La Confessione: arriva il nostro podcast sugli abusi nella Chiesa italiana
Ecco a cosa servono i vostri abbonamenti: a rendere possibile un progetto come questo, il primo podcast di inchiesta in cui si sentono vescovi e preti spiegare come la Chiesa insabbia le violenze
Per la prima volta potrete sentire direttamente dalle voci dei preti e di un vescovo come funziona il sistema che arriva fino a papa Francesco, che è intervenuto direttamente a difendere il vescovo al centro di questa storia
Buongiorno e tutte e tutti,
ormai qualche mese fa ho scommesso con voi che il progetto Appunti potesse fare un salto di qualità e ho chiesto il vostro sostegno.
Non per darvi in cambio qualche contenuto premium, anche se gli abbonati e le abbonate possono leggere per intero alcuni pezzi che per gli altri sono disponibili solo in parte. Ma perché Appunti potesse aumentare la sua ambizione di avere un impatto reale.
Nel giornalismo che piace a me ci sono due modi di avere impatto: stimolando un dibattito delle idee libero e franco, e cercando di raccontare la realtà in modo che, dopo il racconto, sia un po’ diversa.
Per questo ho investito parte dei vostri contributi per sostenere un progetto ambizioso, nel quale io e i colleghi che ci hanno lavorato crediamo molto: un podcast di giornalismo di inchiesta che verrà presentato in una conferenza stampa lunedì, si chiama La Confessione ed è un documento senza precedenti su come la Chiesa cattolica italiana copre in modo sistematico i preti abusatori e silenzia le loro vittime.
Per la prima volta potrete sentire direttamente dalle voci dei preti e di un vescovo come funziona il sistema che arriva fino a papa Francesco, che è intervenuto direttamente a legittimare il vescovo al centro di questa storia.
Qui sotto trovate la presentazione dettagliata - ma avremo ampiamente modo di riparlarne da lunedì per un paio di mesi, perché il podcast è in sette puntate settimanali - ma qui vorrei dire due cose sul contributo della comunità di Appunti a questo lavoro.
Da quasi un anno Federica Tourn, Giorgio Meletti e io lavoriamo a questo podcast, abbiamo dedicato il nostro tempo, le nostre risorse e il nostro impegno senza alcuna forma di remunerazione, perché crediamo nell’importanza di questa inchiesta che avevamo iniziato sugli abusi nella Chiesa sulle pagine di Domani, quando tutti e tre eravamo in quel giornale (oggi Federica continua a scriverci e a pubblicare importanti scoop sul tema).
Però per fare un prodotto all’altezza delle ambizioni serviva anche altro, ma per varie ragioni i vari produttori di podcast non erano interessati a contribuire.
E allora mi sono detto: facciamo da soli, perché questa storia va raccontata, e va raccontata con un podcast perché tutti possano sentire le voci dei protagonisti, un vescovo che dice al prete accusato di abusi che potrà diventare santo, che spiega di voler prendere i soldi dalla Caritas per risarcire la vittima, che usa i soldi dell’otto per mille per aiutare il prete abusatore...
Grazie alle risorse raccolte dalla comunità di Appunti abbiamo potuto ingaggiare un giovane giornalista che ci ha aiutato col (tanto) lavoro redazionale sui file audio - ore e ore di registrazioni, intercettazioni e interviste - il bravo Carmelo Rosa.
Poiché in un podcast la differenza la fanno le musiche e gli effetti sonori, ho potuto coinvolgere il numero uno nel settore, cioè Stefano Tumiati, che - tra i vari progetti - ha contribuito a determinare il grande successo di Indagini, di Stefano Nazzi, per il Post.
Infine, sempre grazie al sostegno della comunità di Appunti, possiamo permetterci di affittare una sala per presentare La Confessione ai vaticanisti e ai giornalisti della stampa internazionale nella speranza che, almeno loro, contribuiscano a dare risalto a questa incredibile vicenda.
Visto che la stampa italiana tende a essere un po’ troppo cauta e distratta quando c’è di mezzo il Vaticano e papa Francesco, o il capo dei vescovi, monsignor Matteo Zuppi.
Quindi lunedì presenteremo il podcast a Roma e, sempre grazie ad Appunti, lo faremo insieme al protagonista di questa storia, il coraggioso Antonio Messina che arriverà apposta da Enna: Antonio ha denunciato gli abusi di don Giuseppe Rugolo e ha scoperchiato il sistema di omertà, ha resistito alle pressioni per tacere e dimenticare fino alla prima vittoria giudiziaria, la condanna a don Rugolo arrivata il 5 marzo. E forse ci saranno anche altri protagonisti della vicenda con noi.
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