Donna o uomo? Cosa c'è davvero dietro il caso di Imane Khelif
COSE LETTE, VISTE E SENTITE - Giorgia Meloni e la destra non conoscono la biologia. Ma il vero scontro con il Comitato olimpico è sui legami della Federazione della boxe con la Russia
C’è una percentuale di popolazione (tra lo 0,02 per cento e l’1,7 per cento a seconda degli studi e delle definizioni usate) che presenta delle caratteristiche in varia misura intermedie tra ciò che viene definito maschio e ciò che viene definito femmina
Biologi per la Scienza
La faccenda delle pugili Imane Khelif e di Angela Carini è molto più complicata di come viene raccontata in queste ore sui social e in televisione.
Mi è capitato di partecipare a un talk show dove l’opinionista in quota centrodestra diceva cose prive di ogni base, nel tentativo di difendere la posizione (ideologica) di Giorgia Meloni e Matteo Salvini.
Più che dire la mia opinione su questa storia, mi sembra più utile dare qualche elemento fattuale perché ve ne facciate una voi.
Imane Khelif che è stata ammessa a partecipare alle Olimpiadi ma è stata squalificata dalla Federazione internazionale della boxe (Iba) in quanto non rispettava i criteri per essere classificata come donna.
Andiamo a vedere i dettagli di questa storia.
I fatti
Questa la presentazione d Imane Khelif sul sito ufficiale delle Olimpiadi e la spiegazione del perché ha iniziato a boxare:
Ha iniziato a praticare il pugilato dopo aver visto questo sport alle Olimpiadi di Rio 2016. Nonostante dovesse viaggiare 10 chilometri in autobus dal suo piccolo villaggio per raggiungere la palestra di pugilato, si è innamorata dello sport fin dal primo giorno di allenamento.
Per pagare il biglietto dell'autobus, vendeva rottami metallici per il riciclaggio e sua madre vendeva couscous.
Ed ecco come Reuters riassume la decisione del Comitato olimpico internazionale di ammettere Imane Khelif e un’altra atleta a Parigi nonostante la decisione dell’Iba:
Due pugili che erano state squalificate dai Campionati Mondiali dell'anno scorso per non aver superato i test di idoneità di genere sono idonee a competere alle Olimpiadi di Parigi, ha dichiarato lunedì il Comitato Olimpico Internazionale (CIO).
L'algerina Imane Khelif è stata squalificata poche ore prima del suo incontro per la medaglia d'oro ai Campionati Mondiali femminili a Nuova Delhi l'anno scorso, dopo non aver soddisfatto i criteri di idoneità stabiliti dall'International Boxing Association (IBA).
Anche la taiwanese Lin Yu-ting, due volte campionessa mondiale, ha perso la sua medaglia di bronzo nello stesso torneo per non aver rispettato i criteri richiesti.
All'epoca, il presidente dell'Iba, Umar Kremlev, aveva dichiarato all'agenzia di stampa russa TASS che le pugili in questione avevano "cromosomi XY". I Campionati Mondiali erano organizzati dall'Iba, che non è più una federazione riconosciuta dal Cio.
La competizione di pugilato alle Olimpiadi di Parigi è organizzata dalla Paris Boxing Unit (PBU), un'unità ad-hoc istituita dal Consiglio Esecutivo del CIO.
"Tutti gli atleti che partecipano al torneo di pugilato dei Giochi Olimpici di Parigi 2024 rispettano i regolamenti di idoneità e di partecipazione della competizione, nonché tutte le normative mediche applicabili in conformità con le regole 1.4 e 3.1 della Paris Boxing Unit di Parigi 2024," ha dichiarato il CIO in un comunicato.
"La Pbu si è impegnata a limitare le modifiche per minimizzare l'impatto sulla preparazione degli atleti, garantendo al contempo la coerenza tra i Giochi Olimpici."
Da notare intanto che l’Iba non è coinvolta a Parigi, ma che c’è una unità organizzativa autonoma per la boxe, e dopo vedremo perché.
La versione dell’Iba
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