Una idea (confusa) di destra
Si apre la festa di Atreju di Fratelli d'Italia che indica le aspirazioni e le ambizioni di una destra che vuole un'egemonia culturale che non sa come costruire
C’è qualcosa che attira Meloni e Fratelli d’Italia verso tanto Elon Musk quanto Javier Milei: entrambi rappresentano individui con una forza intellettuale e politica - anche finanziaria nel caso di Musk - per sfidare quello che la destra italiana considera il conformismo dominante progressista
Per capire davvero Giorgia Meloni, bisogna sempre guardare la festa di Atreju, che è la festa di Fratelli d’Italia nella quale si esprime l’ambizione culturale del partito, più che fare tradizionali comizi o discutere dei programmi.
A guardare il programma di questa festa 2024, che si apre l’8 dicembre al circo Massimo a Roma, si può fare un primo bilancio dell’esperienza di governo della destra meloniana, visto che sono passati più di due anni dalle elezioni.
Il bilancio è che il progetto di costruire una egemonia culturale alternativa a quella, vera o presunta, della sinistra è fallito.
Ed è fallito non per mancanza di ambizione o di volontà, ma per l’assenza totale di ogni cornice ideologica coerente nella quale inserire l’azione di governo e la strategia complessiva.
Il formato è lo stesso di sempre: una sfilata di ministri e dirigenti di partito, necessari ma non caratterizzanti, e poi i due ingredienti cruciali.
Un po’ di politici di estrazione diversa a certificare l’accettazione della destra, il superamento di quella cultura dell’esclusione dei postfascisti dal dibattito legittimato che tanto ha traumatizzato la generazione di Giorgia Meloni cresciuta con la memoria degli anni Settanta. E poi l’altro ingrediente, qualche ospite che indichi una collocazione culturale, un'aspirazione, una tensione.
Sugli ospiti politici non c’è molto da dire. Su Youtube si trova ancora Giorgia Meloni che presenta la festa di Atreju del 2013, quando Fratelli d’Italia era appena nato come scissione dal centrodestra di Silvio Berlusconi, e allora alcuni degli ospiti di centrosinistra erano gli stessi di oggi: Enrico Letta, e Fausto Bertinotti, per esempio. Cosa che dice più della propensione al dialogo di Letta e Bertinotti che della capacità attrattiva di Fratelli d’Italia.
Nel 2023 Elly Schlein, segretaria del Pd, ha rifiutato l’invito: i confronti si fanno in Parlamento, ha detto, non alle feste di partito. Il presidente del Movimento Cinque stelle Giuseppe Conte invece andrà: lui spiega che non ha timori di difendere la sua chiara visione del Paese anche in territorio ostile, i suoi critici sostengono che si tratti di un ennesimo segnale di disponibilità a trattare, a spartire potere e poltrone là dove al governo serve una condivisione con forze dell’opposizione.
Comunque, i politici sono sempre meno interessanti degli ospiti culturali, diciamo così. Lo scorso anno la superstar fu Elon Musk, all’epoca soltanto imprenditore multimiliardario e non ancora grande elettore di Donald Trump e suo principale collaboratore.
L’altra destra di Musk a Milei
Nel 2024 l’ospite caratterizzante di Atreju sarà Javier Miei, il presidente dell’Argentina che sta risanando il Paese con drastiche cure liberiste e tagli violenti di spesa pubblica per contenere l’inflazione. Giorgia Meloni è stata da poco a Buenos Aires, Milei ricambia con una visita a Roma.
L’aspetto interessante è che la destra di Giorgia Meloni celebra modelli di destre molto distanti e alternative: Elon Musk ha il mandato di tagliare di un terzo la spesa pubblica americana, Javier Milei sta disboscando sussidi e applicando liberalizzazioni per ridare competitività all’economia argentina.
Al governo Meloni non è mai passato per la testa di fare alcunché di simile: la spesa pubblica aumenta, i bonus si moltiplicano, le liberalizzazioni previste dalle direttive europee sono considerate indebite ingerenze esterne che impediscono di tutelare categorie di riferimento come i balneari e i tassisti.
Musk poi è un libertario che difende droghe e maternità surrogata, il governo Meloni predica e pratica la massima repressione su entrambi i fronti.
Milei è stato folgorato dai classici del liberalismo tedesco, da von Mises ad Hayek, i testi di riferimento di Giorgia Meloni sono romanzi fantasy, Il Signore degli Anelli e La Storia Infinita, libro dal quale è stato ripreso il nome di uno dei personaggi principali, Atreju, per intitolargli la festa.
Eppure c’è qualcosa che attira Meloni e Fratelli d’Italia verso tanto Musk quanto Milei: entrambi rappresentano individui con una forza intellettuale e politica - anche finanziaria nel caso di Musk - per sfidare quello che la destra italiana considera il conformismo dominante progressista.
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