"Ma il fatto che una politica sia stupida e controproducente non basta a evitare che qualcuno la adotti, specie se per un misto di ignoranza e malafede risulta anche popolare" sembra il motto dell'eurozona, tranne la parte dove risulterebbe popolare. Seminerio è portavoce del neoliberismo le cui teorie bislacche spacciate per Verbo hanno portato alla distruzione dell'Europa, naturalmente continua sulla stessa linea suicida perché per lui il fatto che esiste una speculazione che devasta l'economia reale di alcuni paesi e arricchisce solo pochi squali che fanno soldi con i soldi senza alcun collegamento con la produzione di beni è solo un dettaglio da nulla, anzi i trader si divertono pure, meglio di così si muore. Naturalmente l'idea di mettere un freno a questa speculazione non lo sfiora neanche per l'anticamera del cervello. Tornando ai fatti, a me non pare proprio che la ritorsione della Cina sia un buffetto: si colpiscono due settori strategici, quello del gas liquido naturale e del petrolio con dazi fra il 15 e il 10% e quello della tecnologia con il blocco delle esportazioni di alcuni minerali rari. Non mi pare neanche che Trump voglia "drenare aziende dal resto del mondo usando l'arma delle tariffe", lo ha detto chiaro: lui vuole drenare soldi e aziende dal resto del mondo diventando una specie di paradiso fiscale completamente deregolato. Non capisco neanche perché l'intervistato tratti i dazi imposti o minacciati a Messico/Canada, Cina e Unione europea come se fossero la stessa cosa, non lo sono perché la bilancia commerciale tra questi paesi e gli Usa è molto diversa, non entro nei dettagli per non dilungarmi troppo, dico solo che nessuno si è reso schiavo e vassallo degli interessi statunitensi come l'Ue, abbiamo depresso i consumi interni per far felice la Germania e i miopi padroncini del Nord Italia puntando tutto sull'export, ci siamo tagliati i cosiddetti rinunciando al gas a buon prezzo della Russia per pagarlo 3 volte tanto dagli Usa causando chiusure a catena delle imprese europee (vivo in Emilia - Romagna, la strage di imprese è appena iniziata) e bollette insostenibili per i cittadini, abbiamo privatizzato e svenduto imprese strategiche all'estero, oppure abbiamo lasciato che le multinazionali acquisissero gioielli locali per poi chiudere e delocalizzare al primo refolo di vento contrario (ciò che sta avvenendo in Emilia Romagna oggi) e adesso i nostri odiosi politici europei vorrebbero convincerci che è giusto tagliare anche quel poco welfare che è rimasto per comprare le armi statunitensi mentre cianciano di pericolo che viene dalla Russia quando la morte economica dell'Europa arriva direttamente dalla nostra sudditanza verso gli Usa. Nel mentre, hanno lasciato che i risparmi europei volassero oltreoceano, impoverendo ancora di più le nostre economie e riducendo il nostro spazio di azione.
Quindi, adesso che abbiamo appreso con rammarico che è finita l’età dell’oro in cui l’America, Patria del Bene Universale, si è sacrificata per gli altri paesi del mondo, mettendo sempre gli altri davanti alle proprie esigenze, senza guardare mai ai propri interessi materiali, i commentatori nostrani usano parole di miele verso i nostri carcerieri, Trump non è un bullo che ha gettato la maschera e mostra gli Usa per quel che sono da sempre stati senza più ipocriti infingimenti, ma uno che usa una politica transazionale :-) Che rabbia a essere governati da questi servi senza dignità che ci hanno riportato il nazismo sull'uscio di casa.
Ottimo articolo, complimenti. L'unica chiosa è che si evince il disperato tentativo di fermare il declino ineluttabile di quella che è stata la potenza egemone dell'occidente. L'unica che non se ne è resa conto è l'Europa e sta facendo del declino americano il proprio declino.
grazie, spero Seminerio sia più spesso ospite diAppunti, le sue spiegazioni sono sempre ben argomentate in modo chiaro. Peccato non sia su substack ma si può seguire il suo blog e i suoi podcast, su telegram ci sono gli avvisi delle nuove pubblicazioni.
- Trump utilizza l’arma della comunicazione per dettare l’agenda ed i dazi a Canada e Messico sono evidentemente una burla. Altra storia la postura con la Cina. Qui la leva tariffaria (e la corrispondente restrizione alle esportazioni di Pechino, già in atto su alcune materie) è un pezzo della complessiva strategia di contrasto dell’avversario.
- tale atteggiamento da can che abbaia e poi non morde se reiterato non farà altro che rendere meno credibile lo stesso Trump. Peccato che nel frattempo la volatilità dei mercati galoppa facendo pagare prevalentemente a lavoratori imprese e risparmio il conto.
- sui dazi: a volte sopravvalutiamo il valore della tutela estrema del consumatore esaltando la concorrenza e l’efficienza d’impresa a scapito di una prospettiva di medio/lungo termine per le imprese stesse che possono così investire con più orizzonte, aumentare la propria taglia e soprattutto remunerare meglio i propri fattori produttivi, il lavoro su tutti. Chiaramente Seminerio (e l’architettura UE nel suo storico approccio) la pensano diversamente. Peccato che l’Europa di oggi sia strutturalmente meno competitiva e meno rilevante del passato e senza un minimo di protezione il risultato altro non sarà che una progressiva perdita di tenore di vita per il lavoro salariato. Con tutte le conseguenze sulla stabilità delle nostre società e le derive annesse. Quindi, in questa fase storica su alcuni settori lo strumento tariffario può avere una sua logica. Chiaramente non alla Trump.
"Ma il fatto che una politica sia stupida e controproducente non basta a evitare che qualcuno la adotti, specie se per un misto di ignoranza e malafede risulta anche popolare" sembra il motto dell'eurozona, tranne la parte dove risulterebbe popolare. Seminerio è portavoce del neoliberismo le cui teorie bislacche spacciate per Verbo hanno portato alla distruzione dell'Europa, naturalmente continua sulla stessa linea suicida perché per lui il fatto che esiste una speculazione che devasta l'economia reale di alcuni paesi e arricchisce solo pochi squali che fanno soldi con i soldi senza alcun collegamento con la produzione di beni è solo un dettaglio da nulla, anzi i trader si divertono pure, meglio di così si muore. Naturalmente l'idea di mettere un freno a questa speculazione non lo sfiora neanche per l'anticamera del cervello. Tornando ai fatti, a me non pare proprio che la ritorsione della Cina sia un buffetto: si colpiscono due settori strategici, quello del gas liquido naturale e del petrolio con dazi fra il 15 e il 10% e quello della tecnologia con il blocco delle esportazioni di alcuni minerali rari. Non mi pare neanche che Trump voglia "drenare aziende dal resto del mondo usando l'arma delle tariffe", lo ha detto chiaro: lui vuole drenare soldi e aziende dal resto del mondo diventando una specie di paradiso fiscale completamente deregolato. Non capisco neanche perché l'intervistato tratti i dazi imposti o minacciati a Messico/Canada, Cina e Unione europea come se fossero la stessa cosa, non lo sono perché la bilancia commerciale tra questi paesi e gli Usa è molto diversa, non entro nei dettagli per non dilungarmi troppo, dico solo che nessuno si è reso schiavo e vassallo degli interessi statunitensi come l'Ue, abbiamo depresso i consumi interni per far felice la Germania e i miopi padroncini del Nord Italia puntando tutto sull'export, ci siamo tagliati i cosiddetti rinunciando al gas a buon prezzo della Russia per pagarlo 3 volte tanto dagli Usa causando chiusure a catena delle imprese europee (vivo in Emilia - Romagna, la strage di imprese è appena iniziata) e bollette insostenibili per i cittadini, abbiamo privatizzato e svenduto imprese strategiche all'estero, oppure abbiamo lasciato che le multinazionali acquisissero gioielli locali per poi chiudere e delocalizzare al primo refolo di vento contrario (ciò che sta avvenendo in Emilia Romagna oggi) e adesso i nostri odiosi politici europei vorrebbero convincerci che è giusto tagliare anche quel poco welfare che è rimasto per comprare le armi statunitensi mentre cianciano di pericolo che viene dalla Russia quando la morte economica dell'Europa arriva direttamente dalla nostra sudditanza verso gli Usa. Nel mentre, hanno lasciato che i risparmi europei volassero oltreoceano, impoverendo ancora di più le nostre economie e riducendo il nostro spazio di azione.
Quindi, adesso che abbiamo appreso con rammarico che è finita l’età dell’oro in cui l’America, Patria del Bene Universale, si è sacrificata per gli altri paesi del mondo, mettendo sempre gli altri davanti alle proprie esigenze, senza guardare mai ai propri interessi materiali, i commentatori nostrani usano parole di miele verso i nostri carcerieri, Trump non è un bullo che ha gettato la maschera e mostra gli Usa per quel che sono da sempre stati senza più ipocriti infingimenti, ma uno che usa una politica transazionale :-) Che rabbia a essere governati da questi servi senza dignità che ci hanno riportato il nazismo sull'uscio di casa.
Ottimo articolo, complimenti. L'unica chiosa è che si evince il disperato tentativo di fermare il declino ineluttabile di quella che è stata la potenza egemone dell'occidente. L'unica che non se ne è resa conto è l'Europa e sta facendo del declino americano il proprio declino.
grazie, spero Seminerio sia più spesso ospite diAppunti, le sue spiegazioni sono sempre ben argomentate in modo chiaro. Peccato non sia su substack ma si può seguire il suo blog e i suoi podcast, su telegram ci sono gli avvisi delle nuove pubblicazioni.
Qualche commento sparso.
- Trump utilizza l’arma della comunicazione per dettare l’agenda ed i dazi a Canada e Messico sono evidentemente una burla. Altra storia la postura con la Cina. Qui la leva tariffaria (e la corrispondente restrizione alle esportazioni di Pechino, già in atto su alcune materie) è un pezzo della complessiva strategia di contrasto dell’avversario.
- tale atteggiamento da can che abbaia e poi non morde se reiterato non farà altro che rendere meno credibile lo stesso Trump. Peccato che nel frattempo la volatilità dei mercati galoppa facendo pagare prevalentemente a lavoratori imprese e risparmio il conto.
- sui dazi: a volte sopravvalutiamo il valore della tutela estrema del consumatore esaltando la concorrenza e l’efficienza d’impresa a scapito di una prospettiva di medio/lungo termine per le imprese stesse che possono così investire con più orizzonte, aumentare la propria taglia e soprattutto remunerare meglio i propri fattori produttivi, il lavoro su tutti. Chiaramente Seminerio (e l’architettura UE nel suo storico approccio) la pensano diversamente. Peccato che l’Europa di oggi sia strutturalmente meno competitiva e meno rilevante del passato e senza un minimo di protezione il risultato altro non sarà che una progressiva perdita di tenore di vita per il lavoro salariato. Con tutte le conseguenze sulla stabilità delle nostre società e le derive annesse. Quindi, in questa fase storica su alcuni settori lo strumento tariffario può avere una sua logica. Chiaramente non alla Trump.