Concepire la violenza di quello che accade a Gaza e la sproporzione dello sterminio, è proprio il senso pedagogico che si voleva suscitare con il racconto dell'Olocausto nelle scuole
La giornata della memoria mi è sempre stata largamente incomprensibile.
Il risultato è quello di indicare, condannare ed esacerbare un crimine tragico orrendo e gigantesco, ma il suo effetto collaterale è quello di limitarlo e indicarlo caratterizzato vittime e carnefici.
*
Il che genera un inganno gigantesco: la persecuzione degli ebrei non è stata inventata dai nazisti, gli stermini delle comunità ebraiche (sebbene meno sistematici e numericamente meno tragici) non sono un invenzione del nazismo. L'Europa di Carlo Magno ha commesso efficacissimi genocidi (non di ebrei) e la persecuzione degli ebrei attraversa l'Europa e l'Islam a partire da Teodosio II per giungere sino alla Terza repubblica. Gli antisemiti non sono "loro". Se additiamo il mostro senza farci carico della mostruosa dimensione di cui ci siamo tutti nutriti, non siamo forse destinati a ripetere gli errori?
Condivido molti dei commenti ad un articolo incomprensibile, mi rendo conto di non essere all'altezza, quindi lo rileggo sperando in un esito migliore.
Riporto l’intervento di Peter Beinart alla Université du Massachusetts à Amherst il 19/11/24
Oltre la banalità di troppi commenti.
In questa clip, @PeterBeinart dice che la maggior parte della "comunità ebraica americana organizzata" ha abbandonato l'ebraismo e pratica invece una religione diversa. Dice:
"[nell'Ebraismo] ... gli esseri umani sono creati a immagine di Dio e quindi nulla dovrebbe essere elevato al di sopra degli esseri umani, che sono considerati di valore infinito.
Ciò che ha fatto il sionismo, ciò che ha fatto lo Stato di Israele, ha portato molte persone nella comunità ebraica americana organizzata a elevare questo Stato al di sopra del valore assoluto degli esseri umani che vivono al suo interno...
...di cui più della metà sono palestinesi... che sono anche creati a immagine di Dio... questo è un atto di idolatria perché Heschel disse che c'è solo una cosa che è creata a immagine di Dio... l'essere umano e agire come se qualsiasi altra cosa fosse sacra o sacrosanta significa trasformarla in un idolo e praticare l'idolatria...
....e così si sente ripetere questa frase ancora e ancora "Israele ha il diritto di esistere?"
...il filosofo israeliano Yeshayahu Leibowitz ha detto, assolutamente no. nessuno stato ha il diritto di esistere. Gli esseri umani hanno dei diritti.
!!! Gli stati sono solo strumenti per la protezione della vita umana, della prosperità umana e della dignità umana e la loro legittimità si basa interamente su quanto bene svolgono il lavoro nel proteggere i diritti e la dignità della vita delle persone !!!
Grazie Christian, la tua è una riflessione di grande lucidità. Che senso ha l’esercizio di quella specifica forma di memoria se non diventa stimolo e monito perché non accadano mai più pratiche di violenza inaudita e di sterminio? Anche io mi chiedo se l’istituzione dei giorni della memoria non sia invece diventata una sorta di rivendicazione ‘privata’ del dolore, che riguarda singoli gruppi. Nonostante l’impegno appassionato e generoso di tantissimi insegnanti… ma poi, deve sempre essere affidato tutto solo alla scuola, nell’indifferenza del resto della società che sembra assuefatta a discorsi di destini inevitabili di guerra? Questo però è un altro tema, e io ti leggerei volentieri anche su questo!
Concordo con l'esame di Raimo, anche se ho fatto un po' di fatica a comprendere fino in fondo questo suo linguaggio "filosofico". Ma credo che la sintesi sia molto chiara, che l'Olocausto fu una tragedi per l'umanità, non per gli "ebrei". Dichiaro senza nessun reticenza che nella mia visita ad Auschwitz di qualche anno fa non pensai a quelle vittime come "ebrei" (e neanche la guida mi pare lo sottolineasse in modo specifico, semmai, forse solo in qualche breve approfondimento). Come insegnante presentai l'Olocausto, anzi la Shoah usando sì un termine ebraico ma ribadendo ripetutamente che quell'evento non riguardò solo, anche se principalmente per numero, gli ebrei. E che quindi lo stesso atteggiamento si deve avere appunto nei confronti di tutte le altre circostanze in cui metodi simili si ripropongono. Ma, ormai anziano, ho nel tempo maturato alcune convinzioni che si possono sintetizzare brevemente nella domanda: chi sono gli ebrei, chi è o "che cos'è" un ebreo. Perchè la signora Liliana Segre deve presentarsi come ebrea a elaborare ragionamenti particolari, per non dire artificiosi, sul genocidio di Gaza perchè non lo si possa definire genocidio? O la signora Tullia Zevi a suo tempo, che si presentava come ebrea -era la Presidente delle Comunità Israelitiche Italiane, se non err o- nell'arrampicarsi sui vetri per giustificare il massacro di Sabra e Shatila (1982, lo ricordo bene). Perchè soprattutto tutti quanti, nella comunicazione, nella cultura, nell'informazione sentiamo la necessità di identificare gli "ebrei" e come tali legittimarne la priorità nel descrivere, commentare, giudicare le azioni dello Stato di Israele? Ma l'ebraismo è o non è solo e soltanto un fede religiosa, o al massimo una "cultura" con cui ci si può identificare o no? Che legame c'è, ci deve esssere, si deve stabilire, tra coloro che hanno fede religiosa o cultura ebraica con lo Stato di Israele? L' "antisemitismo" che cos'è? Essere ostili a chi pratica la religione ebraica? E se io sono ateo e non approvo la pratica di nessuna religione, dovrò implicitamente essere definito antisemita? Oppure, sotto sotto, a differenza delle altre religioni, si ritiene che l'ebraismo sia anche una sorta di patrimonio indismettibile da una generazione all'altra, una specie di dna non biologico ma talmente connaturato da finire per riproporre ancora una volta un concetto, Iddio non voglia, di razza? Potrei dilungarmi (e volevo essere sintetico). Cancelliamo, lo dico brutalmente, gli ebrei dal lessico come elemento identificativo. Così come cancelliamo i cattolici gli ortodossi i buddisti i protestanti evangelici, e altri ancora. Segre Zevi, levi e altri non vediamoli come ebrei. Non "sono" ebrei, al massimo credono, alcuni persino tiepidamente altri per nulla, in Iahvè, leggono o non leggono la Torah etc. Certo ci sono ancora molti eredi e successori di vittime della Shoah, ma loro non sono più quelle vittime. Sono cittadini come gli altri. Le vittime sono state esseri umani. E di quegli esseri umani sterminati ad Auschwitz e in dozzine di altri posti, e di quelli che si sterminano ancora (Gaza compresa) rivendico il diritto di ritenermi erede e successore, ed interprete, anch'io.
Intanto esprimo simpatia e forte solidarietà al prof Raimo.
Sempre più mi viene in mente un titolo opposto: la banalità del pacifismo gandhiano che sta occupando le menti della gente di sinistra, mentre dalle destre avanza grosssolana violenza verbale, come minimo, e aperto violento militarismo come altro polo della stessa aggressività.
Quando il solo Landini usa l'unica parola che è giusto contrapporre ("la rivolta") ecco che da una parte chi usa sempre un atteggamento violento si "scandalizza" e ci invita a stare buoni ; e d'altra parte chi e' a sinistra mostra eccessiva timidezza e non appoggio all'invito di Landini, invito del tutto legittimo e conseguente al pisciare fuori dal vaso di una seria e civile convivenza con il sociale e con le opposizioni
La questione è leggere e soprattutto studiare la Storia, lo Stato d'Israele (in quanto Stato "etnico") non ha più fondatezza della "Padania" leghista. Più che altro è l'"Isola che non c'è" di tanti, troppi eterni "Peter Pan"
La giornata della memoria mi è sempre stata largamente incomprensibile.
Il risultato è quello di indicare, condannare ed esacerbare un crimine tragico orrendo e gigantesco, ma il suo effetto collaterale è quello di limitarlo e indicarlo caratterizzato vittime e carnefici.
*
Il che genera un inganno gigantesco: la persecuzione degli ebrei non è stata inventata dai nazisti, gli stermini delle comunità ebraiche (sebbene meno sistematici e numericamente meno tragici) non sono un invenzione del nazismo. L'Europa di Carlo Magno ha commesso efficacissimi genocidi (non di ebrei) e la persecuzione degli ebrei attraversa l'Europa e l'Islam a partire da Teodosio II per giungere sino alla Terza repubblica. Gli antisemiti non sono "loro". Se additiamo il mostro senza farci carico della mostruosa dimensione di cui ci siamo tutti nutriti, non siamo forse destinati a ripetere gli errori?
Condivido molti dei commenti ad un articolo incomprensibile, mi rendo conto di non essere all'altezza, quindi lo rileggo sperando in un esito migliore.
Riporto l’intervento di Peter Beinart alla Université du Massachusetts à Amherst il 19/11/24
Oltre la banalità di troppi commenti.
In questa clip, @PeterBeinart dice che la maggior parte della "comunità ebraica americana organizzata" ha abbandonato l'ebraismo e pratica invece una religione diversa. Dice:
"[nell'Ebraismo] ... gli esseri umani sono creati a immagine di Dio e quindi nulla dovrebbe essere elevato al di sopra degli esseri umani, che sono considerati di valore infinito.
Ciò che ha fatto il sionismo, ciò che ha fatto lo Stato di Israele, ha portato molte persone nella comunità ebraica americana organizzata a elevare questo Stato al di sopra del valore assoluto degli esseri umani che vivono al suo interno...
...di cui più della metà sono palestinesi... che sono anche creati a immagine di Dio... questo è un atto di idolatria perché Heschel disse che c'è solo una cosa che è creata a immagine di Dio... l'essere umano e agire come se qualsiasi altra cosa fosse sacra o sacrosanta significa trasformarla in un idolo e praticare l'idolatria...
....e così si sente ripetere questa frase ancora e ancora "Israele ha il diritto di esistere?"
...il filosofo israeliano Yeshayahu Leibowitz ha detto, assolutamente no. nessuno stato ha il diritto di esistere. Gli esseri umani hanno dei diritti.
!!! Gli stati sono solo strumenti per la protezione della vita umana, della prosperità umana e della dignità umana e la loro legittimità si basa interamente su quanto bene svolgono il lavoro nel proteggere i diritti e la dignità della vita delle persone !!!
https://www.youtube.com/watch?v=SA0oIWao5TU&t=1239s
Lo stile di Christian Raimo è insostenibile
Purtroppo non riesco a leggere il suo articolo
Non è filosofico é ideologico oltremisura
ben venga l'ideologia. Per quanto riguarda la misura, che dire...ciascuno ha le sue unità (di misura).
Grazie Christian, la tua è una riflessione di grande lucidità. Che senso ha l’esercizio di quella specifica forma di memoria se non diventa stimolo e monito perché non accadano mai più pratiche di violenza inaudita e di sterminio? Anche io mi chiedo se l’istituzione dei giorni della memoria non sia invece diventata una sorta di rivendicazione ‘privata’ del dolore, che riguarda singoli gruppi. Nonostante l’impegno appassionato e generoso di tantissimi insegnanti… ma poi, deve sempre essere affidato tutto solo alla scuola, nell’indifferenza del resto della società che sembra assuefatta a discorsi di destini inevitabili di guerra? Questo però è un altro tema, e io ti leggerei volentieri anche su questo!
Concordo con l'esame di Raimo, anche se ho fatto un po' di fatica a comprendere fino in fondo questo suo linguaggio "filosofico". Ma credo che la sintesi sia molto chiara, che l'Olocausto fu una tragedi per l'umanità, non per gli "ebrei". Dichiaro senza nessun reticenza che nella mia visita ad Auschwitz di qualche anno fa non pensai a quelle vittime come "ebrei" (e neanche la guida mi pare lo sottolineasse in modo specifico, semmai, forse solo in qualche breve approfondimento). Come insegnante presentai l'Olocausto, anzi la Shoah usando sì un termine ebraico ma ribadendo ripetutamente che quell'evento non riguardò solo, anche se principalmente per numero, gli ebrei. E che quindi lo stesso atteggiamento si deve avere appunto nei confronti di tutte le altre circostanze in cui metodi simili si ripropongono. Ma, ormai anziano, ho nel tempo maturato alcune convinzioni che si possono sintetizzare brevemente nella domanda: chi sono gli ebrei, chi è o "che cos'è" un ebreo. Perchè la signora Liliana Segre deve presentarsi come ebrea a elaborare ragionamenti particolari, per non dire artificiosi, sul genocidio di Gaza perchè non lo si possa definire genocidio? O la signora Tullia Zevi a suo tempo, che si presentava come ebrea -era la Presidente delle Comunità Israelitiche Italiane, se non err o- nell'arrampicarsi sui vetri per giustificare il massacro di Sabra e Shatila (1982, lo ricordo bene). Perchè soprattutto tutti quanti, nella comunicazione, nella cultura, nell'informazione sentiamo la necessità di identificare gli "ebrei" e come tali legittimarne la priorità nel descrivere, commentare, giudicare le azioni dello Stato di Israele? Ma l'ebraismo è o non è solo e soltanto un fede religiosa, o al massimo una "cultura" con cui ci si può identificare o no? Che legame c'è, ci deve esssere, si deve stabilire, tra coloro che hanno fede religiosa o cultura ebraica con lo Stato di Israele? L' "antisemitismo" che cos'è? Essere ostili a chi pratica la religione ebraica? E se io sono ateo e non approvo la pratica di nessuna religione, dovrò implicitamente essere definito antisemita? Oppure, sotto sotto, a differenza delle altre religioni, si ritiene che l'ebraismo sia anche una sorta di patrimonio indismettibile da una generazione all'altra, una specie di dna non biologico ma talmente connaturato da finire per riproporre ancora una volta un concetto, Iddio non voglia, di razza? Potrei dilungarmi (e volevo essere sintetico). Cancelliamo, lo dico brutalmente, gli ebrei dal lessico come elemento identificativo. Così come cancelliamo i cattolici gli ortodossi i buddisti i protestanti evangelici, e altri ancora. Segre Zevi, levi e altri non vediamoli come ebrei. Non "sono" ebrei, al massimo credono, alcuni persino tiepidamente altri per nulla, in Iahvè, leggono o non leggono la Torah etc. Certo ci sono ancora molti eredi e successori di vittime della Shoah, ma loro non sono più quelle vittime. Sono cittadini come gli altri. Le vittime sono state esseri umani. E di quegli esseri umani sterminati ad Auschwitz e in dozzine di altri posti, e di quelli che si sterminano ancora (Gaza compresa) rivendico il diritto di ritenermi erede e successore, ed interprete, anch'io.
Intanto esprimo simpatia e forte solidarietà al prof Raimo.
Sempre più mi viene in mente un titolo opposto: la banalità del pacifismo gandhiano che sta occupando le menti della gente di sinistra, mentre dalle destre avanza grosssolana violenza verbale, come minimo, e aperto violento militarismo come altro polo della stessa aggressività.
Quando il solo Landini usa l'unica parola che è giusto contrapporre ("la rivolta") ecco che da una parte chi usa sempre un atteggamento violento si "scandalizza" e ci invita a stare buoni ; e d'altra parte chi e' a sinistra mostra eccessiva timidezza e non appoggio all'invito di Landini, invito del tutto legittimo e conseguente al pisciare fuori dal vaso di una seria e civile convivenza con il sociale e con le opposizioni
Francesco Del Zotti
La questione è leggere e soprattutto studiare la Storia, lo Stato d'Israele (in quanto Stato "etnico") non ha più fondatezza della "Padania" leghista. Più che altro è l'"Isola che non c'è" di tanti, troppi eterni "Peter Pan"