30 Commenti

Ho l'impressione che abbiamo "elevato" il problema del fact checking a "politico" e così lo abbiamo risolto: Trump e Musk sono contrari quindi si toglie.

In un epoca in cui è il consumatore che deve sbattersi per capire cosa è corretto e cosa non lo è, il fact checking aiuta comunque a capire che certe notizie vanno analizzate e non accettate incodizionatamente: il pericolo è che aumenti la tensione sociale e scelte autonome del singolo creino problemi a tutti.

Trovo questa scelta perfettamente in linea con i dettami della destra neoliberista sulla libertà, sembra di capire che alla fine chi ci rimetterà saranno i soliti polli che non capiscono come va il mondo ma che sono la maggioranza ed andrebbero tutelati.

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Condivido l'analisi profonda del problema. Fantastico!! Complimenti sempre.

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Travaglio ama fare il bastian contrario. Se lo chiamassero ad un talk show in cui si critica il fact checking lui ne sarebbe un fiero sostenitore. Inoltre, queste trasmissioni sono perlopiù diventate dei teatrini con delle vere e proprie compagnie di giro dove c'è chi canta, chi suona e chi deve fare il contro-canto. Possibile che con le migliaia di giornalisti, politici e "intellettuali" di varia natura, le facce che si vedono su tutti i canali siano sempre quelle?

Poche decine di persone che discettano su qualsiasi argomento, a qualsiasi ora del giorno e su tutte le reti.

Un suggerimento a @stefanofeltri per un'inchiesta: come funzionano queste "comparsate" televisive. Sono gratis o a pagamento (e per chi)? A "consumo" o con dei contratti che prevedono un certo numero di "esibizioni"?

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Abbiamo rimosso il tuo post

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Daniele Paparella

10 gen 2025

https://open.substack.com/pub/appunti/p/in-difesa-del-fact-checking?r=8cf7j&utm_campaign=post&utm_medium=web&showWelcomeOnShare=true

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Questo viola i nostri Standard della community in materia di spam.

questo è il messaggio che mi ha inviato Facebook quando ho tentato di condividere l'articolo sul mio profilo. Fantastico!

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Bravo Mascitti, non cambierei una virgola. Sono stato, neppure tanto tempo fa, un fan di Travaglio ma questo suo voltafaccia mi irrita ed anche deprime. Sono d'accordissimo. Io nel mio piccolo, frequentando soprattutto FB faccio sempre del mio meglio per demolire luoghi comuni, smascherare falsità, bacchettare banalità. Non ho la verità in tasca e se sbaglio lo ammetto. La gente in genere non apprezza. Pazienza.

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una volta si diceva quis custodiet custodem? oggi io direi chi controlla il controllore? I giornali oggi scrivono cazzate a piene mani e molti tonti li comprano ( sempre meno però) e ci cascano. Poi Travaglio ne smentisce alcune, quelle che puo' che sono tante ma mai ha chiesto che vengano censurate e tanti l'accusano di essere un settario, maligno e maldicente. Bisognerebbe imparare ad essere come diceva Prezzolini, apoti

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E' vero che i social non sono un'edicola e poi la logica del "Poi i cittadini comprano" mi pare quella del mercato come regolatore assoluto. Tuttavia non sono convinto che i fat-checkers du commissione di Meta siano la soluzione al problema. Quando ero ragazzo nel mio quartiere (operaio e pieno di comunisti) se qualcuno voleva dare tono a un'opinione, a un racconto diceva:" L'ha detto la TELEVISIONE!". Ora che di televisioni e di opinionisti ce ne sono millanta non mi pare che esista un modo efficace di controllare il grasso che cola in grande quantità, mentre è certo che i padroni dei social possono farne gli usi più disparati a proprio vantaggio non solo economico. Non traggo conclusioni, ne sono sprovvisto, non mi piace il laissez-faire laissez-passer e non vedo un'alternativa chiara e sicura. Forse ho la vista annebbiata.

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Quando leggo questo genere di difesa di metodi per me discutibili perché implicano che il lettore sia scemo e vada imboccato, mi arriva quasi come un senso di disperazione di élite che fino ad oggi hanno dettato l'agenda e che oggi sono state scalzate dai social. Molte persone e studiosi più autorevoli di me hanno già dimostrato scientificamente quanto il fact checking sia più dannoso che utile, lo ricordava in un bell'articolo sul Corriere ieri Quattrociocchi da cui traggo questo citazione: "Si parla di fake news come se fossero il problema principale, ignorando completamente che è il modello di business delle piattaforme a creare le condizioni per cui la disinformazione prospera.". Io aggiungo che l'altro problema fondamentale è la distruzione della scuola pubblica che ha creato eserciti di gente effettivamente molto più stupida di un tempo incapace di senso critico e di saper discernere una notizia vera da una falsa. Ma ce lo chiedeva l'Europa, anzi ce lo chiede pure oggi, di tagliare scuola e sanità pubblica, prima per il debito pubblico, adesso perché dobbiamo comprare armi americane e andare in guerre per procura

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Mi viene da pensare che i veri edicolanti siamo noi lettori ...

Saluti. Giancarlo Arcozzi

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Seguendo da ieri il dibattito segnalo che mi è sorto questo dubbio: quando si dice"... Lasciamo che il controllo lo facciano i lettori". Avete Voi presente chi sono i lettori che dovrebbero con senso critico valutare gli articoli che leggono? Ecco qua casca l'asino. Forse è meglio dargli più strumenti possibile. Il fact checking non è la verità sono strumenti di comprensione.

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Mascitti ha scritto un articolo magistrale. Nel giornalismo si chiede ciò' che e' da sempre adoperato nella scienza: la valutazione,in cieco, con peer review, da parte di una serie di esperti.

E' un sistema a volte imperfetto; ma e' adoperato da anni con successo. Se poi passa un articolo scientifico con fake (vedi l'esempio del dr Wakefield e suo articolo su autismo da vacccino per morbillo) vi saranno sempre le condizioni per sconfessarlo in un altro articolo usando metodi e fatti.

Quanto a Travaglio, vi confesso che in un centro culturale ho la possibilità di leggere una decina di quotidiani, tra cui *Il fatto*. Ebbene, confesso: salto sempre gli editoriali di Travaglio che mi sembrano una litania di postille al libro di Shopenauer: "l'arte di ottenere ragione". I sofisti e Shopenauer hanno sdoganato le fake news. Chiedo scusa a Travaglio: ma stimo molto di piu Popper o Galileo

Francesco Del Zotti - https://qualereteinsanita.blogspot.com/2024/07/blog-post.html

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Grazie. Come sempre preciso e con argomentazioni ineccepibili. Purtroppo la faziosità di Travaglio non è una novità e si è andata sempre più radicalizzando. Spiace che un bravo giornalista imbocchi questa deriva che da tempo appartiene ai giornali di destra.

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Se era un attacco ad personam ci sta, è anche ben costruito, ma per quanto mi concerne lo archivio nella massa informe che quotidianamente si legge su ogni media contro tizio e contro caio, e lo prendo per quello che è: nulla, o perlomeno nulla che mi interessi

Se invece voleva essere un’argomentazione puntuale sui Controllori dei fatti mi pare che non regga molto

Un’osservazione su tutte:

dire che il Controllore non dipende da Meta perche è un appalto esterno è quantomeno ingenuo. Penso abbiamo tutti l’età per aver imparato che l’importante è chi paga non in base a quale rapporto contrattuale.

Il problema dei Controllori dei fatti, a mio avviso, sta li: chi li paga? E chi li paga chi ci assicura che non esercitino pressioni di alcun tipo?

E’ questa la domanda a cui bisogna rispondere e non se l’idea è sostenuta da Tizio da Caio o da Vattelapesca

A margine faccio notare che contrariamente a quanto riportato erroneamente in questo articolo ( faccio anche io il FACT Checker!!!!) Travaglio non ha mai detto in quella trasmissione che “quello che gira su X è vero mentre quello che gira su Meta è falso” ma ha detto di “preferire X dove si puo leggere tutto senza filtri” (quindi cose vere e cose false) che non Meta dove qualcuno oscura notizie in base a criteri non chiari perche investito dell’autorità d farlo. E mi pare che su questo, per quanto antipatico possa stare l’autore, non si può che concordare.

Segnalo inoltre che nella stessa trasmissione con il suo personale stile stessa critica dei Controllori l’ha fatta Lucio Caracciolo che ha sentenziato (a mio avviso correttamente) che “il Fact checking lo fa chi legge e soprattutto il proprietario della piattaforma non può essere anche l’arbitro”.

Sarebbe stata utile una contestazione anche di questa opinione, ma non c’è. Peccato.

Resta che la circolazione delle Fake news è un problema da affrontare vista la sparizione del ruolo degli editori

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Ciao!

Come riporto nel testo, Travaglio ha detto "Se voi andate a cercare in questi quindici mesi qualche notizia *vera* su Gaza non la trovate sui social di Meta". Il suo discorso presuppone che esistano delle notizie vere e che queste stiano su X e non su Meta (come dice nella frase dopo).

Sulla frase di Caracciolo: lei saprebbe farmi il fact-checking di un articolo su cui non ha informazioni? Ad esempio, se le venissero consegnati due articoli ben fatti sul funzionamento dei reattori nucleari, e poi le venisse detto che uno è falso e uno è vero, li saprebbe riconoscere? Io onestamente no

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Ciao a te e grazie della risposta

Sul primo io ho obiettato il virgolettato di Travaglio. Ora posso dire di aver capito cosa intendevi (e non concordo ma non è importante). Ma l'importante per me (da vecchio editore) è che non si faccia confusione sui virgolettati.

Sulla seconda si apre un discorso molto interessante che spero svilupperai in futuro. Quando Caracciolo sintetizza cosi intende che, non essendo allo stato attuale possibile un corretto CONTROLLO, meglio che questo controllo lo facciano i lettori (chi può lo fa chi non può peggio per lui..... o per noi visto che siamo in democrazia)

Non è certo la soluzione migliore lo sa anche Caaracciolo ma rispetto a un controllore che chissa chi è e come opera, è decisamente meglio.

Per trovare la VERA soluzione io fido in voi più giovani che dopo aver inventato queste forme di comunicazione e aver fatto a meno degli editori sappiate ora trovare l'antidoto giusto. Io non ce l'ho ma ne avverto l'esigenza.

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Grazie anche a lei per la cortese risposta!

Ci tengo però a precisare che i virgolettati di Travaglio che ho riportato sono corretti. È una cosa a cui sono molto attento, perché mi disturba quando si riportano virgolettati imprecisi.

Travaglio parla di notizie vere su Gaza, perciò sta surrettiziamente dicendo che esistono delle notizie vere. Quindi, per usare la sua logica (di Travaglio), qualcuno potrebbe domandagli chi gli ha dato l'autorità di decidere che una notizia su Gaza è vera oppure no. Ovviamente la mia è una provocazione per far vedere che quel tipo di logica ti si ritorce contro.

Io personalmente non sono d'accordo con Caracciolo perché, mi scusi se lo dico in maniera forte, lui non ha proprio capito il funzionamento del programma di Meta. Meta non paga i fact-checker per fargli scrivere qualche cosa, ma li paga per fargli fare il loro lavoro. Sarebbe come dire che le perizie scientifiche richieste da un magistrato sono inaffidabili perché c'è qualcuno che li paga per farle.

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16hModificato

Il suo paragone reggerebbe se:

1) il magistrato pagasse di tasca sua le perizie e non lo facesse , come accade, lo stato italiano

2) il magistrato avesse interessi in opera .

Purtroppo nessuna delle due condizioni si verifica pertanto il paragone non sussiste

Quanto al virgolettato io intendo le parole dette. Che non v’è chi non veda o senta che sono quelle riportate da me. Che poi lei le interpreti nel senso che vuole ci sta. Ma è una sua deduzione e interpretazione e non va virgolettata.

Sono sicuro che approfondendo l’analisi si possa arrivare a soluzioni migliori delle attuali ed in questo senso la continuerò a leggere.

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17hModificato

Il paragone non regge: chi paga il ctu del Tribunale non è io magistrato o pm che la richiede quindi il ctu perché dovrebbe temere di perdere il posto se non si adegua ai desiderata del magistrato che lo nomina? Di base sono d'accordo con Guglielmo, avete troppa fiducia nelle intenzioni di questi plutocrati quasi onnipotenti. Il problema è alla radice: strumenti potentissimi, di cui non si può fare più a meno, fondamentali per il funzionamento della democrazia sono in mano a privati che ovviamente hanno a cuore solo i loro interessi, senza alcun controllo pubblico. Bisognerebbe chiedersi chi ha consentito a poche persone di diventare così potenti. Inoltre detesto l'idea di aver bisogno di uno che mi spieghi se una notizia è infondata o meno, infine, questi fact checker, guarda caso, hanno avallato tutte le bugie della Nato sulla.guerra in Ucraina proprio su Meta

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bellissimo articolo

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È esattamente così e il palese inciampo di Travaglio, che non parla mai a sua insaputa, andrebbe letto con la stessa ottica con cui leggiamo la mossa di Zuckerberg. Spiace che nessuno glielo abbia fatto notare in diretta.

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Articolo ineccepibile! Complimenti davvero

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