3 Commenti

Condivido al 100% questa affermazione dell'autrice:

"All’improvviso, gli italiani, che per la maggiore parte regalano i propri dati in cambio di un indirizzo di posta gratuito o di una barretta di cioccolata, si sono svegliati scoprendo che la propria vita può finire nelle mani di chiunque ed essere venduta nel “mercato nero dei dati”, come lo ha definito il procuratore nazionale antimafia, Giovanni Melillo, in una conferenza stampa."

Anni fa abbiamo addirittura saputo che Spotify chiedeva ai giovani di spedire il delicatissimo proprio DNA , tramite cotonfioc stisciato nell'interno della guancia; in cambio i giovani avrebbero ricevuto una compilation basata su gusti desunti dal loro Dna (sic!)

In campo sanitario cittadini e medici hanno accettato con discreto entusiasmo la "facilitazione-a rischio di faciloneria" delle ricette dematerializzate ( evitamento di visite ambulatoriali per le ricette ripetute) e l'uso di WhattsApp invece delle visite; e nello stesso tempo hanno sottovalutato che di pari passo si inviavano ai server delle regioni e dello stato (in particolare alla Sogei, braccio del Ministero delle finanze) masse di dati sensibili (diagnosi, farmaci, esami di laboratorio e radiologici, ecc); server con dati medici che poi abbiamo visto come restano indifesi, hackerabili e persino modificabili. Nota bene: in Gemania e Giappone, iper-tecnologici, queste *facilitazioni* telematiche al posto delle visite Non esistono. Vi e’ da rifletterci.

Tutto questo ha compromesso le colonne portanti della Medicina di tutti i tempi : la riduzione delle visite ambulatoriali e domiciliari, il segreto professionale e il rapporto fiduciario dei contatti in prossimità.

Forse e' troppo tardi per salvare la professione medica e il rapporto medico-paziente. Vi e' una sola via: Non fidarsi di velocità e facilitazioni legate all’ abbraccio con istituzioni pubbliche e private (vedi i giganti USA) . Serve invece tornare a gestire i dati informatici sensibili in proprio tra medico e paziente; e trasmetterli alle regioni e stato con il contagocce, almeno sino a che Lorsignori non avranno risolto i bubboni degli spionaggi , furti di dati, fughe verso hacker che poi vendono i nostri sensibilissimi dati sanitari ai tanti broker in giro per l’Italia e per il mondo

Francesco Del Zotti - https://qualereteinsanita.blogspot.com/2024/

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Quindi a disciplinare la materia è una legge del 1981, legge 121/1981? 3 anni di carcere, che con una fedina penale pulita, gode della totale impunità...

In questi 43 anni nessuno si è peritato di aggiornare i sistemi di controllo e l'adeguatezza della pena? Per reati di tale pericolosità ci dovrebbe essere l'ergastolo ostativo. Non vedo differenze tra questi e i reati di terrorismo.

Ho sentito che sono coinvolti anche altri interessi internazionali. Sarà vero?

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Francamente penso che questo genere di situazioni non siano nulla di fuori dall’ ordinario. Quello che è speciale o meglio meno consueto che emerga pubblicamente in questo modo. Di tanto in tanto succede, ci si scandalizza 3 giorni, si cercano cause tecniche che valgono come il due di coppe con la briscola a denari e finisce li.

Il potere (adolescenziale la distinzione tra governi ed organizzazioni non statuali) in qualsiasi delle sue forme ha sempre operato per costruire un vantaggio informativo verso chi può in qualche modo costituire una minaccia. All’interno di questo meccanismo si aprono opportunità di profitti individuali non strettamente correlati al core business stesso: come è successo in questo caso.

Altra storia quando le informazioni finiscono nel campo avverso, ma non mi sembra ancora questo il caso…

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