Giorgia la dilettante
Dopo mesi a pretendere un ruolo per l'Italia e il suo governo, Meloni si mette fuori da tutto: il suo gruppo vota contro la conferma di Ursula von der Leyen. La premier non capisce la politica europea
Un disastro che forse certifica l’inizio della parabola discendente di una leader - Giorgia Meloni - che è stata sopravvalutata da tutti, anche a Bruxelles
Ora abbiamo la conferma che Giorgia Meloni, semplicemente, non ha ancora capito come funziona la politica europea e non ha alcuna strategia per essere rilevante. Ursula von der Leyen viene eletta al secondo mandato come presidente della Commissione europea con una maggioranza più larga delle attese e di cinque anni fa: 401 voti a favore, ne bastavano 360. Fratelli d’Italia ha votato contro.
Ora, non ci sarebbe niente di davvero strano, se si trascurasse tutto quello che è successo negli ultimi mesi: Fratelli d’Italia non era parte della coalizione che sosteneva von der Leyen nella precedente legislatura (Socialisti, Popolari e Liberali) e non aveva von der Leyen come Spitzenkandidat alla Commissione, cioè come proposta al Consiglio per la guida dell’esecutivo europeo.
Per la verità non aveva alcun candidato, perché il gruppo dei Conservatori e riformisti ECR è così variegato che non si è mai messo d’accordo neppure su un nome condiviso. E questo è bizzarro per un partito come FdI che vuole l’elezione diretta del premier.
Comunque, von der Leyen non era la candidata di FdI e Meloni e i suoi non l’hanno votata, anzi, hanno votato contro, secondo quanto ha riferito l’eurodeputato Carlo Fidanza. Tutto normale?
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