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Normalmente maggiore è l’offerta minore il prezzo, ma a Milano si è costruito molto ma case di lusso, anche perché il privato non è un’impresa sociale. Esempi virtuosi non si trovano solo in Nord Europa ma anche in Germania dove la proprietà non è diffusa ma invece lo sono le case in affitto. Ma cos’è lo sprawl ?

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Questo articolo è la prova provata delle assurdità ( a mio parere) che si arrivano a concepire pur di non ammettere che il problema vero del disastro in cui ci troviamo ha un unico nome: capitalismo sfrenato e senza alcun limite. Io vivo in una città, Bologna, che sta venendo snaturata dall’overtourism e dalle politiche classiste e a favore della rendita del PD che purtroppo domina, grazie al clientelismo e al malaffare, questi territori da sempre. A Bologna esistono centinaia di migliaia di appartamenti nuovi che restano vuoti perché i prezzi sono comunque alti e non scendono, se non ci sono interventi pubblici di qualche peso nessuno impedirà ai costruttori di continuare e costruire case a 5000 € al metro quadro. L’idea che se aumenta l’offerta dovrebbero calare anche i prezzi è solamente una teoria che non ha alcun rapporto con la realtà che viviamo che è fatta di capitale che può scorrazzare liberamente e fare affari sulla pelle della povera gente senza che sia posto alcun limite dagli enti pubblici che dovrebbero tutelarci e invece sono totalmente asserviti ai più ricchi e prepotenti quindi la soluzione non è affatto più cemento, buona grazia che l’autore abbia ammesso che stiamo soffocando e morendo seppelliti dal cemento, ma meno capitalismo e più interesse pubblico. Ovviamente questo non è possibile perché l’ideologia imperante, di cui Appunti è un legittimo esempio, va in direzione opposta, la sinistra in questo disgraziato Paese è stata cancellata da quel partito di … chiamato Pd e sindacati e società civili sono annichiliti e incapaci di reagire.

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Posso solo rispondere che il “misuratore” dei prezzi eccessivi della abitazioni è il rapporto tra redditi e annualità necessarie per acquistare una casa (da noi mi pare lo usi anche Nomisma). E i dati internazionali non sembra lascino dubbi. Minori sono i vincoli al costruire e più favorevole è il rapporto, che varia da circa 3 a oltre 12.

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Feb 10Modificato

Mi dispiace ma questa inchiesta di Appunti non è stata molto comprensibile. Mi ha ricordato il delirio e la faziosità delle inchieste di Report. Capita a tutti di fare errori. Questo del resto è solo il mio umile giudizio, un’inchiesta riuscita male non toglie comunque valore al progetto Appunti nella sua totalità.

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La ringrazio perchè ho capito i mali, ma non ho letto di esempi virtuosi.

Tutte le grandi città del mondo hanno questo problema da quando è aumentata la mobilità: il Portogallo ha addirittura rinunciato alle sue politiche per i pensionati esteri perchè si è reso conto che era più una spesa che un beneficio.

C'è qualche nazione che ha trovato una soluzione, anche piccola? Oppure il modello migliore rimane il Veneto delle città piccole e diffuse?

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Sono di due tipi: o paesi socialdemocratici e senza problemi di finanza pubblica (certo non l’Italia), che hanno potuto realizzare moltissima edilizia pubblica, o paesi che hanno liberalizzato le costruzioni, in primo luogo gli USA, che però non hanno molti vincoli storici e architettonici.

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Grazie, questi due elementi non li avevo notati nell'articolo e credo che siano un problema insormontabile per l'Italia di cui tener conto quando si cerca una soluzione.

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Solo un appunto scritto in fretta e furia: "la rendita è un furto" non allude a un noto concetto marxiano, ma a "la proprietà è un furto" di Proudhon, idea che Marx ha cercato di demolire, se non ricordo malissimo.

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Per Marx, non mi sembra proprio…

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Articolo un po' "faticoso" da comprendere, forse i concetti sono stati compressi troppo.

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Colpa mia di certo. Ma il tema è davvero molto complicato…(scusa classica)

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Seghetti non ha dimostrato nulla di condivisibile, l'articolo di oggi è un delirio: riferito alla proprietà “la rendita è un furto”; è la maggior fonte delle diseguaglianze di reddito; accresce la pendolarità (salvo proporre di costruire molto di più in periferia). Ma voi uscite dal quartiere Trieste? Provate ad arrivare ad Anagnina e poi mi dite...E il conto al ristorante ve lo paga qualche partito o sindacato oppure pensate anche lì di essere davanti a un inaccettabile divario tra costi di produzione e prezzo del Menù? E poi si tira un ballo Lollo (che mi guardo dal difendere) ma che c'entra? E trascuriamo del tutto la dinamica demografica immaginando di costruire case per chi? Penso di trovarmi nel posto sbagliato e temo che ci terremo Meloni per un bel po'

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Per il posto sbagliato, temo di sì….

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Bene il sarcasmo, sarebbe più interessante avere anche una risposta nel merito, se in grado...

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Incominci lei a scrivere nel merito.

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Bè qualcosa l'ho scritta, e altri hanno scritto a loro volta. Non crede che meriterebbero almeno rispetto e considerazione? Però sbaglio io che mi aspetto umiltà da chi evidentemente presume di avere solo e sempre ragione.

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