La Confessione episodio 3: L'uomo e il prete
Nel terzo episodio si scopre cosa c'è nella testa di un prete abusatore, grazie a documenti audio come intercettazioni telefoniche e registrazioni.
Troppo spesso, per seminaristi e sacerdoti, i ragazzi che vengono loro affidati non sono persone da formare ma oggetti di consumo sessuale
Buongiorno a tutti,
come ogni mercoledì, oggi esce una nuova puntata del podcast La Confessione che abbiamo realizzato con Giorgio Meletti e Federica Tourn, grazie anche al sostegno della comunità di Appunti (e vanno sempre ricordati Carmelo Rosa, per il prezioso lavoro di supporto, e Stefano Tumiati per la consulenza su musiche ed effetti sonori).
E’ stata una settimana importante per il podcast, quella trascorsa dall’uscita del secondo episodio.
La Confessione si è insediato in cima alla classifica Top Podcast di Spotify, per diversi giorni addirittura in prima posizione. I download hanno raggiunto quota 40.000 e non è un risultato da poco per un podcast auto-prodotto, che si regge soltanto sul passaparola e sul supporto di Appunti.
I media tradizionali continuano a ignorarlo: nessuno vuole parlare di un podcast che rivela come la Chiesa italiana copre e insabbia gli abusi da parte dei preti e come umilia le vittime. Guai a disturbare la Cei, i vescovi, meglio limitarsi a commentare la salute del Papa invece che discutere della salute dell’istituzione.
Comunque, col proseguire delle puntate, diventerà più chiaro che è impossibile ignorare quello che emerge da La Confessione, lo spaccato che si è palesato grazie alla denuncia del coraggioso Antonio Messina. Perché il sistema di insabbiamento e copertura è un sistema, appunto: non ci sono mele marce, è marcio il cestino che le contiene.
Breve riassunto delle puntate precedenti:
Nella prima puntata - La strada per la santità - abbiamo sentito la storia di Antonio Messina, di come sono cominciati gli abusi commessi da padre Giuseppe Rugolo a Enna, durante un campo estivo della parrocchia nel 2009. E di come sono proseguiti fino al 2013.
Abbiamo anche raccontato come Antonio è arrivato alla decisione di denunciare il suo abusatore.
Nel secondo episodio - Nessuno deve sapere - abbiamo ricostruito cosa succede dopo la denuncia al vescovo di piazza Armerina, monsignor Rosario Gisana. Quando una vittima di abusi denuncia, non succede assolutamente nulla: c’è una indagine interna nella quale la vittima non è praticamente coinvolta e del cui risultato non viene neppure informata. Passano prima mesi, poi anni, mentre chi ha subito violenza si macera nel dolore e chi la violenza l’ha commessa continua indisturbato la sua attività di pastore di anime.
E arriviamo così alla terza, cruciale, puntata: L’uomo e il prete, che ricostruisce come pensa un prete abusatore, grazie a documenti audio come intercettazioni telefoniche e registrazioni.
Ecco come la presenta il nostro Giorgio Meletti, con la sua implacabile sintesi:
Troppo spesso, per seminaristi e sacerdoti, i ragazzi che vengono loro affidati non sono persone da formare ma oggetti di consumo sessuale. Il terzo episodio del podcast La Confessione racconta gli appetiti sessuali di Giuseppe Rugolo, il parroco di Enna condannato a 4 anni e sei mesi per violenza sessuale su ragazzi a lui affidati.
Una sera chatta con un altro prete, che gli investigatori identificano come “un parroco della diocesi di piazza Armerina con il quale Rugolo ha avuto una relazione anche di natura sessuale”.
Rugolo scrive: “Sto legando molto con un ragazzo della parrocchia che secondo me prima o poi entra in seminario”. Si tratta proprio di Antonio Messina, il giovane che anni dopo ha trovato il coraggio di denunciare Rugolo, prima al vescovo di Piazza Armerina Rosario Gisana, che ha insabbiato tutto, poi alla magistratura.
Quando l’amico prete manda a Rugolo la foto di un ragazzo al quale è interessato (con una cultura e un atteggiamento da bordello pre legge Merlin), Rugolo risponde con un’altra foto: “Invece guarda il mio, si chiama Antonio Messina”.
L'amico prete gli risponde che se un ragazzo così entra in seminario, testuale, “se lo fanno tutti”. Ma le "ragazzate" o "stupidate", come le definisce il vescovo Gisana, sono ricorrenti.
Le racconta ai magistrati anche Simone di 14 anni, e ne fanno le spese anche il ventenne Giovanni, Marco di 13, soggetti a molestie e palpeggiamenti vari, il quattordicenne Nino al quale Rugolo scrive "vita mia, amore mio" con tanto di cuoricini, e infine Davide che racconta ai magistrati di come dovette difendersi dal tentativo di Rugolo di baciarlo.
Fateci sapere cosa pensate anche di questo episodio, aiutateci a farlo conoscere, e continuate a seguire Appunti, dove approfondiremo i temi del podcast La Confessione (e a breve vi aggiorneremo su un paio di iniziative pubbliche alle quali siete tutte e tutti invitati)
Qui trovate intanto Federica Tourn che presenta La Confessione:
Buona giornata,
Stefano
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L’appuntamento: Milano, 4 aprile
Per chi c’è, ci vediamo a Milano giovedì 4 aprile al secondo evento di un ciclo di incontri che organizziamo con l’Institute for European Policymaking della Bocconi con Il Grand Continent ed Egea, per parlare delle questioni più urgenti di geopolitica da una prospettiva europea.
Un’occasione per incontrare anche la comunità di Appunti! Dopo l’evento si continua a chiacchierare all’aperitivo… Il primo evento è andato benissimo, quindi vi consiglio di registrarvi qui per non perdere l’occasione di discutere con noi delle cose più rilevanti: LINK