I limiti del potere esecutivo
Dietro lo scontro costante tra governo e magistratura non ci sono i guai personali dei politici, come ai tempi di Berlusconi, ma il tentativo del potere esecutivo di superare ogni limite
Giorgia Meloni e il suo governo pensano che l’azione dell’esecutivo non possa essere supervisionata o limitata dalla magistratura e in generale da altri soggetti non legittimati dal voto popolare
Leggi la serie sull’evasione fiscale
Faccio il giornalista ormai da un certo numero di anni e alcune cose contribuiscono a farmi sentire giovane, come lo scontro tra governo e magistratura, che fa tanto anni Dieci, ai bei tempi di Silvio Berlusconi e del Bunga Bunga, quando le pagine di cronaca politica erano più piccanti e vivaci di quelle di oggi.
In realtà è quasi tutto diverso. Perché lo scontro attuale tra governo e magistrati non riguarda le vicende giudiziarie specifiche di componenti dell’esecutivo, men che meno della premier, ma la distribuzione dei poteri.
Intendiamoci, qualche guaio giudiziario c’è anche nella squadra di Meloni, ma niente di comparabile ai tempi di Berlusconi.
Sul Giornale il giornalista simbolo della fase berlusconiana, Augusto Minzolini, considera le tensioni attuali una specie di risarcimento per gli anni di Berlusconi che, lo ricordiamo, viene condannato in via definitiva per frode fiscale e cacciato dal Senato nel 2013 dopo essere scampato a una infinità di altri processi anche grazie a leggi su misura.
Oggi, scrive Minzolini, “il mondo è cambiato: negli Stati Uniti è stato eletto un presidente sotto processo; in Italia (In Liguria, ndr) ha vinto la maggioranza di un governatore che era stato arrestato. Certo non è tutto oro ciò che luccica, ma la colpa è innanzitutto e soprattutto di chi in questi anni ha amplificato la sua sfera d'influenza, ha oltrepassato i confini del suo ruolo, in poche parole ha esagerato”.
Sono le lenti della nostalgia che spingono Minzolini a vedere così il conflitto ormai permanente tra governo Meloni e magistratura. Che non riguarda reati e vicende penali, anche se ogni tanto proprio il Giornale, ma con Alessandro Sallusti, lancia l’allarme per qualche inchiesta politicamente orientata contro il ministro Guido Crosetto o la sorella della premier, Arianna Meloni. Inchieste delle quali, poi, non si trova alcun riscontro.
Il vero conflitto
Il conflitto attuale è politico, ma in un altro senso: riguarda chi ha il potere di decidere nella democrazia italiana, cioè riguarda in realtà il perimetro dei poteri del governo, non di quelli della magistratura.
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