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Avatar di Enrico Febbraro

Starmer una delusione (annunciata) per tutti coloro, specialmente in Italia, che aspettavano il nuovo messia della sinistra che avrebbe fatto chissà quale mirabolante politica. Starmer è un primo ministro britannico che per natura non sarà mai un pacifista, sarà sempre il primo degli occidentali e sarà sempre alla testa di un paese che si sente impero pur essendo in maniche di camicia da decenni.

Starmer poi appena insediato ha sottolineato la propria approvazione per il progetto albanese della Meloni, insomma una posizione in Italia più a destra anche di Salvini.

Ma la vera domanda da farsi è la seguente: dove sta la sorpresa?

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Avatar di Claudio Livolsi

Starmer, Macron, Merz e Sanchez sono il baluardo contro le assurdità di Trump, Putin e, seppur meno, Meloni (quest'ultima meno squilibrata ma solo perché ha le mani legate dal colossale debito pubblico italiano). Purtroppo tutti e 4 non godono di buona salute presso l'opinione pubblica, anche a causa del lavorio ai fianchi fatto sui media non tradizionali dalle forze sovraniste spesso supportate dalla Russia. Non è la prima volta che succede peraltro, ricordiamo sempre che Churchill, senza il quale forse la storia del ventesimo secolo sarebbe completamente diversa, fu sconfitto alle elezioni. Ricordiamo che nel 1946 al referendum metà degli italiani (e forse di più) votò per i Savoia, che avevano permesso l'ascesa di Mussolini e tutto il resto. Il problema è più grande: il suffragio universale è un sistema che non funziona, è una eccezione degli ultimi 100 anni e sono sicuro che non resterà ancora per molto, visto i problemi che produce. Ricordo a tutti che nella Atene di Pericle, nella Roma repubblicana, negli USA di Washington, nella Francia della rivoluzione, non c'era il suffragio universale. Democrazia non vuol dire suffragio universale.

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