Appunti - di Stefano Feltri

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Gli errori dimenticati
Appunti di Geopolitica

Gli errori dimenticati

Come è possibile che un’idea così fallimentare come il “cambio di regime” rispunti sempre, nonostante i fallimenti? Ieri Iraq e Afghanistan, oggi Iran

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Stefano Feltri
giu 19, 2025
∙ A pagamento
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Gli errori dimenticati
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Trump, Netanyahu e i loro alleati non vogliono un Iran libero, democratico e privo di sanzioni. Quello che vogliono è un Iran mansueto, cioè controllabile: non hanno alcun interesse in un Iran libero.

Lorenzo Kamel

L’evento

Giovedì 19 giugno a Roma la presentazione del libro Il Nemico - di Stefano Fetri (Utet)


Gli eventi in Medio Oriente si susseguono a una rapidità tale che ogni commento è già superato dai nuovi sviluppi, in un crescendo di minacce reciproche, ultimatum, analisi degli scenari più apocalittici.

E allora fermiamoci un secondo a ragionare sulla novità culturale, diciamo così, più importante di queste ore: all’improvviso, dalla pattumiera della storia recente, è riemersa l’idea che il cosiddetto “regime change” sia la soluzione a tutti i problemi.

Se c’è un pericoloso tiranno al potere che guida un Paese minaccioso, in nome della sicurezza la cosa più saggia da fare è ucciderlo e rimpiazzarlo con un altro. Magari anche con un terrorista islamista, un fanatico religioso, purché sia considerato malleabile.

E’ quello che è successo in Siria: via il dittatore Bashar al Assad, avanti Ahmad Husain al Sahra, che da jihadista si chiamava al Jolani.

Adesso il progetto di regime change è l’obiettivo ultimo del premier israeliano Benjamin Netanyahu con l’Iran: non vuole soltanto distruggere il programma nucleare, vuole abbattere il regime e sta trascinando gli Stati Uniti di Donald Trump in una guerra che assomiglia molto a quelle di inizio secolo in Afghanistan e in Iraq. Cioè quelle “forever wars”, le guerre eterne, che Trump ha promesso di chiudere e di non ripetere mai più.

E’ stato uno degli argomenti chiave della sua campagna elettorale nel 2024. Come è possibile che ora proprio lui, il presidente che rivendica di avere un approccio pragmatico e negoziale alle relazioni internazionali, replichi gli schemi di altri Repubblicani di un’altra fase storica, quelli che volevano esportare la democrazia a qualunque costo, economico e umano?


La coalizione per la guerra

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