La Confessione: il dibattito nel mondo cattolico
Il podcast La Confessione è primo nella classifica di Spotify. Rivedi il video della discussione con teologi, giornalisti e attivisti. La lettera della docente nella facoltà di don Rugolo
Buonasera a tutte e tutti,
oggi mi concedo un secondo invio di Appunti per due ragioni: per condividere con voi un grande risultato, il podcast La Confessione è in prima posizione nella classifica Top Podcast di Spotify. E questo - e vengo alla seconda ragione per scrivervi - si deve anche al fatto che il lavoro con Giorgio Meletti e Federica Tourn ha animato il tipo di dibattito che noi auspicavamo. Un grande ringraziamento anche a Carmelo Rosa, che ha lavorato con noi al podcast, e a Stefano Tumiati che ha scelto musiche ed effetti sonori.
Per la prima volta non si può più far finta di niente, o almeno questo è il primo riscontro che abbiamo
Mercoledì sera abbiamo discusso di questi temi con un gruppo di giornalisti, intellettuali, teologi del mondo cattolico che ci hanno aiutato a rispondere ad alcune domande su questo tema: perché soltanto in Italia non è ancora scoppiato lo scandalo degli abusi nella Chiesa?
O meglio, perché non c’è ancora una reazione forte - dei vescovi, ma anche dei fedeli e di quella che possiamo chiamare “opinione pubblica cattolica” - al sistematico insabbiamento dei casi di abuso e alla protezione degli abusatori, a danno ulteriore delle vittime?
Se avrete la pazienza di guardare il video qui sotto troverete molte risposte interessanti.
Avrebbe dovuto essere con noi anche Marida Nicolaci, una teologa molto nota, che ci ha mandato però un messaggio che trovate qui sotto.
Le sue parole sono particolarmente importanti perché è stata docente nella facoltà teologica di Sicilia della quale Giuseppe Rugolo - il prete condannato per abusi che è uno dei protagonisti del podcast La Confessione - era allievo.
La dissociazione della Chiesa di fronte agli abusi
Impegni di lavoro mi impediscono, purtroppo, di partecipare come avrei desiderato a questa conversazione virtuale ed aperta sui cattolici di fronte agli abusi nella Chiesa.
Sento comunque il desiderio di esserci in altra forma: perché docente della Facoltà teologica di Sicilia, di cui Giuseppe Rugolo è stato allievo, e perché faccio parte della chiesa siciliana e, dunque, sono anche geograficamente ed ecclesialmente molto più vicina alle persone coinvolte nella storia terribile raccontata nel podcast.
Nell’esprimere prima e più di ogni cosa la mia solidarietà ad Antonio Messina e la gratitudine per il coraggio con cui ha intrapreso il percorso che ha portato alla sentenza di primo grado nel processo di Enna, vorrei, come membro della chiesa di Palermo, dire il senso dell’enormità della tragedia che mi ha travolto nell’ascoltare attraverso il podcast i dettagli di questa vicenda.
Voglio veicolarlo citando un articolo di Enna-City dell’11 novembre 2012 in cui si dava gioiosamente notizia dell’ordinazione diaconale di Giuseppe Rugolo: “rendiamo grazie a Dio per l’ordinazione di due diaconi”. L’articolo si concludeva con una frase attribuita al neo-diacono Giuseppe Rugolo: « “Ai tanti giovani che nelle parrocchie si impegnano tanto, grazie per quello che siete. Tra i tanti doni che la chiesa mi ha dato, i ragazzi sono i doni più belli”».
Non voglio commentare le parole riportate in questo articolo, ma gridare il dolore sordo, il senso di fracasso senza voce e senza ascolto, di chi costata e sperimenta impotente il manifestarsi impietoso, tragico e distruttivo, nella biografia delle singole persone, delle vittime come anche degli autori di reato, delle forme più drammatiche ed evidenti di dissociazione alimentate da certe modalità e forme del costituirsi istituzionale e gerarchico della Chiesa cattolica.
Dissociazione tra intenzionalità, pensieri e corpo; dissociazione tra presunti ideali astratti e vite parallele concrete dei corpi; dissociazione tra ruoli/funzioni ed effettive abilità delle persone; dissociazione tra ciò che è enunciato e ciò che è agito; dissociazione tra ciò che accade e ciò che in modo mistificato si racconta; dissociazione folle tra la pretesa capacità di parlare di Dio agli uomini e la profonda, tragica incompetenza riguardo alle dinamiche anche più fondamentali della vita affettiva e relazionale.
Sento tragica l’esperienza amara di chi si fida ed affida per poi rimanere senza un riscontro e senza giustizia; sento tragiche le parole di un vescovo che a un presbitero della sua chiesa accusato di molestie sessuali su minori dice che la sua sofferenza (presunta ingiusta e sproporzionata) è via per la santità; sento tragiche le parole di Giuseppe Rugolo, riportate nella seconda puntata del podcast, che a sua madre per telefono deve dire di stare attenta perché lo hanno infamato giocando su un’omonimia.
Spero solo che il venire a conoscenza di queste dinamiche terrificanti ci aiuti tutti in un cammino di consapevolezza e di azione per la giustizia e la vita di tutti.
Se pensi che il nostro lavoro - qui su Appunti e con La Confessione - sia importante, regalate un abbonamento a qualcuno che volete coinvolgere in questo progetto: potrete sostenere così la nostra crescita e arricchire la nostra comunità.
Buona serata,
Stefano Feltri
questo è nulla sono bazzecole rispetto ai danni che la Chiesa ha causato all'umanità. Rendiamoci conto che la tragedia che si sta svolgendo oggi in Palestina parte dalla persecuzione che è stata scatenata dalla Chiesa ancora dal medioevo contro gli ebrei nel mondo cristiano mentre in quello turco-musulmano erano ben accetti. Dai progrom dei cristiani giustificati dalla Chiesa è partita l'idea di ritornare alla terra ancestrale visto che falliva ogni volta l' inserimento e l'accettazione delle comunità giudee nei vari paesi ospitanti. Dal momento che la terra ancestrale era abitata da altra gente ne è nato un conflitto perenne con l'esito odierno
Sono molto sollevata nel sentire che una teologa cattolica così addentro alla Chiesa siciliana si sia pronunciata in maniera così netta e puntuale sulla questione. Si sente in quello che ha scritto tutto il suo sconcerto, dolore e speranza che cambi qualcosa ….speriamo sia la volta buona!