Un fattore meno noto ha inoltre aggravato la crisi energetica nel 2025: secondo fonti del ministero del petrolio citate dal New York Times a febbraio Israele ha danneggiato due gasdotti in Iran nell'ambito della sua guerra segreta con il Paese. Di conseguenza, il governo ha silenziosamente attinto alle riserve di gas di emergenza per evitare l'interruzione dei servizi a milioni di persone.
Il problema riguarda soprattutto la qualità degradata delle infrastrutture energetiche, sia per quanto riguarda la produzione sia l'approvvigionamento. A causa delle sanzioni, l'Iran ha avuto difficoltà ad attrarre investimenti stranieri per espandere e modernizzare il suo settore energetico. A completare il quadro cattiva gestione delle aziende statali, corruzione e prezzi bassi che alimentano consumi eccessivi. A dicembre il governo di Teheran, posto dinanzi a scelte ineludibili, ha comunque privilegiato i consumi domestici rispetto alle utenze industriali e alla produzione di energia elettrica e ha dovuto comunque tagliare i consumi degli immobili accatastati come seconde case.
Quindi lo stoccano? In questo caso le capacità di stoccaggio prima o poi si esauriranno.
Però abbiate pazienza: un aumento del 75 non è poco. A fronte di una riduzione delle esportazioni mi aspetterei che le avessero esaurite assai presto (quindi che non avrebbero potuto incrementare così tanto la produzione).
Inoltre non capisco perché hanno dovuto "risparmiare gas" se hanno difficoltà ad esportarlo e hanno le maggiori riserve mondiali.
Articolo chiaro e dettagliato sulla situazione attuale dell'Iran. Ma la domanda cruciale è: se l'attuale regime crollerà su se stesso, quale forza politica o complesso di forze potrà sostituirlo?
Riporto una piccola esperienza personale. A dicembre scorso di ritorno da un viaggio a Istanbul ho avuto modo di chiacchierare con uno studente iraniano di architettura iscritto al politecnico di Torino. Non era il solo Iraniano presente a bordo, anzi osservando i passaporti durante l’imbarco se ne poteva contare almeno un’altra dozzina abbondante. Non ho resistito e gli ho chiesto di raccontarmi com’è questo Iran. La prima cosa che mi ha detto è che il regime degli ayatollah cadrà nel giro 1-2 anni perché ormai la gran parte della popolazione non lo sopporta più. Poi mi ha raccontato di uno iato profondo tra regole imposte dal regime religioso e realtà fattuale, soprattutto per quanto riguarda il costume ed i comportamenti sociali, al netto di periodiche azioni repressive.
A distanza di qualche mese da quella chiacchierata e dopo l’attacco Israelo-americano mi viene da pensare che quella previsione formulata dal mio compagno di viaggio fosse più realistica di quanto li per li potessi immaginare.
L’Iran è un grande paese con ineludibile afflato imperiale, presto avrà un nuovo regime, magari con costumi più simili a quelli “normali” secondo i nostri canoni che pensiamo come gli unici validi ma dubito dismetterà le velleità di potenza di stampo almeno regionale. Non avremo un Iran meno nazionalista anche se i leader avranno giacca e cravatta e le donne potranno far vedere i capelli senza limitazioni.
Resta da chiedersi, e questo è un tema scivoloso nel dibattito occidentale è assolutamente tabù in quello italiano, perché mai il dispositivo nucleare iraniano sarebbe pericoloso per l’Europa e non invece fonte di pareggio strategico con Tel Aviv e quindi maggiore stabilità regionale. Ma questo mi rendo conto è un discorso periglioso da affrontare pubblicamente. L’Europa dovrà maturare e portare alla luce alcune posizioni che da decenni rimangono sotto traccia anche se abilmente portate avanti dalla diplomazia.
il dispositivo nucleare iraniano è pericoloso perchè l'Iran da 40 sta promettendo di distruggre Israele, inoltre il regime teocratico iraniano è caratterizzato da fanatismo religioso con velleità di imporsi sulla regione e di disprezzo per i non fedeli. Israele ha la bomba atomica ma non ha mai dichiarato di averla nè tantomenoha mai minacciato di volerla usare se non, si capisce, come estrema risorsa se messo in condizioni di sopravvivenza. Poi non ci piove che anche Israele sia pericoloso per la regione e per il mondo per il suo fanatismo che vede nella Torah ll diritto ad occupare tutto il territorio dal fiume al mare come promesso a Mosè.
Un fattore meno noto ha inoltre aggravato la crisi energetica nel 2025: secondo fonti del ministero del petrolio citate dal New York Times a febbraio Israele ha danneggiato due gasdotti in Iran nell'ambito della sua guerra segreta con il Paese. Di conseguenza, il governo ha silenziosamente attinto alle riserve di gas di emergenza per evitare l'interruzione dei servizi a milioni di persone.
Il problema riguarda soprattutto la qualità degradata delle infrastrutture energetiche, sia per quanto riguarda la produzione sia l'approvvigionamento. A causa delle sanzioni, l'Iran ha avuto difficoltà ad attrarre investimenti stranieri per espandere e modernizzare il suo settore energetico. A completare il quadro cattiva gestione delle aziende statali, corruzione e prezzi bassi che alimentano consumi eccessivi. A dicembre il governo di Teheran, posto dinanzi a scelte ineludibili, ha comunque privilegiato i consumi domestici rispetto alle utenze industriali e alla produzione di energia elettrica e ha dovuto comunque tagliare i consumi degli immobili accatastati come seconde case.
Interessante ma ci sono un paio di punti che andrebbero chiariti.
1. Se hanno le maggiori riserve mondiali di gas, perché hanno dovuto fermare le centrali per risparmiare gas? Per non ridurre le esportazioni?
2. Se la produzione di greggio è cresciuta del 75 per cento e i principali clienti hanno ridotto gli acquisti, che fine ha fatto il petrolio estratto?
Sul punto 1 probabilmente causa sanzioni varie fanno fatica ad importare la tecnologia necessaria a mantenere inalterata la capacità.
perché ci sono le sanzioni e faticano a esportare le risorse che hanno, è esattamente il punto delle sanzioni
Quindi lo stoccano? In questo caso le capacità di stoccaggio prima o poi si esauriranno.
Però abbiate pazienza: un aumento del 75 non è poco. A fronte di una riduzione delle esportazioni mi aspetterei che le avessero esaurite assai presto (quindi che non avrebbero potuto incrementare così tanto la produzione).
Inoltre non capisco perché hanno dovuto "risparmiare gas" se hanno difficoltà ad esportarlo e hanno le maggiori riserve mondiali.
O mi sono perso qualcosa?
Da osservatore, come valuta la penetrazione effettiva delle notizie dal mondo, per esempio tramite la rete o i social?
Che tipo di credibilità reale può avere il messaggio di “vittoria” di Khamenei, al di là dello show per salvare la faccia?
Articolo chiaro e dettagliato sulla situazione attuale dell'Iran. Ma la domanda cruciale è: se l'attuale regime crollerà su se stesso, quale forza politica o complesso di forze potrà sostituirlo?
Okay, se l’economia soffre, come fanno a produrre missili e droni per la Russia, che poi bombarda l’ucraina?
Riporto una piccola esperienza personale. A dicembre scorso di ritorno da un viaggio a Istanbul ho avuto modo di chiacchierare con uno studente iraniano di architettura iscritto al politecnico di Torino. Non era il solo Iraniano presente a bordo, anzi osservando i passaporti durante l’imbarco se ne poteva contare almeno un’altra dozzina abbondante. Non ho resistito e gli ho chiesto di raccontarmi com’è questo Iran. La prima cosa che mi ha detto è che il regime degli ayatollah cadrà nel giro 1-2 anni perché ormai la gran parte della popolazione non lo sopporta più. Poi mi ha raccontato di uno iato profondo tra regole imposte dal regime religioso e realtà fattuale, soprattutto per quanto riguarda il costume ed i comportamenti sociali, al netto di periodiche azioni repressive.
A distanza di qualche mese da quella chiacchierata e dopo l’attacco Israelo-americano mi viene da pensare che quella previsione formulata dal mio compagno di viaggio fosse più realistica di quanto li per li potessi immaginare.
L’Iran è un grande paese con ineludibile afflato imperiale, presto avrà un nuovo regime, magari con costumi più simili a quelli “normali” secondo i nostri canoni che pensiamo come gli unici validi ma dubito dismetterà le velleità di potenza di stampo almeno regionale. Non avremo un Iran meno nazionalista anche se i leader avranno giacca e cravatta e le donne potranno far vedere i capelli senza limitazioni.
Resta da chiedersi, e questo è un tema scivoloso nel dibattito occidentale è assolutamente tabù in quello italiano, perché mai il dispositivo nucleare iraniano sarebbe pericoloso per l’Europa e non invece fonte di pareggio strategico con Tel Aviv e quindi maggiore stabilità regionale. Ma questo mi rendo conto è un discorso periglioso da affrontare pubblicamente. L’Europa dovrà maturare e portare alla luce alcune posizioni che da decenni rimangono sotto traccia anche se abilmente portate avanti dalla diplomazia.
Per quale motivo il dispositivo nucleare iraniano sarebbe un tema "scivoloso" nel dibattito occidentale e "tabù" in quello italiano?
Perche' sarebbe un "discorso periglioso da affrontare pubblicamente"?
Cosa vogliono dire queste frasi?
il dispositivo nucleare iraniano è pericoloso perchè l'Iran da 40 sta promettendo di distruggre Israele, inoltre il regime teocratico iraniano è caratterizzato da fanatismo religioso con velleità di imporsi sulla regione e di disprezzo per i non fedeli. Israele ha la bomba atomica ma non ha mai dichiarato di averla nè tantomenoha mai minacciato di volerla usare se non, si capisce, come estrema risorsa se messo in condizioni di sopravvivenza. Poi non ci piove che anche Israele sia pericoloso per la regione e per il mondo per il suo fanatismo che vede nella Torah ll diritto ad occupare tutto il territorio dal fiume al mare come promesso a Mosè.