La guerra di Trump
Le mosse scomposte e ricattatorie del presidente e del suo vice produrranno quello che gli Stati Uniti hanno sempre voluto evitare: un’Europa unita, più terrorismo, un’America più debole e indifesa
Se Trump vuole passare alla storia – e sicuramente ci riuscirà – la Terza Guerra mondiale sarà la guerra di Trump, se ci sarà la guerra, e se ci sarà qualcuno per scrivere libri di storia dopo quella guerra
Manlio Graziano
La rissa in diretta tra Donald Trump e del suo fido J.D. Vance da una parte e Volodymyr Zelensky dall’altra si commenta da sé.
Quello che stupisce di più, in questa storia, non è il comportamento grossolano e ricattatorio del presidente americano, e nemmeno la portata della sua furia vendicativa in patria, ma il fatto che nessuno, all’interno degli Stati Uniti, sembri essere capace di mettervi un freno, di arginare quell’ira funesta riportandola nell’alveo istituzionale, un tempo solido, di quella che continua a essere la prima potenza economica, militare e politica del mondo.
Questo è l’aspetto più sconvolgente – nel senso letterale della parola: che sconvolge non solo gli equilibri internazionali (mai prima d’ora la parola «equilibri» è apparsa così priva di senso), ma anche gli equilibri interni agli Stati Uniti.
Ci si potrebbe quasi chiedere se questo procedere sfrenato, sfrontato e senza bussola riuscirà a distruggere prima gli Stati Uniti o il resto del mondo – ben sapendo che l’autodistruzione degli Stati Uniti implica necessariamente la distruzione del resto del mondo.
Riunire gli europei
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