L’Europa della destra
Perché vi stupite dell’attacco di Giorgia Meloni al Manifesto di Ventotene? Ha sempre avuto un’idea diversa del progetto europeo. Ma agli elettori importava poco
Secondo Fratelli d’Italia e i conservatori, infatti, l’Europa dovrebbe fondarsi sulle singole nazioni e sulle loro reciproche trattative, all’interno di uno spazio economico comune.
Lorenzo Castellani
Si trovano i video su Youtube: dieci anni fa Giorgia Meloni spiegava all’agenzia Vista, che la intervistava, tutte le ragioni per le quali l’euro andava abbandonato. C’erano perfino dei piani precisi che Fratelli d’Italia e i suoi alleati europei volevano sottoporre alla Commissione europea per uno scioglimento controllato della moneta unica.
Anni dopo Meloni ha negato di aver sostenuto quelle cose, ma nell’età digitale è difficile che la memoria svanisca dagli archivi del web.
Se poi prendiamo il programma di Fratelli d’Italia per le elezioni europee del 2024, quando Meloni era già al governo da quasi due anni, si legge che il partito della premier è a favore di un'Europa “confederale”, cioè composta di governi ma priva di una dimensione istituzionale davvero autonoma e sovranazionale, e che la priorità per la destra di cui Meloni è leader è “fare meno, fare meglio”.
Insomma, lo stupore e l’indignazione che da due giorni circondano l’attacco di Giorgia Meloni al Manifesto di Ventotene in aula dimostrano che forse in pochi hanno letto quel testo di Eugenio Colorni, Ernesto Rossi e Altiero Spinelli, ma ancora meno hanno letto i programmi di Fratelli d’Italia
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