La rivoluzione incompiuta di Elly Schlein
Due anni fa ha vinto le primarie. Molti si chiedevano se Schlein avrebbe cambiato il Pd o se il Pd avrebbe cambiato Elly Schlein. Sono successe entrambe le cose
L’unico nome al quale Elly Schlein e Giuseppe Conte non potrebbero opporsi come candidato premier terzo è quello di Maurizio Landini, il segretario generale della Cgil che tanto spesso è arrivato a un passo dall’impegno politico diretto
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Due anni fa Elly Schlein ha conquistato la segreteria del Partito democratico in un modo sorprendente: ha vinto le primarie aperte ai non iscritti al partito dopo che la consultazione degli iscritti aveva scelto un altro segretario, Stefano Bonaccini. Fino a poco prima di diventarne segretaria, Elly Schlein non aveva neppure la tessera del Pd.
E’ qualcosa che si è visto poche volte e che soltanto in alcuni contesti è possibile, nel senso che perché una scalata ostile abbia successo servono regole che consentono quasi a chiunque di competere per il vertice e poi una struttura sufficientemente rigida del partito che lo renda governabile contro l’élite sconfitta.
Anche i più entusiasti all’epoca si chiedevano se e quanto Elly Schlein sarebbe riuscita a cambiare il Pd, e quanto il Pd avrebbe cambiato lei. Sono successe entrambe le cose.
Un po’ meno pacifista
Di sicuro il Pd ha cambiato Elly Schlein. Nella primavera del 2022, all’indomani dell’invasione russa dell’Ucraina, l’allora vicepresidente della Regione Emilia-Romagna si diceva contraria all’aumento delle spese militari di fronte alla nuova assertività della Russia.
In un’intervista a Repubblica, per esempio, spiegava che il governo italiano avrebbe dovuto investire per accogliere gli ucraini in fuga dalla guerra invece che per portare la spesa militare in percentuale del Pil al 2 per cento come previsto dagli impegni Nato.
Proprio nell’anniversario della sua elezione a segretaria del Pd, Elly Schlein riunisce la direzione e presenta la linea del partito per affrontare il mondo stravolto da Donald Trump e dalla sua iniziativa di dialogo con Vladimir Putin che scavalca ucraini ed europei.
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