Appunti - di Stefano Feltri

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L’equivoco tedesco

L’equivoco tedesco

Merz non ottiene la fiducia al primo voto per diventare cancelliere, passa al secondo ma ormai il danno è fatto: la Germania sembra più debole e instabile

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Stefano Feltri
mag 07, 2025
∙ A pagamento
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L’equivoco tedesco
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Il giuramento di Merz

Il governo Scholz è caduto il 6 novembre, prima vittima dello sconvolgimento portato da Donald Trump con la sua vittoria alle elezioni presidenziali americane il giorno prima. Da sei mesi la Germania è senza un vero governo, ora è chiaro che anche con Merz la sua crisi - economica e politica - non è finita

Tutti si aspettavano che il nuovo cancelliere Friederich Merz portasse stabilità e leadership europea, ma non ha ottenuto la fiducia al primo tentativo, dopo qualche ora di panico è riuscito a conquistarla al secondo colpo. Non era mai successo che un cancelliere entrante fallisse il primo test a scrutinio segreto.

Aspettavamo il voto di fiducia della nuova coalizione di governo tedesca per poter dire, finalmente, “la Germania è tornata”. E che Germania! Non più ossessionata dal rigore contabile da imporre ai Paesi del Sud Europa, ma pronta a spendere mille miliardi per sostenere l’industria e il riarmo.

E invece no, a sorpresa il cancelliere entrante Merz, alla guida della coalizione CDU/CSU con SPD, non è riuscito a ottenere la fiducia al primo scrutinio a voto segreto in Parlamento.

Ha preso soltanto 310 voti invece che 316, anche se la coalizione in teoria ne contava 328.

Al secondo tentativo, dopo qualche ora, Merz ha ottenuto 325 voti, ma ormai il danno è fatto: Merz parte da cancelliere debole.

E’ un problema per la Germania, per Merz, ma anche per l’Europa e non solo, come ha dimostrato subito la reazione dei mercati.

L'instabilità tedesca è confermata, la sua fragilità politica più profonda di quanto sembrasse a molti, il suo futuro più incerto.


La fragilità di Merz

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