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La bolla di Trump
Appunti di Geopolitica

La bolla di Trump

I mercati stanno capendo l’ovvio, che il presidente non porta tasse basse e meno regole ma dazi e caos. Per fortuna sembra che l’Europa si sia messa al riparo

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Stefano Feltri
mar 12, 2025
∙ A pagamento
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La bolla di Trump
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Le quotazioni azionarie sono in crescita dall’inizio dell’anno, in media di oltre il 10%. L’euro si è ripreso, dopo il calo successivo all’elezione di Trump. I tassi d’interesse a lungo termine sono aumentati, per effetto delle aspettative di maggior crescita, in particolare in Germania dopo la vittoria di Merz

Lorenzo Bini Smaghi

Oggi alle ore 15.30 c’è il webinar organizzato da IEPO@BUThe Acceleration of History: How Europe Can Survive in the New World con Thomas Gomart (IFRI), Monica Perosino (La Stampa), moderato da Stefano Feltri. Per partecipare, registratevi qui.


Donald Trump ha promesso che si comprerà una Tesla. Ecco, se si dovesse scegliere una sintesi del caos sui mercati finanziari di questi giorni sarebbe questa.

Elon Musk ha speso 250 milioni di dollari per assicurarsi che il suo candidato Donald Trump conquistasse la Casa Bianca. E i mercati per qualche mese hanno scommesso che Musk avrebbe avuto enormi benefici da quell’investimento, dunque il titolo di Tesla è salito. Molto.

Ora non è più così facile fare scommesse sul futuro: Trump ha generato il prevedibile caos, soprattutto in campo commerciale dove annuncia dazi ogni giorno, poi li sospende, poi li riannuncia.

Musk sta tagliando le spese del governo federale con l’agenzia DOGE, ma i primi risultati sono deludenti. Il New York Times ha dimostrato che molti dei risparmi sono frutto semplicemente di errori di calcolo, o riguardano contratti scaduti, soppressioni di voci di spesa già decise.

Nel frattempo il ruolo di Musk ha reso Tesla un marchio controverso, in Germania la chiamano la Svastikar, per il sostegno di Musk al partito Alternativa per la Germania che ha un nucleo neonazista.

Risultato: il titolo Tesla è crollato, da inizio anno si è mosso più o meno in linea con l’indice S&P 500 e poi a febbraio ha iniziato a precipitare. Colpa di dati deludenti sulle vendite Tesla, ma non solo.

Effetto Trump&Musk

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