Appunti - di Stefano Feltri

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I dilemmi della vittoria

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Dopo il successo di Genova c’è chi dice che il centrosinistra resta ostaggio dell’astensione e chi vede già Elly Schlein a palazzo Chigi. Ma come stanno davvero le cose?

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Stefano Feltri
mag 28, 2025
∙ A pagamento
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I dilemmi della vittoria
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I numeri emersi dalle amministrative indicano una sostanziale stabilità degli elettorati, o perlomeno dell’equilibrio tra centrodestra e campo largo. A Genova, come a Ravenna, i candidati vincenti hanno ottenuto percentuali di voto molto simili a quelle che il campo largo aveva raccolto alle europee e alle regionali del 2024, e in realtà inferiori a quelle registrate complessivamente nel 2022

Salvatore Vassallo

In Italia i risultati delle elezioni amministrative si misurano sempre in due tempi: il primo giorno dai risultati sul territorio, il secondo dalle loro implicazioni nazionali.

Il primo passo dell’analisi è facile: a Genova ha vinto al primo turno la candidata del centrosinistra unitario, Silvia Salis, vittoria a Ravenna con Alessandro Barattoni,a Taranto e Matera in tesa in vista del ballottaggio.

La parte difficile è capire che rilevanza dare a questo voto e che implicazioni trarne. Sui giornali si leggono due commenti: da destra si dice che sì, certo, il centrosinistra ha vinto ma l’astensione resta alta e dunque non c’è molto da festeggiare.

Se il partito dell’astensione resta quello dominante, è il sottinteso, chi vince non è davvero legittimato e gli equilibri si possono riscrivere in qualunque momento se i delusi tornano a votare, cosa che può succedere alle elezioni nazionali quando si esprime un voto più di opinione e meno influenzato dalle specifiche dinamiche locali.

Nel centrosinistra la discussione è più articolata: guardando in particolare a Genova, si deve concludere che la strategia di Elly Schlein di compattare la coalizione con i Cinque stelle verso sinistra è vincente? O, al contrario, che il centrosinistra ha prevalso soltanto perché ha schierato una candidata civica, con un profilo moderato e trasversale come la dirigente sportiva Silvia Salis?

Chi ha vinto davvero

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