La classe dirigente dell'abusivismo
Grazie all'inchiesta della Procura, la legge "salva Milano" dettata dai registi degli abusi sembra archiviata. Ma chi si prende la responsabilità di un decennio di irregolarità e favori?
E’ molto improbabile che i grattacieli abusivi costruiti forse soltanto grazie alla corruzione siano abbattuti. Ma gli abitanti di Milano possono almeno pretendere che venga rasa al suolo l’intera classe dirigente che dalla maggioranza e dall’opposizione ha supervisionato a questo scempio e ha provato a sanarlo con la legge Salva Milano
C’è un famoso libro di Paolo Sorrentino che ha un bel titolo che viene citato spesso: Hanno tutti ragione. Però ci sono delle vicende nelle quali non hanno tutti ragione, anzi, hanno ragione soltanto pochissimi.
E’ il caso della legge salva Milano che è ferma in Senato da mesi e che da lì, si spera, adesso non uscirà mai più.
Avevano ragione i pochi giornalisti coraggiosi - in particolare Gianni Barbacetto del Fatto Quotidiano - a denunciare che il modello di sviluppo immobiliare di questi anni si fondava su speculazioni illegali, come sostiene la procura di Milano in una serie di inchieste.
E avevano torto i tanti giornali - a cominciare dal Giornale, Libero e le altre testate della famiglia Angelucci - che sostenevano invece che non ci fosse nulla di male, che i grattacieli portano prosperità e che la Procura non si deve permettere di ostacolare il business.
Avevano ragione il Movimento Cinque stelle e gli attivisti locali, avevano ragione anche i 140 professori di Urbanistica che denunciavano il condono truffaldino.
E aveva torto il Partito democratico, che sosteneva la legge Salva Milano, avevano torto la Lega e Forza Italia che, …Fratelli d’Italia, sono riusciti a far passare le legge alla Camera nell’indifferenza generale.
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