Perché Giovanni Toti è indifendibile
Per farsi una opinione su Giovanni Toti e se sia adatto o meno a rimanere al suo posto quello che sappiamo basta e avanza. Non serve aspettare le sentenze
Va sempre ricordato che è corruzione anche farsi pagare per fare qualcosa che si sarebbe fatto comunque, e magari pure nell’interesse della collettività. Così come è corruzione farsi anche soltanto promettere un beneficio, anche non necessariamente monetario. Come si dice dei regali, anche per le mazzette “quello che conta è il pensiero”
A sentire i commentatori di destra che si arrampicano sugli specchi nei talk show di queste ore, verrebbe da pensare che - forse - l’inchiesta della procura di Genova è soltanto un grande equivoco: che ha fatto di male il governatore Giovanni Toti, ora ai domiciliari? Ha soltanto incassato contributi regolarmente denunciati ai suoi comitati elettorali da imprenditori che, come ovvio a tutti gli uomini di mondo, si aspettano poi un occhio di riguardo.
Questa la tesi, per esempio, di Italo Bocchino - direttore editoriale del Secolo d’Italia - l’altra sera a Otto e mezzo. Ma anche di Claudio Cerasa sul Foglio di oggi.
Non è così. Seguire la cronaca giudiziaria sui giornali è ostico, mi rendo conto, allora provo a condensare qui alcuni punti dopo essermi letto gran parte delle carte dell’inchiesta.
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