Il calcolo di Macron
Altro che mossa impulsiva: visto che il risultato francese ha confermato i sondaggi, il presidente era già pronto ad andare al voto anticipato e spingere - forse - la destra al governo. Ecco perché
Siccome l’esito del voto era già noto da prima che gli elettori si recassero alle urne, è lecito pensare che la decisione di Macron di sciogliere l’assemblea nazionale e andare a elezioni anticipate sia stata dettagliatamente pensata e accuratamente preparata
Manlio Graziano
Il sondaggio elettorale continentale ha sostanzialmente confermato quello che i sondaggi pre-elettorali avevano anticipato. Da questo punto di vista, dunque, nessuna sorpresa.
Tra le prefiche del lunedì vi sono tutti coloro che non hanno colto l’onda lunga della “grande paura” del 2008, lo sgomento delle popolazioni dei paesi “ricchi” di fronte al rischio – anzi: alla certezza – di dover rinunciare a una parte dei privilegi accumulati nei secoli del loro dominio del mondo.
È noto che la paura di perdere quel che si ha è assai più dirompente della paura di non conquistare quel che non si ha ancora. E dà luogo a manifestazioni di ipocondria sociale, di ripiego su di sé e di cruda ostilità verso chi può essere facilmente additato come responsabile del tramonto del benessere. Da qui, il crescente successo dei populisti, banditori di facili soluzioni e procacciatori di facili capri espiatori.
Fin qui, dunque, niente di nuovo. Se non, forse, l’arretramento del partito di Viktor Orbán in Ungheria, del partito di Jarosław Kaczyński in Polonia e del partito di Robert Fico in Slovacchia, segno, forse, che promettere cose che non si possono mantenere, alla lunga, non paga.
Ma non bisogna farsi illusioni: più i debiti pubblici busseranno alla porta, più le pulsioni protezioniste si estenderanno, più le tensioni internazionali si aggraveranno e più si intensificherà nella massa elettorale la tendenza a prestar fede agli spacciatori di miracoli.
Troppa sorpresa
La vera sorpresa della giornata elettorale viene da Parigi: non per il risultato, previsto con sorprendente esattezza dai sondaggi da almeno sei mesi, ma per la decisione del presidente Emmanuel Macron di sciogliere l’Assemblea nazionale e di convocare le elezioni anticipate.
Siccome l’esito del voto era già noto da prima che gli elettori si recassero alle urne, è lecito pensare che la mossa sia stata dettagliatamente pensata e accuratamente preparata.
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