Appunti - di Stefano Feltri

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Terre (un po' troppo) rare

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L'Unione europea ha una sua strategia per ridurre la dipendenza dalla Cina per i materiali che servono alla transizione ecologica e al digitale. Ma non è una strategia molto sensata

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Stefano Feltri
apr 26, 2024
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Terre (un po' troppo) rare
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Secondo l’Agenzia internazionale dell’energia, l’intera transizione ecologica e il raggiungimento degli obiettivi di contenimento delle temperature dipendono dalla disponibilità di questi materiali rari

Per far vibrare i cellulari serve tungsteno, per le auto elettriche c’è bisogno di litio, cobalto e nichel, alle turbine elettriche serve boro. Sono materiali rari, bastano quantità molto ridotte, ma non si può fare senza. E soltanto pochissimi paesi hanno giacimenti di queste “terre rare”. 

L’Unione europea ha appena approvato la sua “strategia per i materiali rari grezzi” che prova a ridurre la dipendenza da questi ingredienti fondamentali per quasi tutti i settori ad alta e media tecnologia. 

La lista comprende 17 elementi strategici, dal cobalto al rame, e 34 elementi critici. 

L’obiettivo è arrivare al 2030 con un consumo di almeno il 10 per cento estratti in loco, cioè nell’Ue, il 40 per cento degli elementi processati dentro l’Ue, il 25 per cento da materiali riciclati. 

Il secondo obiettivo è non essere troppo dipendenti da alcun paese per oltre il 65 per cento del consumo annuale di quel materiale. 

Certo, anche una dipendenza al 65 per cento rende parecchio dipendenti, ma è sempre meglio di oggi: la Cina fornisce il cento per cento di alcune terre rare che servono all’Ue, la Turchia garantisce il 98 per cento del boro consumato dalle imprese europee, il Sud Africa il 71 per cento del platino. 

Secondo l’Agenzia internazionale dell’energia, l’intera transizione ecologica e il raggiungimento degli obiettivi di contenimento delle temperature dipendono dalla disponibilità di questi materiali rari. 

Il settore energetico passerà da una domanda quasi zero di alcuni di questi minerali, ad assorbirne quote sempre maggiori, fino al 40 per cento del rame, il 60-70 per cento del nichel, addirittura il 90 per cento del litio. 

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