Appunti - di Stefano Feltri

Appunti - di Stefano Feltri

Share this post

Appunti - di Stefano Feltri
Appunti - di Stefano Feltri
La politica del caldo

La politica del caldo

Fa caldissimo, la crisi delle temperature è conclamata, e allora perché la politica anche europea sembra aver invertito la rotta sulle politiche climatiche?

Avatar di Stefano Feltri
Stefano Feltri
lug 03, 2025
∙ A pagamento
27

Share this post

Appunti - di Stefano Feltri
Appunti - di Stefano Feltri
La politica del caldo
3
2
Condividi

Forse spegnere o togliere l’aria condizionata nei Parlamenti nazionali, in quello europeo, negli edifici della Commissione e nelle sedi dei governi, come palazzo Chigi, aiuterebbe a rimettere il problema della crisi climatica nella giusta prospettiva

La Torre Eiffel a Parigi è chiusa per caldo, le regioni italiane emanano allerte per segnalare, casomai fosse sfuggito a qualcuno, che in questo momento in Italia si muore di caldo. Si muore in senso letterale, nel senso che le cronache dei giornali si riempiono di tragedie: operai che si accasciano e non si rialzano, turisti travolti da torrenti impazziti.

L’insegna delle Assicurazioni Generali sul grattacielo di 192 metri a Milano è probabilmente collassata per un difetto di progettazione, non per le temperature. Ma il fatto che tutti abbiamo subito dato la colpa al caldo indica che ormai c’è una consapevolezza diffusa che vi sia qualcosa di anomalo nelle temperature di questi giorni.

Non è un gran mistero quale sia l’anomalia: è la crisi climatica che continuiamo a considerare secondaria rispetto ad altre priorità, come la guerra, l’inflazione, la sicurezza.

Eppure basta leggere i bollettini del servizio europeo Copernicus per osservare il monitoraggio in tempo reale di quello che sta succedendo. In fondo, è semplice: ogni anno le temperature medie sono più alte, e sono più alte perché ci sono molti più giorni con picchi elevati rispetto alla media storica.

Qui si vede che a maggio, ultimo monitoraggio mensile disponibile, da anni si registrano scostamenti dalla media storica soltanto verso l’alto e sempre più consistenti.

I negazionisti climatici, che in Italia e quasi solo in Italia esistono ancora, dicono che nella storia del pianeta ci sono sempre stati momenti più caldi e altri più freschi, ma quello che vediamo è che si sta registrando esattamente l’aumento delle temperature previsto da chi denuncia da anni la crisi climatica ed esattamente con le catastrofiche conseguenze temute.

C’è quindi questa breve finestra di attenzione, mentre siamo tutti chiusi in casa con l’aria condizionata o prossimi allo svenimento in strada, nella quale c’è una qualche sensibilità diffusa al tema clima.

Stiamo facendo abbastanza? E questo è il momento di fare di più o di meno? A livello europeo stiamo assistendo a uno smantellamento del cosiddetto Green Deal, silenzioso, prodotto dall’azione congiunta di lobby e governi che vogliono tutelare i settori inquinanti, un cambio di rotta mai comunicato o richiesto dagli elettori.

E proprio la involuzione sul clima mette addirittura in discussione la sopravvivenza della Commissione guidata da Ursula von der Leyen e potrebbe aprire la crisi istituzionale più profonda di sempre nell’Unione europea.

Giovedì prossimo Ursula von der Leyen affronterà un voto di sfiducia al Parlamento europeo, il primo dal 2014: formalmente è sulla vicenda degli sms con Albert Bourla, il capo azienda della Pfizer ai tempi degli acquisti di vaccini anti-Covid, sms che Von der Leyen non ha mai voluto divulgare, ma dietro c’è lo scontro sul Green Deal.

Si arriva a questo voto - dalle improbabili conseguenze concrete - perché Socialisti e Verdi si sentono traditi dalla gestione della Commissione da parte di Von der Leyen, e le politiche climatiche sono al primo punto della lista di lamentele.

Continua a leggere con una prova gratuita di 7 giorni

Iscriviti a Appunti - di Stefano Feltri per continuare a leggere questo post e ottenere 7 giorni di accesso gratuito agli archivi completi dei post.

Già abbonato a pagamento? Accedi
© 2025 Stefano Feltri
Privacy ∙ Condizioni ∙ Notifica di raccolta
Inizia a scrivere.Scarica l'app
Substack è la casa della grande cultura

Condividi