Vincono solo le destre
In Germania i conservatori della CDU di Merz sono l’argine agli estremisti di AfD. Ma i “cordoni sanitari” sono sempre meno solidi in Europa
Per Giorgia Meloni sarà difficile essere parte allo stesso tempo sia dello sforzo di Merz per salvare l’Europa che di quello di Trump per distruggerla. Dovrà scegliere, una cosa che finora ha sempre evitato di fare
Le elezioni tedesche ci mettono di fronte a una questione complicata: la competizione ormai sembra essere tra la destra estrema e tutto il resto, in una riedizione di quella dinamica che ormai dieci anni fa vedeva i populisti da una parte e i partiti tradizionali dall’altra.
In Germania hanno vinto due destre, i conservatori CDU-CSU di Friedrich Merz con il 28,5 per cento e la destra estrema AfD di Alice Weidel con il 20,8 per cento. La CDU-CSU ha guadagnato quattro punti, rispetto al 2021, l’estrema destra di AfD è quasi raddoppiata.
Al conto dei partiti estremi va aggiunta l’alleanza BSW di Sahra Wagenknecht che, venendo da sinistra, arriva su posizioni simili alla AfD su immigrati e vicinanza alla Russia: BSW è arrivata al 4,9 per cento, e dunque non eleggerà deputati visto che la soglia di sbarramento è al 5.
Il fatto che la Germania abbia un sistema proporzionale costringe chiunque ad alleanze: ci sarebbe una coalizione di destra possibile, con CDU/CSU e AfD, ma sull’estrema destra almeno a questo giro resta ancora lo stigma.
Merz ha detto che non si alleerà con gli estremisti che includono neonazisti, xenofobi, antisemiti e altri figuri che in Germania sono ancora considerati impresentabili (ma quanto dureranno le leggi che fissano i perimetri di quello che si può dire e pensare, eredità ormai sbiadita del confronto con il nazismo e la Shoah?).
Questo significa che, almeno in Germania, il centrodestra e il centrosinistra tradizionali si considerano più vicini che il centrodestra e l’estrema destra: la CDU può fare accordi più facilmente con i socialisti della SPD che con gli estremisti di AfD. D’altra parte hanno governato spesso insieme, SPD e CDU, negli anni delle grandi coalizioni. Lo stesso Olaf Scholz, fino al 2021, era il ministro delle Finanze di Angela Merkel (della CDU).
Ma fino a quando durerà questa barriera che, con accordi tra partiti, esclude la destra estrema dal governo?
Cordoni fragili
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