Appunti - di Stefano Feltri

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Le Olimpiadi non ce le possiamo più permettere

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L'edizione di Parigi doveva essere a basso impatto, invece sforerà i costi preventivati di molto, idem a Milano-Cortina 2026. Come succede sempre. I Giochi sono una calamità economico-finanziaria

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Stefano Feltri
lug 26, 2024
∙ A pagamento
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Le Olimpiadi non ce le possiamo più permettere
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Con l’eccezione del Superbonus italiano, i Giochi sono uno dei più fenomenali sperperi di denaro pubblico che sia mai stato inventato negli ultimi duecento anni.

E se smettessimo di organizzare le Olimpiadi? Tolto il Superbonus italiano, sono uno dei più fenomenali sperperi di denaro pubblico che sia mai stato inventato negli ultimi duecento anni. E quelle di Parigi, che dovevano essere a basso impatto, non fanno eccezione. Eppure le Olimpiadi sembrano essere quasi irresistibili per la politica. 

A inizio maggio, durante il suo viaggio in Europa, il leader cinese Xi Jinping ha sostenuto la proposta del presidente francese Emmanuel Macron di lavorare a una “tregua olimpica”, cioè a una pausa nelle ostilità tra Russia e Ucraina durante i giochi olimpici nell’edizione 2024, a Parigi dal 26 luglio all’11 agosto. 

Anche le elezioni legislative anticipate convocate dal presidente francese Emmanuel Macron dopo la sconfitta alle europee erano così urgenti perché la Francia doveva presentarsi con un governo in carica con pieni poteri all’avvio dei Giochi (il piano non ha funzionato granché). 

Perché le Olimpiadi non sono soltanto sport.  Sono anche - o forse bisognerebbe dire soprattutto - questo, cioè un momento nel quale tutti i paesi del mondo, per alcuni giorni, guardano tutti nella stessa direzione, pensano ai tempi nella corsa dei cento metri, ai punteggi nella ginnastica artistica, all’altezza dei salti. 

Nella breve parentesi delle Olimpiadi, lo sport diventa la misura di tutto, diventa politica. O meglio, diventa il linguaggio della politica. Xi Jinping non avrebbe certo bisogno della scusa delle Olimpiadi per spingere Vladimir Putin a frenare la sua offensiva in Ucraina, visto che l’economia russa si regge sulla domanda cinese: l'interscambio è salito del 26,3 per cento nel 2023. 

Se Pechino smettesse di comprare il petrolio che Mosca non può vendere in occidente per le sanzioni, la guerra finirebbe subito. 

Ma le Olimpiadi servono anche a offrire un cambio di cornice, uno slittamento di contesto che rende più semplice quello che in tempi normali sarebbe possibile. 

Il paese che organizza ottiene una centralità che altrimenti non avrebbe, e il presidente francese Macron è stato abile a usare per mesi - anni, addirittura - anche le Olimpiadi per trasmettere un’impressione di forza e influenza sempre più difficile da argomentare. 

Oggi servono a mascherare la paralisi istituzionale nella quale è sprofondata la Francia dopo la scelta di Macron di convocare elezioni anticipate il 30 giugno.

Se avere le Olimpiadi trasmette un’impressione di potere e rilevanza, in modo speculare scegliere di non provare nemmeno a portarle a casa viene scambiato per un’ammissione di debolezza. 

Due volte nella storia recente italiana si è posta la questione.

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