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Soldati europei in Ucraina

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Macron arriva oggi qui a Varsavia per discutere un piano per congelare il conflitto. Ecco gli scenari possibili, in attesa di Trump

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Stefano Feltri
dic 12, 2024
∙ A pagamento
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Soldati europei in Ucraina
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Il premier polacco Donald Tusk e il presidente francese Emmanuel Macron (da Instagram)

A maggio il presidente francese aveva lanciato l’ipotesi di mandare truppe sul terreno per destabilizzare Putin. Oggi, invece, si discute di truppe da mandare a presidiare qualunque compromesso esca da negoziati che - seppur negati da tutti - devono essere già in corso

da Varsavia, Polonia

Vi ricordate quando il presidente francese Emmanuel Macron aveva detto di non escludere l’invio di soldati europei, nello specifico francesi, in Ucraina?

Era maggio scorso, pochi mesi fa, ma è passata un’era geologica politica: prima delle elezioni europee che avrebbero visto proprio Macron come grande sconfitto, con l’inizio della crisi politica permanente della Francia; era prima delle presidenziali americane con Donald Trump, e prima che l’esercito ucraino invadesse la Russia e occupasse la regione di Kursk, e prima che la Corea del Nord mandasse 11 mila soldati a sostenere le truppe russe.

All’epoca Macron venne trattato come un esaltato, disposto a rischiare l’escalation con Vladimir Putin.

Oggi tutto è diverso e Macron sta arrivando qui a Varsavia, dove mi trovo anche io, per parlare proprio di questo con il premier polacco Donald Tusk. Cioè di come congelare il conflitto in Ucraina e costruire una zona cuscinetto con la parte occupata dalla Russia presidiata da militari europei.

Una nuova Germania

Appena prima di Macron a Varsavia è venuto il futuro cancelliere tedesco, il leader della CDU Friedrich Merz, che si prepara a prendere il posto del socialdemocratico Olaf Scholz dopo le elezioni del 23 febbraio.

Scholz sta facendo campagna elettorale come “cancelliere della pace”, che si vanta di aver evitato la degenerazione della guerra, e ha perfino ripreso - in modo unilaterale e non concordato con gli alleati - i rapporti con Putin.

I critici, ucraini, ma anche polacchi e francesi di Scholz dicono che i tentennamenti della Germania sulle forniture militari hanno indicato alla Russia come e quando colpire, visto che a Kiev le armi più potenti arrivavano sempre troppo tardi rispetto a quando venivano richieste. E questo per le resistenze tedesche.

Quando Merz è venuto qui a Varsavia ha incontrato tra gli altri il viceministro degli Esteri, Marek Prawda, che si occupa dei rapporti con la Germania.

In un incontro al ministero, il viceministro Prawda mi ha spiegato che fino alle elezioni di febbraio Merz resterà abbastanza cauto, ma poi dovrà mantenere le promesse che sta facendo in questa fase. Cioè dovrà dimostrare una doppia flessibilità, sul fronte economico e del debito nazionale per spingere la Germania fuori dalla recessione, e sul fronte della difesa.

L’aspettativa dei polacchi è che la Germania, con i conservatori di nuovo al potere, sblocchi le discussioni intorno al piano - sostenuto dalla Polonia come dalla Grecia - per l’emissione di debito comune da 500 miliardi di euro con cui finanziare un maggiore impegno militare, per contenere la Russia e, soprattutto, per dimostrare agli Stati Uniti di Trump che l’Unione europea è in grado di contribuire davvero a costruire una nuova architettura di sicurezza.

Il conto alla rovescia per il 20 gennaio, quando Trump tornerà alla Casa Bianca, sta accelerando tutto. E l’incontro di Trump con Macron e altri leader all’inaugurazione della restaurata Notre Dame, sabato a Parigi, sembra aver innescato una serie di iniziative che potrebbero davvero portare a congelare la guerra in Ucraina.

La linea ufficiale della Polonia è che saranno gli ucraini a decidere se e come trattare e quali compromessi, sul territorio e sulla loro sicurezza, accettare. Ma è chiaro che qualcosa si sta già muovendo, l’iniziativa è nelle mani di Macron, la Polonia - che è il Paese di confine e con il più saldo legame con Nato e Stati Uniti - è al centro di una rete diplomatica che include appunto la Germania e anche la Gran Bretagna: Londra è fuori dalla Ue, ma comunque coinvolta in tutte le partite di sicurezza europee, e sarà sicuramente coinvolta nell’eventuale nuovo assetto dell’Ucraina.

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