbero risolvere i loro problemi.
Ma trova i digestivi anti-acidità: lotta alla delinquenza, ai nostri "nemici" (tutti, chiunque essi siano, interni o esterni) e lotta alle ideologie "woke" che "vi distraggono" dalle cose importanti.
E ci resta lo sconforto di non saper cosa fare, nel nostro piccolo, per resistere.
Escludendo, per ora, che la soluzione sia, anche per noi, la boccettina e il bigliettino con scritto sopra "Declaraçao".
la storia si ripete sempre due volte la prima come tragedia la seconda come farsa
Zweig per me è un faro. Ho letto buona parte dei suoi libri.
Beda Romano ci ricorda, che nonostante la sua grandezza, non riusci a prendere posizione contro il nazisimo.
Sono perfettamente d'accordo sul fatto che deve essere l'Europa intera e non una singola nazione a ribellarsi alle destre estreme di Trump e Musk e alle nostre destre estreme in Europa
Ma mentre la Germania sembra aver imparato la lezione (vedi le grandi manifestazione anti-destra nella Germania di questi gg) Non vedo alcun segno provenire da altri Paesi europei, a iniziare dall'Italia, condotta da una che pratica l'amicizia con Musk.
La sinistre e il pd mi sembrano ben avviate contro alcuni gravi problemi interni; ma sono afasiche rispetto alle gravi minacce di cui sopra.
Oggi non basta una buona politica interna, ma è urgente prendere posizione, in piazza, contro il nazismo che si sta GIA affermando , a partire dagli USA per giungere in Europa.
Se non ora, quando ? (da Primo Levi)
Ho letto con molto interesse. Ho anche visto il video veramente ben fatto e coinvolgente. L’Europa deve prendere posizione, dimostrare il proprio modello culturale superiore e guidare una svolta democratica in questo clima di preparazione a nuove devastanti guerre. Grazie per la stimolante proposta di riflessione.
Capisco che da un punto di vista emotivo queste settimane siano molto impegnative sia per chi vede ancora futuro nell’integrazione europea e sia per chi ha a cuore il corretto funzionamento del processo democratico. A mio avviso il ciclo che si è aperto con la vittoria meloniana, che continua con Trump (a modo suo anche con Starmer molto vicino alle posizioni italiane sull’immigrazione) continuerà anche in altri paesi occidentali ed europei. Allo stesso modo, le spinte esterne (non è mica una novità) per minare la costruzione europea si faranno più forti.
In tutto questo la UE può giocarsi molte carte prima di soccombere: la moneta unica è un vincolo enorme, gli standard regolamentari per industria e commercio anche, solo per citare i più vistosi. Naturalmente servirà volontà politica e sostegno popolare. Non soltanto la prima.
Sulla democrazia: bisogna vigilare sempre, ma si capiva dai grillismi e dalle monetine dell’hotel Rafael che la china sarebbe stata questa. Almeno in Italia. Tuttavia forzature al momento non se ne vedono anche se alcuni settori mostrano di avere tentazioni in tal senso.
In quanto alla parabola di Zweig: nulla di sorprendente perché già ne ho visti tanti elogiare e strapparsi le vesti per la libertà dell’Internet gratuita cominciare a ritirarsi su ben più caute posizioni dopo le braccia tese del sudafricano più famoso di sempre, forse ormai più di Mandela.
Eppure l'Europa resiste. Nonostante tutto quello che sta accadendo, l' Europa a 27 stati sembra essere l'ultimo pilastro contro cui , inutilmente, si stanno scagliando i costruttori delle democrazie illiberali(che controsenso). L' Europa è ancora un modello di riferimento per tutti coloro che sono repressi in patria , per coloro che cercano un lavoro senza essere sfruttati e anche se adesso vacilla dinanzi all' offensiva di piccoli aspiranti dittatori l' Europa andrà avanti nel suo cammino e scriverà quelle regole necessarie a rendere meno invasivi i moderni oligarchi tecnocratici. L' inno alla Gioia risuonerà ancora a lungo
Complimenti per l'articolo molto interessante sulla biografia di uno dei miei scrittori preferiti