Un anno di informazione
Il declino dei giornali è irreversibile, come quello degli influencer. Ma l'informazione rinasce tra newsletter e podcast, che sono arrivati a una (strana) fase di maturità
Questa è la stagione dei creator, non più degli influencer: quello che conta è il contenuto, che sia veicolato come podcast, video, testo scritto o altro. Non basta più essere, bisogna dire qualcosa
Il passaggio da un anno all’altro ci costringe sempre a fare bilanci. E dunque eccoci qua, a tentare una sintesi di che anno è stato il 2024 sul piano dell’informazione e quali tendenze ci accompagnano nel 2025.
Di sicuro il 2024 ha segnato l’ingresso dei podcast nella loro fase di maturità: secondo lo storico David Runciman quella del 2024 è stata la prima elezione presidenziale americana decisa dai podcast. Donald Trump ne ha frequentati parecchi, Kamala Harris ci ha provato, ma con minore successo.
Runciman è autore anche di un podcast molto seguito che si chiama Past Present Future e potrebbe essere influenzato da questo suo impegno diretto.
Ma anche il Financial Times di recente ha parlato della rilevanza politica crescente dei podcast che sembrano rispondere a un bisogno di autenticità al quale i social media o la televisione non riescono più a dare riscontro.
Il senso dei podcast
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