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Grazie per l'informativa completa e chiara.

Leggendo il sunto del provvedimento esposto balzano all'occhio i limiti, già visti in altri ambiti, dell'azione legislativa europea:

- regole generiche: ciò rende l'accertamento delle violazioni difficoltoso e time-consuming e quindi promovibile solo da chi ne avrà i mezzi;

- sanzioni "trompe-l'œil": cifre roboanti che ai più paiono iperboliche sono spesso (quasi sempre) sostenibili dalle grandi compagnie, quando non già preventivate in funzione del vantaggio di posizionamento o direttamente economico che otterrebbero con la violazione.

- tempi biblici di applicazione che paradossalmente, a mio parere, paioni pensati al contrario:

perchè chi è già sul mercato (e quindi può commettere violazioni da subito) ha più tempo per adeguarsi di chi non c'è ancora?

perchè le AI ad "alto rischio" più tardi di tutti si dovranno conformare?

infine perchè tra le AI ad alto rischio quelle in uso a pubbliche autorità si addirittura dopo 4 anni dalla pubblicazione in gazzetta? (Orban ringrazia, vabbè che lui già fa quello che gli pare).

E' come se mettessimo un divieto di sosta davanti ad una scuola con entrata in vigore progressiva: dapprima per chi non ha ancora l'auto, poi per camion, poi per i trasporti di infiammabili ed infine per i carri armati.

Ma alla fine, perchè non siamo mica scemi, consapevoli che tale modulazione rende la regola inefficace proponiamo ai più volenterosi l'adesione volontaria, per l'appunto, ad una carta di principi che sopperisce alla inefficacia di una norma promulgata ma non ancora applicata per scelta dell'emittente stesso.

Ancora una volta l'apparato europeo si dimostra poco efficace e di mero indirizzo, del resto al momento impostato così e fa quello che può.

Ma, se si volesse cercare parte delle ragioni di disaffezione alla politica in generale, inclusa quella europea, secondo me è anche in questi provvedimenti, più enfatici che pratici (Vedasi effetti concreti del circo delle COP:28 anni di incocludenza).

A mio avviso la priorità su cui lavorare oggi è proprio il sistema legislativo e di governo europeo a cui vanno dati poteri e strumenti sovranazionali oggi divenuti urgenti per dare risposte veloci ad un mondo velocissimo e presentarsi uniti alle sfide internazionali.

L'alternativa, temo, sarà vedere il seme già ben radicato della plutocrazia sfoggiare forte tronco e folta chioma ad ombreggiare le democrazie europee (più pericoloso dei fuochi fatui dei vari populisti oggi in auge).

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Grazie, articolo molto ben fatto ed estremamente interessante. Ho l'impressione che l'Unione stia cercando di promuovere qualche nuova certificazione sull'argomento, che ne pensa? Mi sembra che il termine di 24 mesi in questo senso sia significativo.

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