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Mi ha sempre incuriosito il fatto che i cavi del digitale passano sempre sul fondo del mare, mentre i gasdotti e gli oleodotti passano anche in superfice e mi sono sempre chiesto: questo ha a che fare con i diritti da pagare agli stati oppure i cavi del digitale non sono pensati per passare via terra se non in maniera limitata?

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Ci sono due principali ragioni per le quali le rotte che passano dai mari sono predilette rispetto a quelle via terra. Permettono innanzitutto di accorciare le distanze e sono più sicure in quanto i cavi sono meno raggiungibili (alcuni giacciono a oltre 6mila metri di profondità).

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Su questo siamo d'accordo ma ci sono alcuni posti, come ad esempio lo stretto di Suez, dove sarebbe preferibile farli passare sottoterra piuttosto che rischiare.

In generale in tutto il Mediterraneo si pone questo problema in quanto è un mare chiuso, ma anche in altre zone (vedi lo stretto di Formosa, quello di Tsushima etc..) ma i cavi vengono comunque posati sul fondo del mare.

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In alcuni casi si stanno valutando tracciati alternativi. Ad esempio aggirando Suez e passando via terra per Giordania e Israele. Ma i cavi sottoterra restano comunque più vulnerabili.

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Si, immagino, infatti è proprio di questo che scrivevo nel primo post.

Ci sono tanti aspetti della tecnologia che non conosciamo e che stanno venendo fuori, sarebbe utile che uno dei frequentatori di Appunti che conosce bene la materia ne scrivesse un articolo (o magari una serie) per spiegarne vulnerabilità, pro e contro, aziende e paesi coinvolti.

Apparentemente l'Europa e l'Asia sono molto più esposti a queste vulnerabilità perchè ci sono tanti passaggi critici.

Comunque grazie dell'articolo, molto ben fatto ed esaustivo!!

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