L’unica logica di Trump
Le mosse del presidente americano sembrano assurde e masochistiche, ma con l’analisi geopolitica si possono inserire nella traiettoria di lungo periodo del declino degli Stati Uniti
Nei momenti di crescita e di sviluppo, è facile essere altruisti. Ma è facile ancora più essere egoisti nei momenti di crisi e di oscure prospettive future. Come in molti altri Paesi, gli elettori hanno coscientemente votato per chi rappresenta il ripiego su di sé, l’egoismo, il sovranismo
Manlio Graziano
Disorientati da tanti cambiamenti repentini, gli specialisti si stanno dannando per trovare una logica nelle decisioni che piovono dalla Casa Bianca.
Ci sono coloro che le iscrivono nella continuità della rivalità strategica tra Stati Uniti e Cina, e coloro che, al contrario, affermano che Donald Trump stia cercando un accordo con la Cina.
Ci sono coloro che affermano che i dazi sono una tattica negoziale allo scopo di ottenere accordi più favorevoli agli Stati Uniti, e coloro che, al contrario, li considerano l’obiettivo strategico di una guerra commerciale intesa a far tornare le industrie americane a casa.
Ci sono coloro che affermano che l’amministrazione voglia indebolire il dollaro per favorire le esportazioni, e coloro che, al contrario, pensano che l’indebolimento del dollaro sarebbe lo scenario più catastrofico per gli Stati Uniti.
Si potrebbe andare avanti.
Una prova di più che, quando ci si allontana dall’analisi geopolitica, si finisce col dire tutto e il contrario di tutto. E siccome gli analisti sono, in regola generale, persone logiche, hanno bisogno di ordinare quello che vedono in una qualche casella logica.
Ma si è anche letto che l’amministrazione Trump sta conducendo «the dumbest trade war in history» (ed è significativo che a dirlo sia il pro-trumpiano Wall Street Journal), che i dazi sono un esempio di analfabetismo economico, e che, per capire cosa sta succedendo, uno psicologo potrebbe essere più appropriato di un economista.
Queste ultime affermazioni sembrano molto più vicine alla realtà di quanto non lo siano i generosi tentativi di chi vorrebbe trovare una logica, una qualche coerenza nel procedere erratico e sconclusionato dell’amministrazione attualmente in carica.
Una logica c’è, naturalmente, ma è di carattere geopolitico.
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