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il dolore che sopporto meglio è quello degli altri. Non è una provvida sventura ma solo una maledizione. Non facciamo confusioni, una cosa è il dolore fisico e quello bisogna cercare di alleviarlo il più possibile ( oh come sto bene quando non ho più male) e l'altro è il dolore psichico, mentale, reattivo a situazioni ambientali e a esperienze negative, inevitabile in una vita nella valle di lacrime. Va egualmente curato cercando un approccio psicologico. Se è da depressione endogena, terribile malattia, va contrastato con farmaci cercando che il malcapitato non arrivi al suicidio. Nella banalità del racconto biblico, Dio ci avrebbe condannato al dolore del parto e della fatica per il pane col sudore della fronte. Bazzeccole, la vera condanna che avrebbero dovuto scrivere se fossero stati veramente ispirati, era che noi uomini, unico essere vivente viviamo con la consapevolezza che un giorno dovremo morire non sappiamo quando nè come e non sapremo mai dove andremo a finire. Questo è il vero dolore dell'esistenza che ci accomuna tutti volenti o nolenti per cui in una recente intervista, Feltri Vittorio alla domanda se era contento rispose giustamente: a 80 anni come posso essere contento?

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Interessante. Distinguerei tra dolore e sofferenza: il dolore è il fatto puntuale, la sofferenza invece è la narrazione che mi faccio su quel dolore.

Riguardo al cristianesimo vorrei richiamare l'attenzione sulla mistica della sofferenza (deleteria)

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In attesa dei tuoi commenti sui fatti in Russia ( a proposito non ho letto nessun “SIAMO TUTTI CROCUS CITY”

Siamo evidentemente rimasti tutti Charlie Hebdo……

Oppure forse son morti 143 fetenti russi e allora che ce frega a noi civilissimi occidentali…..) dicevo nel frattempo ho comprato il libro di Dufer. Grazie di queste segnalazioni.

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correggerei nella presentazione: è un conflitto che la Russia NON puo' perdere

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Grazie non lo conoscevo. Ascolterò il podcast

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Quando la ricerca delle origini della sofferenza è lunga, estenuante e a volte improduttiva, a un certo punto non è forse meglio guardare al futuro che scorgo, partendo dai primi passi che posso muovere oggi?

La Speranza come perdono di un passato doloroso.

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Molto interessante.

Grazie.

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