La piazza del Popolo Borghese
A proposito della manifestazione europeista e delle speranze che ha suscitato, un lettore esprime tutto il suo scetticismo. Segue la risposta di Stefano Feltri
Sabato ho sentito parole eterogenee, patriottiche e cosmopolite, per una guerra giusta e pacifiste. Ho sentito finalmente quello che mi mancava da tempo, un sentimento di Popolo, mi è battuto il cuore. Altri la chiamerebbero Borghesia; quello che gli altri chiamano Borghesia noi lo chiamiamo Popolo
Popolo Italiano
Buon pomeriggio a tutte e tutti,
ho ricevuto questo commento in risposta al mio articolo sulla piazza europeista da un lettore che chiede di rimanere anonimo. Io di solito evito di pubblicare contenuti non firmati, ma considero questo intervento un utile stimolo alla discussione proprio perché in diretto contrasto con il mio bilancio della manifestazione di sabato.
In coda c’è una mia risposta. Fatemi sapere come la pensate voi.
Stefan Feltri
L’Europa del vero Popolo Borghese
di Popolo Italiano
Il target per cui era stata pensata la piazza di sabato scorso ero esattamente io, finalmente. Appartengo al ceto medio riflessivo, in evidente perdita di prestigio sociale e con una militanza politica molto debole, mi piace delegare.
Amo la democrazia rappresentativa, mi concede proprio quel tempo libero che posso usare per me, i miei amici, la mia famiglia, i miei interessi. Appartengo alla parte migliore d’Italia.
Come dice Michele Serra, eccomi, io sono il Popolo. Finalmente quella parola che non riuscivamo a pronunciare possiamo urlarla forte, è nostra. Finalmente possiamo riprenderci il prestigio, e anche le piazze, il sabato pomeriggio.
Sono un cittadino italiano, sono nato e cresciuto qui, credo nei valori della nostra cultura, prima di tutto il gusto per il bello, ho fatto studi superiori e università, leggo i giornali, anche gli inserti culturali del weekend, credo nel progresso come Pier Paolo Pasolini.
Sono stato battezzato, io e i miei genitori abbiamo case di proprietà, per cui siamo vessati dalle tasse e per assestare il colpo le mettiamo su airbnb ogni tanto, ho un reddito superiore ai 30mila euro l’anno.
Mi riguardo con nostalgia gli sketch di Serena Dandini e Corrado Guzzanti rimpiangendo quel tempo perché non c’è mai stata una televisione così intelligente come la Rai degli anni Novanta.
Mi piace viaggiare, amo gli scrittori di viaggio, vado dal dentista almeno una volta ogni due mesi, posso scegliere se farmi le analisi mediche presso il pubblico o in un centro privato.
Mi piace visitare le capitali europee anche se è sempre più difficile evitare l’overtourism, ho un livello d’inglese più che decente, guardo porno senza sentirmi troppo in colpa, non vado a prostitute perché mi sentirei in colpa, mi piace andare a cena fuori e vado quando posso.
Non ho problemi di alcolismo, fumo canne ma preferisco l’erba che ogni tanto prendo da un mio amico che conosce chi la coltiva, ho usato o ogni tanto uso psicofarmaci ma solo perché ho avuto momenti bui ma li ho superati o li sto superando anche grazie alla psicoterapia.
Ho un buon senso dell’umorismo, guardo Sanremo con gli amici e lo commento ma per ridere, quando posso canto Bella ciao, faccio sport, vado a correre a Villa Ada, a Villa Pamphili, a villa Torlonia, a villa Borghese, a Villa Gordiani, da giovane ho praticato un po’ a livello agonistico.
Bevo un litro d’acqua al giorno anche se so che ne dovrei bere di più, penso che il declino politico italiano sia iniziato con Berlusconi, il berlusconismo ci ha portato fino a qui, non ho mai manifestato davanti a un Cpr, non so chi sia Dax per cui sempre sabato c’è stata una manifestazione con un po’ di scontri.
Non riesco a seguire molto altre manifestazioni come gli scioperi della logistica, odio i fumogeni, non sono mai stato in un’occupazione abitativa, temo le cartelle esattoriali ma per fortuna ho la persona che va da mio padre a fare le pulizie e che per un piccolo compenso fa anche la fila a Equitalia.
Ho odiato i novax durante la pandemia, penso che la sicurezza sia importante e che sia anche un valore di sinistra, anche la sicurezza sociale come ha detto Liliana Segre.
Rispetto a quello che succede a Gaza ho una preoccupazione costante ma ho bisogno di specificare che non userei la parola genocidio anche ora che sono ripresi i bombardamenti.
Odio gli anarchici, odio la violenza, penso che anche la memoria sia importante, non mangio mai cibi scaduti, se ho un problema con la giustizia ho un amico avvocato, se ho un problema di salute ho un amico medico, se ho un problema con le tasse ho un amico commercialista.
Vorrei leggere di più di quanto leggo, so suonare uno strumento, avevo una band da giovane e ancora strimpello con gli amici, so nuotare abbastanza bene, so sciare anche se sono andato sulla neve poche volte, sento la Zanzara di Parenzo e Cruciani anche se prima poteva essere divertente ora è solo un cumulo di insulti.
Sono romantico, ho sempre avuto una persona che mi aiuta a fare le pulizie a casa, penso che lo stato dovrebbe fare di più per la violenza di genere, e mettere fuorilegge Casapound.
Sabato ho sentito parole eterogenee, patriottiche e cosmopolite, per una guerra giusta e pacifiste, era una piazza bella perché confusa, unita nella sua confusione, quello che vogliamo non si sa ancora, ma ho sentito finalmente quello che mi mancava da tempo, un sentimento di Popolo, mi è battuto il cuore.
Altri la chiamerebbero Borghesia; quello che gli altri chiamano Borghesia noi lo chiamiamo Popolo.
Un sentimento che ispira ma che è difficile manifestare in modo così netto in altre piazza come quella dell’8 marzo o nella piazza del Pride o il giorno dello sciopero generale.
È una sfida fare una manifestazione che abbia come bandiere quelle del Popolo Borghese. Che cosa usare? La falce e il centrino? Il martello e le birkenstock? Le foto di Gandhi e quelle di Jünger?
È dalla mancata rivoluzione napoletana del 1798 che ci dicono robe contro, ma cosa volete? Noi ci siamo sempre. Non è colpa nostra, se il popolino non ci segue.
Noi siamo il vero Popolo. E se non abbiamo ancora un simbolo di questa nuova forza di Popolo Borghese, allora è giusto che invece ne usiamo altre per ora, altre di bandiere, l’Europa, l’Ucraina, la pace, il Pd, anche nessuna bandiera, l’importante è riconoscersi, e per questo bastano gli occhiali buoni, da trecento euro in su, basta non andare vestiti con la roba comprata da Primark, basta non avere ricrescite, o un dente mancante davanti.
Arriverà un'altra pandemia, arriverà un evento climatico estremo, arriverà la terza guerra mondiale, ma noi saremo qui a resistere, difendendo, contro gli assalti del tempo, il nostro orgoglio di Popolo Borghese dagli altri, dai barbari, sapremo usare le citazioni giuste per farlo, ci faremo una foto abbracciati, e poi mangeremo tutti in un posto carino che ci ha consigliato un amico ristoratore.
Non “il” popolo, ma “un” popolo
di Stefano Feltri
Quando è stata scritta la Costituzione degli Stati Uniti d’America, a Filadelfia, nel 1787, alcuni dei padri fondatori volevano un presidente che assomigliasse a un re e che li proteggesse dalla pericolosa emersione di una nuova aristocrazia predatoria che inevitabilmente avrebbe fatto suo il parlamento. Dunque un presidente forte.
Altri volevano un presidente debole, che non potesse fare quasi niente senza il Congresso e che fosse comunque soggetto alla Corte suprema.
Continua a leggere con una prova gratuita di 7 giorni
Iscriviti a Appunti - di Stefano Feltri per continuare a leggere questo post e ottenere 7 giorni di accesso gratuito agli archivi completi dei post.