Una settimana di dazi: cosa abbiamo imparato
Trump ha promesso un protezionismo duraturo che riporti posti di lavoro negli Usa, ma la narrazione sta già cambiando molto, mentre il caos avanza
Il consigliere Peter Navarro dice una cosa molto diversa da Trump: sostiene che i dazi servano per costringere gli altri Paesi a ridurre le proprie barriere tariffarie e non tariffarie, cioè i dazi e i regolamenti che limitano le esportazioni americane.
Siamo arrivati alla prima settimana dal liberation day, sette giorni di dazi che sembrano sette mesi. E’ quindi tempo di un primo bilancio: Donald Trump sta ottenendo quello che voleva o sta distruggendo l’economia mondiale senza avere niente in cambio?
La risposta a questa domanda rischia di essere impossibile, perché non è ben chiaro cosa Trump voglia ottenere. E in questa settimana la narrazione sta lentamente cambiando fino a ribaltarsi.
Forse anche per questo i mercati rimbalzano un po’, anche se c’è poco da illudersi, la calma non può tornare in assenza di chiarezza su quello che sta succedendo e finché restano in vigore misure che frenano la crescita ovunque.
Continua a leggere con una prova gratuita di 7 giorni
Iscriviti a Appunti - di Stefano Feltri per continuare a leggere questo post e ottenere 7 giorni di accesso gratuito agli archivi completi dei post.