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Condivido l'articolo di Menale e anche il commento di Chiusi, molto stimolante.

Non posso però chiedermi dove sono le donne. Dove siamo? Come possiamo permettere di tornare ad essere sottomesse alla volontà degli uomini?

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Si può anche essere favorevoli al diritto di aborto, ma dire che vietarlo obbliga alla maternità è falso, visto che esistono molti metodi anticoncezionali. Brutto articolo

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Con “vietarlo” mi riferisco al divieto di abortire in ambito legale. Se non c’è una legge che tuteli il diritto all’aborto di ogni donna, sì: si obbliga le donne alla maternità come ruolo socialmente imposto e non scelta libera e consapevole. Per non parlare degli aborti clandestini, che sono rischiosi. Gli anticoncezionali non c’entrano in questo discorso.

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sono favorevole all'aborto perché penso che sia raccapricciante costringere una donna a portare avanti una gravidanza che non vuole. Anche se io personalmente non avrei mai abortito in vita mia, è più che giusto che ognuna decida per sé, ma partorire non significa essere madri, c'è anche la possibilità di lasciare il neonato in ospedale per l'adozione

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Condivido pienamente il pensiero di Michele Chiusi, mi piacerebbe che su Appunti ci fosse un confronto costruttivo tra lui ed Anna Menale.

Mi sembra anche inevitabile che queste contrapposizioni nel mondo occidentale ad un certo punto arrivassero ad una sintesi: in una società individualistica, la necessità di tutelare il diritto individuale va sempre in conflitto con il bisogno di relazioni sociali che caratterizza l'essere umano.

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Mi permetterò di usare il suo post come base per una delle riflessioni che quotidianamente posto su Facebook

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Secondo la tesi che solo l"autoscienza costituisce l'umano, il malato mentale GRAVE non è un uomo. Pericolosa deriva! Quanto poi al bambino "fabbricato" senza il corpo della donna, come un oggetto qualsiasi, siamo fuori da ogni considerazione della dignità che compete ad ogni essere umano in quanto tale.

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L "umano" imho è nel software non nell hardware.

Per il resto è un argomento molto complesso e anche un po tecnico per cui in 2 righe non posso genericamente darle ragione o torto

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Michele Chiusi mette coraggiosamente in evidenza il grande tallone di Achille…..”nel tuo corpo c’è un altro essere che ti prescinde e di cui non puoi disporre….” e con questo tallone si aprono infinite posizioni etiche e religiose.C’e’ però una argomentazione a favore dell’aborto che pare posta ai margini :la violenza e la solitudine del mondo clandestino delle interruzioni di gravidanza a cui le donne dovevano ricorrere prima del 79.Questione di memoria corta o cosa?

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Anche io sento la mancanza del vecchio partito radicale, che servirebbe come il pane.e anche la mancanza di un frank zappa

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questione enorme. siamo in attesa che finalmente si arrivi ( e ci si arriverà) alla singolarità quantistica di svincolare la generazione di esseri umani non solo dal corpo di una donna ma dall atto sessuale stesso.

Nel frattempo per i prossimi 200 anni, che avranno anche fasi dure, suggerirei di svincolare in parte la dialettica femminista ( ma io sono un maschio , quindi direi dialettica umanista) dal "controllo" del corpo da parte delle donne, argomento anche sacrosanto ma che non copre il fianco dall'obiezione più forte che molti fanno anche in buona fede: nel tuo corpo c'è un altro essere umano che ti prescinde e di cui non puoi disporre.

il punto è che non c'è un'alcun essere umano finchè non appare il vero mistero dell'universo, l' autocoscienza. un feto non è un essere umano, il problema è che lo sembra. lo è in potenza e nel desiderio , lo è come proiezione altrui, ma il tal senso lo è anche non solo uno cellula uovo o spermatozoo ma anche il pensiero stesso di un essere umano genera un umano, ma in potenza. considerare un feto un umano è solo una proiezione umana, solo la coscienza rende umano in un qui e ora un organismo biologico. in tal senso l'aborto, in senso non solo etico ma anche logico, non solo è analogo ed equipollente a qualsiasi anticoncezionale ma anche al fatto stesso di scegliere di non generare.

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indipendentemente dall'essere favorevoli o meno all'aborto, scientificamente non si possono mettere sullo stesso piano un feto, un ovulo (o uno spermatozoo) e un pensiero. Sono tre cose su piani molto diversi. La biologia non è un'opinione.

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Una deriva che sta raggiungendo l'Italia.

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