Appunti - di Stefano Feltri

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Il genocidio e l’antisemitismo

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Non c’è bisogno di una classificazione precisa per opporsi al massacro di Gaza e per processare Netanyahu per i suoi crimini. E neppure aiuta paragonare gli ebrei ai nazisti

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Stefano Feltri
giu 07, 2025
∙ A pagamento
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Il genocidio e l’antisemitismo
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Gaza è al centro della discussione, politica, mediatica, social, eppure sembra essere diventato qualcosa di così enorme che non possiamo evitare di parlarne ma non sappiamo bene come parlarne. Però continuano le polemiche ossessive intorno all’uso del termine genocidio, come se l’etichetta da dare a un massacro fosse decisiva

E così è arrivato il momento della manifestazione per Gaza, dopo quasi due anni di strage in quel pezzo di Palestina nel quale da tre mesi non entrano quasi aiuti umanitari.

O meglio, è arrivato il momento della manifestazione unitaria dei partiti del centrosinistra, perché di manifestazioni per Gaza e la Palestina ce ne sono da mesi e mesi, ogni settimana, sempre uguali, quasi tutte molto pacifiche, nonostante gli allarmi del governo.

Azione e Italia viva hanno voluto fare il loro evento separato per una questione di sfumature, come già era successo ai tempi delle piazze per l’Ucraina. Un piccolo evento in un teatro a Milano, poca cosa in confronto a una manifestazione che pare con già le polemiche incorporate.

Invece che discutere di quello che succede a Gaza, nelle ore della vigilia l’attenzione sembra tutta per l’attesa per gli eccessi, per le gaffe, per gli slogan: ci sarà qualcuno che inneggierà ad Hamas? E ci saranno i pretesti per accusare la piazza di antisemitismo?

Poiché a ogni manifestazione è facile trovare qualcuno che dica qualcosa di inappropriato, sul palco o tra la gente, magari a precisa domanda di una telecamera che sa cosa cercare, possiamo dare per scontato che le polemiche previste ci saranno.

Eppure, intorno a Gaza, sta davvero cambiando qualcosa, in termini di sensibilità diffusa. Forse perché il ricordo degli attentati del 7 ottobre 2023 da parte di Hamas si allontana, si sentono sempre meno voci pronte a giustificare il massacro di civili e la prospettiva di una distruzione totale dei palestinesi da parte dell’esercito israeliano come una risposta commisurata all’attacco di quasi due anni fa.

Gaza è al centro della discussione, politica, mediatica, social, eppure sembra essere diventato qualcosa di così enorme che non possiamo evitare di parlarne ma anche non sappiamo bene come parlarne.

Però continuano le polemiche ossessive intorno all’uso del termine genocidio, come se l’etichetta da dare a un massacro fosse decisiva.

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