16 Commenti

Non vorrei apparire offensivo ma questo intervento fa il paio con Ipnocrazia: tante parole, apparentemente perfette. Ma del tutto al di fuori delle necessità reali. Sapere che c’è ancora qualcuno che crede nell’idea Europa e va in piazza a dimostrarlo è comunque un aiuto a sperare di uscire da questa fase senza ideali, gestita caoticamente per puro interesse di pochi singoli.

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L'articolo più inutile che ho mai letto su Appunti di @stefanofeltri.

"Perché Serra non richiama al suo dovere chi dovrebbe farla?". Ma perché non lo fai tu, caro @yorick612.

E già che ci sei, fonda un nuovo partito, che mi sembra una vera idea innovativa. In questi anni non ci aveva mai pensato nessuno.

Cordialmente.

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Non sono d'accordo con il professor Pellegrino. La politica e la storia sono fatte anche di emozioni. È la sintesi di queste con il pensiero razionale che ha operato i cambiamenti più importanti nella nostra vita. Lo dimostra la storia, sopratutto nel dopoguerra ma non solo.

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Semmai, si deve fondare un nuovo partito, o lavorare all’interno del partito che c’è per cambiarne politica e dirigenti. Se non si ha il coraggio di prendere queste decisioni, ove siano necessarie, allora siamo di fronte a un vecchio tic, al desiderio di ritrovarsi tra sodali, alla sindrome dei girotondi. Dobbiamo contarci, o dobbiamo contare? Le due cose non sempre vanno insieme.

Il nuovo partito c'è già, è il M5S basta aprire gli occhi

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Il senso dell'intervento del Prof Pellegrino è : la Democrazia Diretta ( e la Piazza è una sua derivata) è insufficiente se non inutile per risolvere problemi complessi , è un appello alla Democrazia Rappresentativa ( quale noi siamo ) perchè si prenda lea sue responsabilità e sue funzioni . Spiace che i commenti non l'abbiano colto .

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Non credo che la partecipazione preveda necessariamente l'esclusione della Democrazia Rappresentativa. Lo stesso Serra è stato molto chiaro in proposito dicendo di non essere un politico e esprimendo la sua stima per chi fa un mestiere tanto complesso(intervista da Fazio).

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Sì, è la migliore e l'unica cosa che possiamo fare, almeno a livello di opinione pubblica. Sarebbe meglio restare inerti? Dormienti? Non direi. Una piazza è un luogo per elaborare una piattaforma politica? No, questo avviene in un secondo momento e col coinvolgimento di forze politiche, anche se da queste non pare che, ora come ora, ci siano segnali incoraggianti, al di là di una adesione di maniera e piena di distinguo. Inutile nascondercelo: l'orizzonte è fosco, da una parte quei pazzi scatenati del governo americano, dall'altra il criminale russo, dall'altra ancora l'Europa che arranca e - da noi - tentennamenti, mancanza di idee oppure posizioni buone solo a cavalcare una parte di opinione con intenti puramente populisti. No, questa cosa ci vuole. E deve affermare gli obiettivi più alti possibili: Stati Uniti d'Europa. Velleitario quanto si vuole, come tutti gli obiettivi altri, che a forza di essere invocati e perseguiti diventano realizzabili. Dalla crisi l'Europa deve uscire crescendo decisamente. Altrimenti siamo del gatto, come una noce nello schiaccianoci russo-americano, con la Cina che ne uscirà vera vincitrice.

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Mi scusi, professore, ma il suo intervento rischia di avvicinarci al benaltrismo.

Trump ha ammutolito le opposizioni interne e europee per svariati mesi, nonostante l'enorme gravita e velocita delle sue azioni.

Una riunione che nasce dall'emozione non e' il masssimo, ma e' etimologicamente un'azione, di gran lunga superiore all'inazione.

Certo, non puo essere un passo fine a se stesso. E' solo un primo passo e ha il limite di coinvolgere i soli oppositori italiani.

Serve che le sinistre di Europa devono INSIEME coordinare una serie di azioni e manifestazioni che ribadiscano la difesa della cultura europea occidentale e che manifestino il loro disagio in tutta Europa davanti alle ambasciate di governi autarchici e-o filo-oligopoli e-o filo-violenza gratuita: USA, Russia, Iran (ammazza-donne), ad esempio.

Francesco Del Zotti

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Sono colpita da questo bisogno di definire e giudicare questa iniziativa onesta e aperta a cura di Michele Serra. Sono basita dal giudizio a Michele Serra di non averla pensata meglio (certo, meglio secondo loro). Ognuno vuole la propria piazza organizzata così da non incrociarsi con altri. Persino il ministro Conte ieri sera ha imposto delle condizioni perché i 5 stelle ci siano.

Ma Michele Serra non ha avuto questa intenzione. Ha lanciato una idea aperta, senza pregiudizi e giudizi perché le persone, gli esseri umani, scevri da targhe, orientamenti scendano in piazza in quanto semplici persone. Ha superato il concetto del “perché non vado a votare o voto a certe condizioni”. Ha chiesto alle persone, ripeto, di esserci. Poi tanto le manipolazioni successive ci saranno …..

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L'illustre Benaltrista Pellegrino scopre l'acqua calda ,ignorando che la realtà è "Adesso" e non fra due anni , quando un nuovo partito potrà illuminare la scena politica e le nostre menti. Come pensa che si possa fare capire ai nostri politici, governanti e non, quanti vogliono una diversa politica ? Le manifestazioni hanno dei limiti, certo, allora il Benaltro non ne ha ?

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Mi scuso , non Qualunque, ma Giuseppe da Orbetello

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"quante volte abbiamo guardato il video del feroce Donald Trump che cerca di mettere alle strette il povero Volodymyr Zelensky, per riavere la scarica di adrenalina, misto di divertimento, stupore e paura, che ne derivava?" Per quanto mi riguarda, il minimo indispensabile perché mi procura un disagio fisico. Se e vero che godiamo in qualche modo (adrnalina divertimento stupore...) allora la deriva è inevitabile, e meritata.

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In sostanza Gianfranco Pellegrino dice che, mobilitando una piazza a favore dell'Europa e dei valori e principi che la sottendono, ci appelliamo alla forza dei numeri, alla logica del plebiscito, la stessa cui ispirano la loro azione politica i governanti di destra, Trump e Meloni, che hanno ricevuto un mandato a governare o meglio a comandare da una maggioranza di elettori e questo darebbe loro diritto di esercitare il potere senza limiti e controlli. Non più deus vult ma populus vult. Ma la forza dei numeri è solo la manifestazione della prevalenza che hanno certi valori su altri, non è scontato poi che quelli che riempiranno, si spera, le piazze e soprattutto quelli che le organizzano trarranno la conseguenza, una volta al comando, di poterlo esercitare senza vincoli e controlli. È evidente, quindi, che da soli i numeri non dicono nulla di quel che accadrà dopo. Quel che accadrà dopo sarà la conseguenza della solidità delle istituzioni che continueranno a funzionare anche senza la forza dei numeri. Un piccolo esempio ci è fornito dalla decisione della Cassazione di ammettere il risarcimento dei profughi trattenuti illecitamente in mare e la frase secca e risoluta della Cassano, sono lecite le critiche non gli insulti che minano la divisione dei poteri alla base dello stato di diritto. Come inchiodare alle loro responsabilità chi in questa Italia ci ha avvicinato al banditismo trumpiano, se non mobilitando le piazze per aspirare poi al governo della cosa pubblica?

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Un'altra maestrina che insegna come si deve fare?

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La manifestazione di Serra non esclude la necessità di un impegno politico che compete ai rappresentanti eletti dai cittadini. La piazza può essere un incentivo ai politici, sempre attenti ai sondaggi, a trovare soluzioni condivise che diano risposte ai timori dei cittadini.

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"Naturalmente, come detto, le minoranze che difendono valori condivisibili debbono avere la forza di farsi capire, e per questo possono servire simboli e mobilitazioni"

Io riporto questo pezzo del testo perché illumina tutto il resto.

Il resto, appunto, va benissimo ma è scritto per un ragionamento tra i soliti pochi.

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