6 Commenti
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Avatar di Ivo Milazzo

Buonasera, Stefano.

Sull’argomento il problema reale é la mentalità tipicamente americana, dove conta principalmente fare “business” a discapito ovviamente degli Autori delle Opere dell’Ingegno che campano solo grazie al il diritto d’autore.

La grande contrapposizione è proprio giuridica. Infatti le “molto discutibili” leggi sul diritto d’autore prevedono persino che l’imprenditore possa far parte della creazione delle opere solo perché investe in esse, pur non avendo partecipato in alcun modo alla creazione attiva delle stesse.

Walt Disney è stato un grande imprenditore che ha saputo circondarsi di artisti di grande capacità intuitiva e grafica, ma egli stesso è stato un “accaparratore” di diritti altrui. Se i personaggi Disney sono ancor oggi presenti sulla carta stampata e nella mente di milioni di lettori, é soltanto perché autori italiani e europei hanno continuato a scriverli e a disegnarli senza prendere nemmeno un euro dalla loro ristampa e cessione nei vari paesi. L’affarismo statunitense pensa sempre di poter comprare la mente creativa degli autori a qualunque costo. Mente in Europa vige debitamente a livello giuridico la tutela delle opere dell’ingegno, pur con qualche carenza legislativa tutt’oggi presente nella specifica Legge 633/41.

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Avatar di Stefano D'Amico

La caduta degli eroi. Io sono un disegnatore, per hobby, e mi congratulavo tra me e me per le immagini a commento dei testi. Nella mia ingenuità di anziano non mi aveva neanche sfiorato l'idea che potessero essere generate, non create e della stessa sostanza del padre, cioè realmente agite. Eh tempi moderni.

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Avatar di Lanfranco Pellesi

Riguardo il copyright ed i diritti di autore, dovrebbe funzionare un po’ come i farmaci: dopo 10 anni si perde l’esclusiva e saltano fuori i generici. Questo fatto ha diversi aspetti positivi, tra cui spingere le aziende farmaceutiche a continuare ad innovare per poter avere dei farmaci “esclusivi” sul mercato. Perché non funziona così anche per tv e cinema?

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Avatar di ChiaraB

Penso sia perché il diritto d'autore protegge l'autore e il suo diritto ad avere riconoscimento e proventi dalla propria opera creativa e unica. Invece i brevetti tecnologici (che durano 20 anni, non 10) hanno più lo scopo di favorire il progresso di tutti trovando un equilibrio tra le parti coinvolte (puoi guadagnarci, quindi sei stimolato a innovare, ma non per sempre bloccando il progresso)

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Avatar di Laura Turini

Il diritto d'autore ha una durata diversa, dura per tutta la vita dell'autore e per settanta anni dopo la sua morte. Inoltre a questo diritto si aggiungono i diritti secondari di attori, registi, sceneggiatori, per cui è molto complesso e molto lungo

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Avatar di Lanfranco Pellesi

Grazie della precisazione. La mia era anche e soprattutto una provocazione :)

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