La vera vittoria di Putin
Il presidente russo sta ottenendo la legittimazione che pretendeva, prima ancora che si aprano i negoziati, e rimane una minaccia per l'Occidente, non solo per l'Ucraina
Gli Stati Uniti non hanno mai pensato davvero a un regime change in Russia, se non nelle primissime fasi della guerra. Il 26 marzo 2022, a Varsavia, Biden aveva detto che Putin “non può rimanere al potere”. Invece Biden se ne è andato e Putin è rimasto
Il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky prende la parola alla conferenza per la sicurezza di Monaco e tenta l’ultima mossa disperata per convincere non si sa bene chi, visto che l’unico soggetto che sembra disporre dei destini del suo Paese è ormai Donald Trump.
Zelensky evoca lo scenario che molti finora hanno evitato di affrontare in pubblico, cioè la guerra diretta di Vladimir Putin alla Nato. Zelensky spiega che quest’anno la Russia preparerà 15 divisioni, 100-150.000 persone, in Bielorussia.
La Bielorussia è lo Stato modello dell’idea putiniana di zona di influenza: formalmente indipendente, ma di fatto un satellite di Mosca, ci sono le elezioni, ma le vince sempre Aleksandr Lukashenko: alle ultime, quelle del 26 gennaio, ha trionfato con l’87 per cento. Ovviamente quasi nessuno a livello internazionale ha riconosciuto questa farsa.
La confinante Polonia ha ben chiaro cosa rappresenta davvero la Bielorussia: una specie di base militare per proiettare l’influenza della Russia all’estero. Per adesso con strumenti di guerra ibrida, come la gestione del traffico di migranti alla frontiera per destabilizzare la Polonia. Ma presto, avverte Zelensky, si potrebbe passare alla guerra vera.
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